Antologia del Premio letterario Marguerite Yourcenar 2022
Indice
Prefazione di Maria Organtini – Albo d’Oro del Concorso – Pietro Alfieri – Massimo Vito Avantaggiato – Sergio Baldeschi – Andrea Bernabei – Monica Bettarelli – Mariagina Bonciani – Enrico Bonfiglio – Aldo Callari – Adriana Centi – Angelo Cicatelli – Maria Colombo LGE – Giulia D’Intino – Loredana Di Corrado – Maria Grazia Di Grazia – Morena Festi – Emilia Fragomeni – Lucia Ingegneri – Lucia Lo Bianco – Alessandra Macrì – Chris Mao – Dario Marelli – Maria Anna Martino – Pietro Agostino Masotti – Natascia Milani – Rose Milani – Irene Moro – Ileana Pisani – Lucio Postacchini – Giuseppe Raineri – Serafino Randazzo – Francesca Rivolta – Anna Santarelli – Erika Signorato – Gianni Simeone – Francesco Sonis – Maurizio Tantillo – Sabrina Tonin – Antonio Torino – Niccolò Valtulini – Eva Villani – Pietro Vosa – Rodolfo Zanardi
Prefazione
Il Mondo ci ospita, impariamo ad amarlo
Non a caso, la poesia vincitrice di quest’anno s’intitola «Nostalgia» ed è stata scritta da Francesco Sonis di Mogoro (Or). È una poesia che nasce dai ricordi, immagini che valicano i monti, tornano in stazioni ferroviarie, per ripartenze d’amore mai risolte. Vive nell’anima di chi ha dovuto allontanarsi per vivere la propria vita. Ma il pensiero si nutre d’immagini e di colori che ci attorniano e noi non possiamo ignorarlo.
Il momento autentico del conoscere è quello in cui riusciamo a metterlo sul foglio come ha fatto Dario Marelli di Seregno (MB) nella poesia «Una pioggia di luce» 2° classificata dove l’uomo ha da sempre la sensazione d’impotenza di fronte all’amore. Lo desidera, lo cerca, ma quando l’incontra ha difficoltà nel riconoscere il sentimento.
Una poesia piena d’amore per chì è stato e ora non è più. Solo lacrime di pioggia ricoprono gli «Eroi» di Serafino Randazzo (PA), ma sul terreno bagnato che scioglie il loro sangue, restano le radici che fanno vivere i ricordi.
«Ladri di pelle» di Lucia lo Bianco di Palermo ha scritto un testo sul dramma delle donne violate in tempo di guerra. Sono sempre loro a pagare sulla propria pelle lo scotto di inciviltà dell’uomo.
Emilia Fragomeni nella sua poesia «Penso» ha descritto il quadro drammatico della realtà dove la guerra infuria e genera morte, disagio e distruzione. La realtà entra nel nostro mondo e lo mortifica, ma l’uomo non ha ancora compreso il suo ruolo. Tuttavia l’uomo segue il suo destino. Come la magia di una canzone: «Madleine» di Maria Grazia Di Grazia di Cornaredo (Milano), dove la vita prende i suoi protagonisti e li convoca dove vuole. Il personaggio vaga nel suo mondo e deve “sorridere” perché solo così può inseguire il suo “aquilone”.
In «Credevo alla luce» di Chris Mao di Ormea (Cuneo), i pensieri a volte si divertono con immagini che ci colpiscono poi subito cambiano, viviamo in un mondo che non riusciamo a fermare perché tutto ci avvolge e ci appartiene poi svanisce..
Il nostro pensiero ci serve per percepire «Istanti di luce» di Pietro Agostino Masotti, Chiasso (Svizzera), ogni giorno ci propone quello che nella nostra giornata s’insegue: sogni e illusioni. A sera tutto si equilibra e nel sonno torniamo a vivere la nostra vita.
Stralci di vita che ci appartengono, memorie che non si dimenticano e a volte tornano in un soffio di vento come ci racconta Morena Festi di S. Matteo Decima (Bologna) nella sua poesia «Mulinelli di Memoria».
La testimonianza di Irene Moro di Musile di Piave (Venezia) nella sua poesia «Lettera di un condannato alla madre» dove rimpianto, consapevolezza del male fatto con la richiesta di un perdono senza nessuna attesa lasciano un interrogativo pieno di speranza.
Una giornata di sole fa tornare il sereno nel cuore di Lucio Postacchini di Monsampaolo (Ascoli Piceno) nella sua poesia «Un giorno di Primavera».
In «Precipitevolissimevolmente» di Rodolfo Zanardi di Padova, la vita con i suoi ritmi frenetici a volte ci può creare angoscia, ma anche non aver nulla da fare può essere una condanna.
L’uomo deve imparare ad accettare la vita per come viene, non come vorrebbe che fosse.
La realtà che viviamo, immagine viva, va accettata perché ogni giorno sorge e risorge per tutti.
Maria Organtini
Presidente della sezione Poesia del Premio «Marguerite Yourcenar»
Albo d’oro della trentesima edizione del Premio Marguerite Yourcenar 2022
La Giuria della trentesima edizione del Premio Letterario Marguerite Yourcenar 2022 indetto da Il Club degli autori, presieduta per la sezione Poesia da Maria Organtini, e per la sezione Narrativa da Massimo Barile, dopo attenta valutazione delle opere pervenute, come da bando ha designato le dodici opere finaliste di ciascuna sezione e i rispettivi autori sono diventati automaticamente i designatori dei vincitori. Ciascun finalista (contraddistinto da una lettera dell’alfabeto) ha ricevuto una copia (in forma anonima) delle opere degli altri undici finalisti e, dopo averle lette, ha espresso il suo giudizio sulle opere degli altri concorrenti elencandole in ordine di merito, ed escludendo se stesso dalla classifica.
Ed ecco la classifica conclusiva decretata dagli stessi finalisti:
- 1° classificato Finalista M con l’opera «Nostalgia»: Francesco Sonis, Mogoro (Or).
- 2° classificato Finalista F con l’opera «In una pioggia di luce»: Dario Marelli, Seregno (MB).
- 3° classificato Finalista L con l’opera «Eroi»: Serafino Randazzo, Palermo (Pa).
- 4^ classificata ex aequo Finalista D con l’opera «Ladri di pelle»: Lucia Lo Bianco, Palermo (Pa).
- 4^ classificata ex aequo Finalista C con l’opera «Penso…»: Emilia Fragomeni, Genova (Ge).
- 6^ classificata Finalista A con l’opera «Madleine»: Maria Grazia Di Grazia, Cornaredo (Mi).
- 7° classificato Finalista E con l’opera «Credevo alla luce»: Chris Mao, Ormea (Cn).
- 8° classificato Finalista G con l’opera «Istanti di luce»: Pietro Agostino Masotti, Chiasso (Svizzera).
- 9^ classificata Finalista B con l’opera «Mulinelli di memorie»: Morena Festi, S. Matteo Decima (BO).
- 10^ classificataFinalista H con l’opera «Lettera di un condannato alla madre»: Irene Moro, Musile di Piave (VE).
- 11° classificato Finalista I con l’opera «Un giorno di primavera»: Lucio Postacchini, Monsampolo del Tronto (AP).
- 12° classificato Finalista N con l’opera «Precipitevolissimelvolmente»: Rodolfo Zanardi, Padova (PD).