Oswaldo Codiga
Solo notizie… sempre più brutte…
Leggo un giornale
e si parla quasi solo di guerra!
Ascolto la radio
e anche qua si parla solo di guerra!
Accendo la tele
parlano e mi fanno vedere solo immagini di guerra!
Sono stufo di sentire solo cattive notizie!
Vado a cercare tra i miei vecchi dischi …
accendo il giradischi…
ne metto uno di quelli che ho comperato
oltre 60 anni fa!
È di un complessino musicale di quelli d’una volta…
di quelli dei nostri tempi…
di quando eravamo tutti giovani e belli!
I “Giganti” si chiamavano
e benone cantavano…
ed ancora oggi è bellissimo ascoltarli…
sì perché loro dicevano:
«mettete dei fiori nei vostri cannoni…»
Li ascolto ancora una volta…
mi si stringe il cuore
ma canto anch’io con loro e dico con ardore:
«mettete dei fiori nei vostri cannoni…»
Ana Lia Durè
Se io non posso
Se io non posso confessarti
il mio amore, allora spero che
lo facciano le nuvole, scrivendolo nel cielo,
spero che te lo canti il fiume,
scintillante nella quieta notte,
spero che te lo sibili il vento, nelle
orecchie, mentre corri via veloce,
spero che te lo sussurri il ronzio
delle tue cuffie, nel silenzio tra due canzoni,
spero che te lo gridino i gabbiani,
mentre sfidano il vento con le loro ali.
E se io non posso accarezzarti,
spero che lo faccia la luce della Luna,
nella notte argentata, se io non posso
farti sorridere, spero che lo faccia
il naso freddo del tuo cane, se io
non posso baciarti, spero che lo faccia
il sole, così come bacia il mare al tramonto.
Ciò che io posso sempre fare è diffondere
il mio amore, cosicché le nuvole, ed
il fiume, ed il vento, possano riceverlo;
e l’amore che viene dato non è mai
perduto, non è mai vano, non
è mai sciocco, non è mai insensato,
è l’essenza stessa, è l’inchiostro
di questo disegno infallibile.
Nives Fezzardi
Una vita spezzata
A te Donna, a volte ancor bambina a volte nonnina
vittima di violenze inaudite
stuprata nel fisico e nella mente.
A te privata a volte dell’infanzia della gioventù
della libertà della dignità della parola
dell’amore della vita.
A te
che avrai cercato di rompere il silenzio
con un grido disperato di dolore nel cuore della notte
così come in pieno giorno
cercando un conforto un aiuto
mentre la gente sentiva e magari taceva.
A te che hai usato il tuo corpo per proteggere i tuoi figli.
A te che hai cercato di denunciare sensibilizzare
abbandonare quella vita che ti ha deluso e tanto ferita,
vorrei giungesse il mio dolce pensiero e vorrei chiedere perdono
per essermi unita a quelle persone che non hanno saputo tenderti la mano,
Donna di Coraggio
mandaci dall’alto dei cieli quel Segnale che possa aiutarci
a fermare il “femminicidio”
fai che il tuo “Sacrificio” non sia invano
e la gente torni a tendere la sua mano.
Amen
In Memoria di Yana Malaiko e di tutte le Ragazze le Donne Vittime di Violenze.
Stefano Gentili
Mendicante
Passi veloci,
distratti sguardi di pietà
sfiorano il mio essere
niente,
la mia dignità
muore in un angolo
di un marciapiede,
così come
muoiono le stagioni
ed i loro colori che
rinascono e poi
se ne vanno,
ma io domani
non dovrò più morire
e come stella
sarò luce e come
primavera
sarò vita.
Annamaria Pajno
Naviganti
Siamo naviganti.
Con la prua al vento.
C’è sempre un tormento…
Che ci rallenta.
Annebbia la vista.
Ci rattrista.
Una tempesta…
Che ci frulla in testa.
Rubiamo una stella.
Per rendere la vita più bella.
Per guardare avanti.
Tacitando i rimpianti.
E quando al buio il vento soffia forte…
Aspetteremo passi la notte.
Che si faccia giorno.
Che la luce ritorni.
Una lacrima asciughiamo…
Con un battito d’ali di gabbiano.
Nascondiamo il dolore.
Quando la luce del giorno muore.
Sperando il sereno torni.
Per dar vita ai nostri sogni.
Affonderemo ad ogni risacca.
Alzeremo le vele, se bonaccia.
Saremo come pietre…
Che lanciate, non tornano indietro.
Continueremo a cercare…
La nostra stella polare.
Per non affondare.
Per poter continuare a sognare…
Di naufragare…
Su un’isola in mezzo al mare.
Giovanni Sardi
A mani vuote
Passerò i giorni, la vita che mi separa da te a scrivere poesie,
parlando di noi nei ricordi che si perdono negli intensi tuoi sorrisi.
Dipingo il percorso della nostra vita nel tuo sorriso che scalderà
per sempre il mio cuore, ed è per te
che sei l’unica ragione della mia poesia,
che aspetterò la notte, e senza paura abbraccerò la luce del tuo sorriso.
Vorrei attraversare quei maledetti silenzi
e guardare oltre la solitudine, oltre la malinconia,
far cadere quel muro di dolore che mi spacca dentro
per giungerti fino al cuore ed amarti nell’arcobaleno dei colori del tuo amore.
Ricordo i nostri sguardi che s’incrociavano…
E ogni giorno era un’emozione nuova nel cercare
vita nell’eternità di ogni tuo bacio, di ogni tuo “ti amo”, nei brividi del cuore senza uguali. Anni trascorsi ad amarci, vivere l’uno nell’altro…
Mai avevo pensato che potesse finire…
E ora penso a te, perso in quel che eravamo e alla fine è accaduto.
Tu che mi giuravi non mi avresti mai lasciato, e ora?
Resto qui da solo, a pensarti, e cercare di cancellare
quella parola di nome “morte” dalla mia mente
e, se mi cercherai,sarò qui ad aspettarti.
Ti prego parla al mio cuore, una sola volta,
vivimi attraverso le mani, apri i tuoi occhi
e guardami ancora, regalami nel mio agitato sonno una carezza
per non farmi sentire solo.
Nelle notti avare di luce il mio pensiero è per te e ti cerco in questa vita come mia sposa.
Nel respiro dei miei silenzi
non soffi più sulle ali dei miei sogni, dal dolore del mio
cuore traspare come nebbia la tua immagine…
Ora ti vedo dolce amore mio, raccolgo le briciole del tuo viso
le pongo nel cuore che resta
a mani vuote.