Elisa Cason
Il gusto dell’Amore
Questo Amore prendilo
e fanne tesoro.
Chiudilo in un cassetto
o tienilo a portata di mano
per i giorni freddi
o per quelli troppo caldi,
per i giorni tristi
e per quelli arrabbiati,
per i giorni faticosi
o per quelli troppo noiosi.
Guardalo
sorridere e ridere.
Sentilo tremare
mentre ti accarezza.
Ascoltalo
sussurrare e raccontare.
Respiralo
nel suo profumo.
Prendilo
tra le labbra
e assaggialo piano,
perché ogni Amore
ha un sapore.
Di cosa sa il nostro?
Maria Colombo LGE
Opera 8^ classificata
Babbo
La memoria chiudeva il suo portello.
I dolci capelli bianchi seminavano i giorni.
Lui, era sempre allacciato alla vita,
porto misericordioso,
però, gli tremolava una lacrima,
più d’una, negli occhi.
Capiva il vecchio capitano
che gli pesava addosso tutto il carico.
Era un bimbo d’argento
col suo pianto trattenuto
e mi chiedeva scusa.
Povero babbo mio, curvato dalla malattia,
indolenzito nella barca dell’età.
Lasciarsi battere dai venti,
lasciare che la tempesta ti flagelli
e sperare nel miracolo.
Costruire cristalli di luce col tuo pianto,
lasciare solo un abbozzo di noi,
mirando all’invisibile.
Michele Deodati
Il tempo
Il tempo è nei tuoi occhi liquidi
Sfumati di nero mentre mi parli
Un istante che è già finito
Sento tutta la sua enormità
Che rimane in me
Insieme al tuo volto
Come una vena di smeraldo
Incastonata nella roccia
Come una striscia di sereno
In un cielo carico di pioggia.
Non siamo fatti per durare
Possiamo solo camminare
Se ti volti sui tuoi passi
Troverai gioielli infranti
E macerie lunghe anni.
Diventi triste sotto il peso
Delle storie delle vite
Delle cose passate.
Non ho nulla da dire
Che l’uomo di tanti anni fa
Che disegnava sulle grotte
Sul tempo non sapesse già.
Solo lasciami raccontare
Lascia che provi a fermare
La gioia immensa
Di sentirti parlare
Di te che mi guardi
In mezzo ai tuoi capelli.
In fondo il tempo altro non è
Che un insieme di attimi
Fatti di te.
Marco Frison
Sordevolo
Là sulla collina alta
sotto il monte Mucrone il cimitero,
in fiore e ordinato
tenaglia i nostri cari
e mio padre
è là, guarda la cima;
lo rivedo
e mi sorride con quei suoi occhi di padre.
Sei giunto? Mi par che parli,
ricordi tante mie?
E come ti va?
In cuor mio rispondo:
Male, gli dico;
Mi manchi!
Eh, lo so! Par che dica
ci si sta poco;
si sta di più qui, vita breve.
E io nella sua veste sostengo l’assenza.
Mi pagava il suo consenso
annuendo rafforzava il mio incedere,
ora, a che vale la mia opra,
tutto il mio gran fare.
Sorvegliami! Gli dico,
e lui,
già lo faccio!
Così ritorno sul sentiero asfaltato
anche lui non più lo stesso.
Mattino
Non penserò più a te,
come in un sogno
ti ricorderò;
in un mattino
come di rugiada.
Silvana Licari
Unica libertà
All’inizio credevo
che l’amore fosse
solo gioia…
come un pianoforte
suonato a quattro mani.
Credevo assente
– il dolore –
che piano piano
ne occupava “il posto”…
fino a farmi cadere
nel sonno – non sonno,
unica libertà
di fingermi viva.
Malgrado ciò
le avversità
non le ho tramutate
in odio…
impegnata con l’amore
che sentivo dentro.
Così ritenevo giusto
e credevo
che il faticoso impegno
bastasse al cielo
per essere sereno.
1.7.’19
Natascia Milani
Fragilità
Respiro di Vita,
lungo eterno momento
di un vecchio che aspetta,
che la luce della sera si spenga,
mentre il giovane
si è già spento, lungo la via
del ritorno di casa,
inconscio del suo destino, breve
di un soffio,
non ancor, respirato
di una Vita.
Amedeo Millefiorini
Capire
Un mondo senza dolore e senza tempo,
la certezza dell’amicizia e dell’amore,
sensazione di immutabile felicità.
Poi, pian piano,
la realtà,
diversa,
ma da accettare;
camminare
vedendo già
la fine della strada.
Angela
Sul tuo comodino
bambole dai ricchi vestiti,
fotoromanzi
con ingenue storie d’amore,
un album di fotografie,
ricordi dei tuoi momenti più belli.
Nel letto il tuo corpicino malato
dagli arti scarni e troppo piccini.
Tanti ricoveri
e lentamente il tempo è passato.
Anche tu sei uscita dall’adolescenza,
ma il tuo sguardo
è ancora limpido e sereno
come quello di una bambina
e ogni tanto sorridi felice.
Di certo il Signore del cielo
ha pensato un poco anche a te:
con una grande disgrazia
ti ha tenuto lontana
dalle tante amarezze della vita.
Enrico Trivoli
ai miei fratelli.
Nonna
Il capo chino
(lo sguardo d’immenso)
sul tempo lontano.
alla mia bisnonna materna, Rosalia, de’ marchesi Zannotti, Sellaro
Forse
O gelide stelle
forse perché lontane
non ascoltate i nostri lamenti
forse perché lontane
ci sembrate fredde e indifferenti
forse anche voi soffrite
forse anche voi ci amate
e noi non lo sappiamo.
a Friedrich Nietszche
Una notte in alta engadina
Snelli giganti d’Engadina lanciati verso il cielo
Un ululo
lupi solitari in cerca di poesia
Una volpe in cerca d’avventure
Cervi su di un poggio raggruppati da un raggio di Luna contemplano le stelle.