Massimo Vito Avantaggiato
In bilico
In passato
ho potuto armarmi
soltanto di silenzi.
Ora vorrei
non assaporare più
questa mia pelle,
sapida di gravi ingiustizie.
Vorrei riprendere
ad amare,
e poi ad amarmi,
trasformando poche, fioche luci
in folgoranti bagliori.
Amaro amore
Per molti,
dimenticanza lieve
o totale amnesia.
Per altri,
porto d’amnistia
e sicuro condono.
La spontaneità del dire
Libero poche parole
nella società che strilla
di v(u)oto e di rumore.
Sconfiggo la tirannide
dei difficili pensieri
che si involano sparsi
sulle care mie carte.
Rileggo il mio carme
nell’assordante silenzio:
morde il mio umore,
peregrino mi commuove.
Forse questo e poc’altro,
è la mia poesia:
un luogo umbratile,
uno slargo della mente;
spontaneità del dire
e silenzio pieno che
non genera comprensione.
Lucianamaria Curti
Opera 10^ classificata
La fatica dell’andare
Nessuna nuova sale dal profondo.
Solo un gran fiato si espande
da ogni filo d’erba,
dai rami che esplodono di vita.
Da queste crepe nel cemento
striscia
la fatica dell’andare.
Un passo dopo l’altro,
senza sapere dove,
stesso sguardo nel cuore,
nel perché di queste radici che, misteriose,
bucano l’asfalto.
Chiaro il richiamo della terra.
Le nuvole sorridono,
delicate protettrici della mia debolezza,
di questo faticoso respiro
che, come un soffio se ne va,
silenzioso e breve.
Mirko Montelatici
il viaggio
bianca
come questa macchina
in viaggio
tra i chilometri
la mia vita scorreva
come velluto carezzato
tra le mani
ma la distanza
non ha sapore
è solo una mente
persa nei suoi sogni
invalicabili
gli arrivi
come baci da lontano
spedivano
i loro indirizzi
senza cercare risposta
mentre il ritorno
era una scalata
implacabile
su cui non esisteva
discesa
Firenze, ottobre 2019
Martin Palmadessa
La strada
Sfondo senza garbo
le mie tasche
camminando cattivo.
Testa bassa e pensieri alti
quasi celesti
rosso fuoco
profumo di braci accese.
Sento il rumore fragoroso
del volo delle farfalle
che sanno di libertà.
Mi domando
in privato
se sia più ruvido il gusto
di vivere così
oppure percorrere
con calma
il viale dei cipressi di Bolgheri.
Per arrivare da qualche parte
dove il crinale del tempo
non ha più una ragione.
Nemo
Mal sopporto la solitudine
quella imposta
non quella mia
dove riesco anche a toccare
la serenità.
Invidio gli anemoni
e i pesci pagliaccio
pensando alla meraviglia
che uno si nasconda
dentro l’altro
per difendersi
dalle onde della vita.
Nessun predatore
può scalfire
una simbiosi perfetta.
Andrea Pastura
Chi ha intrapreso i rovi
s’imbatte infine nel salino,
i sentieri strappati alle spine
non riescono che al mare
(o a delusi approdi).
Spesso resta un profondo speculare
l’indugio sulla sponda,
rigettato come scrigno che non s’apre,
a dorso d’onda.
Stefano Siviero
Orfano d’amore
Laggiù,
oltre la siepe
non c’era null’altro che
tenebra ed io
aspettavo,
nascosto, che la fitta
oscurità svanisse.
Lentamente
osservavo quel mesto scorrere delle
navi che, come gusci vuoti di speranza,
traevano in salvo anime
aggrappate alla vita,
nel tentativo disperato di
oltrepassare il mare.
Lieve il respiro,
offuscata la vista,
nulla sembrava poter
trarlo in salvo…
annegare, lasciarsi andare:
negazione di esistenza,
orfano d’amore.
Christian Testa
Panchina
Ovunque ti trovi
fai parte di noi
creatura del perpetuo paesaggio
testimone dell’amore, della violenza
dell’amicizia, dell’ipocrisia dell’immagine altrui
punto di riferimento, luogo di incontro
fonte di aggregazione, dimora di tranquillità
spunto di riflessione, momento d’ascolto
custode del riposo, temporaneo rifugio
da tempo sei stata abbandonata
ma non temere !
presto torneremo da te
e riceverai il nostro calore
e ritornerai al tuo antico splendore.