Antologia del Premio letterario Marguerite Yourcenar 2017
Indice
Prefazione di Maria Organtini – Albo d’Oro del Premio – Matteo Andretta – Sergio Baldeschi – Marika Baorto – Carlotta Bolchi – Angelo Bonanno – Mirella Calza – Alice Cislaghi – Angelo Maria Consoli – Claudia Crocchianti – Emanuela Dalla Libera – Francesca Danese – Anna Maria Deodato – Anna Maria Di Brina – Luigi Di Legge – Antonio Fiorito – Edoardo Firpo – Davide Isai Fontani – Manuela Genotti Brat – Lucia Ingegneri – Lia Lafronte – Silvana Licari – Elide Mancini Fiorenza – Chris Mao – Dario Marelli – Attilio Marocchi – Alessandro G. Matassa – Andrea Camillo Nata – Liliana Paisa – Francesco Pasqual – Rosanna Rosaria Pecora – Laura Piacentini – Laura Maria Piazzi – Maria Teresa Piccardo – Lucio Postacchini – Emanuele Ratti – Stefano Russo – Mimma Sabolo – Chiara Salina – Christian Testa – Enrico Trivoli – Laila Tromboni – Ofelia Usai – Riccarda Vanzan – Gloria Zenorini
Prefazione
«La capacità di cogliere e di esprimere
dal vivo gli stati d’animo fa il poeta».
(da “Massime” di Goethe)
Le poesie di questa edizione del Premio Yourcenar hanno la capacità di rendere visibile, traducendo in parole, l’emozioni percepite dai soggetti descritti con grande sensibilità dagli autori. Un percorso che affascina e coinvolge il lettore che inserito nel verso poetico, trova in esso la chiave di lettura ai suoi interrogativi e diviene così, soggetto attivo della propria emotività.
La classifica finale dei poeti partecipanti, è frutto di un’ulteriore lettura dei testi risultati finalisti dalla Giuria. Ogni poesia viene letta dai singoli che a loro volta determinano la classifica finale esprimendo le loro preferenze.
Prima classificata: Ho sentito di Laila Tromboni, Correzzola (Padova). Una sequenza di emozioni vissute a pelle con ritmo frequenziale che sfocia in accettazione e sintesi emotiva e rende accettabile il proprio cammino terreno.
Seconda classificata: Come farfalle accese al giorno di Dario Marelli di Seregno (Monza-Brianza). La speranza diviene forza legata all’amore per la vita vissuta come soggetto consapevole del proprio impegno. Vitalità, gioia di vivere il proprio destino:… e la smania lieve di tornare a volare…
Terza classificata: Padre mio di Lia Lafronte, Roma. L’amore filiale vive e si espande in questi versi che accentuano una sensibilità ritrovata e aprono le speranze all’incontro ultimo, in un percorso d’amore oltre il visibile:… seguendo le vele perse nel tempo.
Quarta classificata Ad Omran Daqneesh, 5 anni, di Aleppo di Marika Baorto, Roma. La guerra incide nel mondo a lettere di sangue il suo martirio negli occhi di pietra di un bimbo. L’uomo assiste e cataloga l’avvenimento non potendo far altro che documentare tanto dolore. Siamo impotenti e solo il poeta ha la forza e trova le parole per testimoniarlo.
Quarta classificata ex equo, Ricordi di Chiara Salina di Bernareggio (Monza-Brianza). La nostalgia da sempre compagna del poeta ci affascina con il potere che ha di riportarci alla memoria, persone e luoghi cari al nostro vissuto. Qui l’emozione la fa da padrone, ci penetra e basta un’onda per sfogliare il nostro album dei ricordi.
Sesta classificata Città di mare di Francesca Danese di Trieste. Come descrivere una città così particolare? La poetessa si affida al volto di un uomo che ha vissuto sul mare. Il suo volto diviene un libro aperto. Ogni segno “…Nelle dolci rughe dello sguardo/ che sfida quel sole rumoroso…”, racconta le molteplici emozioni e gli accadimenti vissuti rivivono nei pensieri che tornano, sempre nel suo cuore.
Settima classificata Le mani d’inverno di Liliana Paisa di Fabriano (Ancona). Queste mani che migrano, danno vita ad una metafora dei desideri che nascono dai ricordi e creano le emozioni, per non dimenticare un particolare vissuto in altre stagioni.
Ottava classificato Distanze di Mimma Sabolo di Ivrea (Torino). La lontananza, reale o forzata, da sempre genera struggenti ricordi che non sempre sono positivi. A volte la memoria sembra divertirsi a portare a galla le immagini che meno amiamo di noi stesi. Ma sia in positivo che in negativo. la poetessa sa distinguere le emozioni!
Nona classificata Come trucco colato di Laura Piacentini di Roma, che nella sua poesia gioca con gli spazi e i tempi delle sue emozioni, regalandoci quasi un “mosaico” delle medesime. Il fascino dell’elencare: tempo, giorni, ritmi, criniere etc… dimostra che la poesia, a volte, si presenta come una canzone che risuona dentro di noi.
Decima classificata Rorosellina e Bambina nel 44 di Silvana Licari di Arezzo. Due testi che nascono dallo stesso dolore, ma trovano la strada del cuore, nei ricordi vissuti con profondo amore. L’emozione si carica anche di dolore quando è vissuto con fede e sincerità.
Undicesima classificata Messaggi di Cristian Testa di Villanterio (Pavia). Saper decifrare i “messaggi” che giungono a noi ogni giorno da tutte l’emozioni che riusciamo a vivere, coscienti dell’universalità del Creato e dei suoi abitanti, è sinonimo di grande sensibilità. Ogni poeta ha sperimentato almeno una volta nella sua vita questo tipo d’emozione. Qui l’abbiamo rivisitata insieme a Cristian.
Dodicesima classificata S’alza la ninna nanna di Lucia Ingegneri di Monza. Raccontare l’emozione di divenire madre è un testo tutt’altro che facile. la poetessa ci fa dono delle sue emozioni vissute con amore, speranza e fede nel futuro del suo bimbo. Lei stessa scrive delle sue emozioni:… come sogno di vita. “A questo Sogno” è bello riallacciarci in chiusura di questa sequenza poetica dove ogni poeta partecipante, ha contribuito con passione e competenza.
Maria Organtini
Presidente della sezione Poesia del Premio «Marguerite Yourcenar»
Albo d’oro della venticinquesima edizione del Premio Marguerite Yourcenar 2017
La Giuria della venticinquesima edizione del Premio Letterario Marguerite Yourcenar 2017 indetto da Il Club degli autori, presieduta per la sezione Poesia da Maria Organtini, e per la sezione Narrativa da Massimo Barile, dopo attenta valutazione delle opere pervenute, come da bando ha designato le dodici opere finaliste di ciascuna sezione e i rispettivi autori sono diventati automaticamente i designatori dei vincitori. Ciascun finalista (contraddistinto da una lettera dell’alfabeto) ha ricevuto una copia delle opere degli altri undici finalisti e, dopo averle lette, ha espresso il suo giudizio sulle opere degli altri concorrenti elencandole in ordine di merito, escludendo se stesso dalla classifica.
Ed ecco la classifica conclusiva decretata dagli stessi finalisti:
Opera 1^ classificata «Ho sentito» di Laila Tromboni, Correzzola (Padova).
Opera 2^ classificata «Come farfalle accese al giorno» di Dario Marelli, Seregno (Monza-Brianza).
Opera 3^ classificata «Padre mio» di Lia Lafronte, Roma.
Opera 4^ classificata ex aequo «Ad Omran Daqneesh, 5 anni, di Aleppo» di Marika Baorto, Roma.
Opera 4^ classificata ex aequo «Ricordi» di Chiara Salina, Bernareggio (Monza-Brianza).
Opera 6^ classificata «Città di mare» di Francesca Danese, Trieste.
Opera 7^ classificata «Le mani di inverno» di Liliana Paisa, Fabriano (Ancona).
Opera 8^ classificata «Catarsi in versi» di Mimma Sabolo, Ivrea (Torino).
Opera 9^ classificata «Come trucco colato» di Laura Piacentini, Roma.
Opera 10^ classificata «Bambina nel ’44» di Silvana Licari, Arezzo.
Opera 11^ classificata «Messaggi» di Christian Testa, Villanterio (Pavia).
Opera 12^ classificata finalista C «S’alza la ninna nanna» di Lucia Ingegneri, Monza.