Lunaria (poesie)

di

Antonio Capriotti


Antonio Capriotti - Lunaria (poesie)
Collana "Le Schegge d'Oro" - I libri dei Premi - Poesia
12x17 - pp. 32 - Euro 6,00
ISBN 88-6037-142-2

Clicca qui per acquistare questo libro

Vai alla pagina degli eventi relativi a questo Autore

In copertina illustrazione di Piergiorgio Bamonti

Pubblicazione realizzata con il contributo de Il Club degli autori in quanto l’autore si è classificato 4° nel concorso letterario «Città di Monza» 2003- Con la poesia Migrazioni è risultato 4° classificato al Premio Città di Monza 2003


Nota introduttiva

Lunaria – cose di luna – nella nuova silloge poetica di Antonio Capriotti: ancora una breve ma preziosa raccolta monotematica dove, questa volta, protagonista diretta o indiretta di ogni lirica è la Luna, l’astro prediletto dai poeti: quello che neppure un’epoca arida e disincantata come la nostra riesce a “omologare”, rimanendo esso figura di una realtà a mezzo tra dimensione fisica ed entità misterica, tra determinata appartenenza cosmica e natura altra – magica e incantata – tramite tra noi e il mistero, tra noi e l’infinito. Ed è così che appare la Luna (con l’iniziale maiuscola a contrassegnarne quasi sempre la notazione personalizzata) nei nuovi versi di Antonio Capriotti, nei quali essa si pone essenza astrale fortemente terrenizzata, nel senso di una sua assidua presenza intrinseca e consentanea alla vita del pianeta che la attira e ne è a sua volta attirato. Luna e Terra dunque in un rapporto determinabile e insieme segreto; in un contatto interagente ove il nostro satellite serba ed elargisce fascino e malìe, influssi aperti e occulti, mostrandosi volta a volta entità partecipe, curiosa, intrigante, amica carezzevole, ancorché talvolta indifferente, alle creature terrestri, legate ad essa in congiunture di complicità che si direbbe esistenziale. Tutto questo si percepisce leggendo le poesie “lunari” di Antonio Capriotti, nelle quali tutto è reso con modulazioni espressive perfettamente adeguate, conformi alla particolare suggestività della materia: un registro lirico che accoglie spesso tratti impressionistici (vedi Sempre una luna – la lirica che apre splendidamente la raccolta – Fascino lunare, Transfert, Notturno autunnale, Coppe di luna, Reliquie, Modi di Luna) e non di rado si avvale di delicatissimi momenti surreali (vedi in particolare Identità, A passeggio con la Luna, Luna quando piscia, Siderea, Luna nella nebbia, Un pozzo, la Luna e una stella) i quali tutti contribuiscono a rendere più espressamente “lunare” l’approccio alla materia. Approccio supportato anche da una tramatura linguistica che consente all’autore di dar voce a costrutti poetici i quali, senza rinunciare a un nitido fondo di sintassi tradizionale, raggiungono notevoli vertici di freschezza e modernità. Lunaria, dunque, un libro di immagini limpide e “attraversate” – percorse nel profondo da sintomi e segnali di autentica poesia.

Stefano Venanzio Cerulli


Lunaria (poesie)

Sempre una luna

Luna di sera, luna di notte e luna che all’alba
estenuata svanisce, si perde annegando
in chiaritudine scialba. Intera, metà, quarto
o piccolo trancio, c‘è sempre una luna
per noi: luna di gesso, luna d’arancio
o pensosa luna d’argento; luna di miele o luna di fiele
lassù – spesso conforme a come sei tu.
Sempre comunque una luna: luna di calma
o luna di vento; nebulosa luna di piano o ben stagliata
luna di monte; luna che sale, gobba a ponente,
o luna che scende, gobba a levante; luna che appare
e per poco scompare, s’eclissa, o procede a singhiozzo
tra nuvole o rami; frusciante luna di selva o segregata
luna di pozzo; e quella pietosa ch‘è lume,
improvvido forse,
ad occulte misere rotte – la conturbante luna di mare
che più d’ogni altra tu ami guardare.
Sempre per tutti una luna
anche in città: luna di strada o luna di tetti; luna civetta
che adocchia un balcone o fatua si specchia
rotonda a una finestra e poi repentina scantona
dietro una gronda; e insinuante luna ruffiana
che non a caso sorride o ammicca; e luna puttana
che facile adesca chi passa nel buio, e lo porta con sé
nel segreto pallore di un sogno. Sempre una luna
– che avverti anche quando non c‘è. Ti smuove ogni volta
le vene, e mai che tu sappia perché.


Identità

Muoiono tutte nel mondo le cose
ma il tempo replica e serba per noi
immagini e istanti
del nostro destino. Così
stasera nel bimbo che guarda
in cielo da stretto buio di via
stupito io rassembro
quel timido bimbo di allora
gran pescatore di sogni
lassù – nel buio allargato sui tetti
gettava la rete
dal suo barchetto di luna.


Fascino lunare

Segreto fascino lunare
quando a lungo allora si stava
lì – a tu per tu con la Luna –
a guardare; ad aspettare
nessuno, eppure pareva
che chissà da dove qualcuno
all’improvviso dovesse arrivare.


Transfert
(a G.)

Notte di plenilunio
e latra dall’ombra il mio cuore
– latra e annusa verso il cielo:
vorrebbe mangiarsi la Luna
goloso pallore, il tuo
bianco corpo d’amore
sospeso stanotte lassù.


Lune a Porto d’Ascoli

Emersa d’improvviso
in veste rosa s’affaccia
dal terso orizzonte la Luna:
vanesia si specchia radendo
sul mare, e vi si frantuma
in tremula miriade di lustrini
– Luna d’acque, di riviere.

S’alza quindi ricomposta
e cerca sguardi
bianca in mezzo al cielo:
si spende in lucidi richiami
sopra i tetti, e lentamente
taglia l’ombra nelle strade
– Luna di case, di finestre.
Diffuso sui colli pascere chiaro.


Modi di Luna

Nelle sue notti la Luna
si stende quieta sui rami distesi
d’abete, di palma o di pino; scorre
tra foglie d’acacia, di pioppo
o di betulla; s’insinua – a fatica –
e curiosa s’annida
tra labbra attorcigliate
nell’oscillante vortice di un bacio.


Effetto Luna

Implacabile Luna incombe
stasera, e gridano gabbiani
in ressa furibonda alla scogliera.
Ai coni d’ombra tra i palmizi
coppiette innamorate
consumano l’incanto… silenziose.


Luna quando piscia

Mi piacerebbe uscire a primavera
nel silenzio incantato delle notti
per sorprendere la Luna
quando piscia – si crede –
timida sui rami degli alberi
fioriti: sui petali
bianchi o rosa, sui pistilli e nel fondo
spalancato dei calici in attesa
d’esser frutti, polpe
per i denti fatti aguzzi e le gole
rapinose dell’estate.


A passeggio con la Luna

Indugia stasera la Luna
gialla tra i rami qui accanto
da poco fioriti di bianco: attende
vistosa e paziente
ch’io esca – è l’ora. E a un tratto
dopo i primi miei passi dall’uscio
discende e di getto
mi affianca, mi prende a braccetto.
Ce ne andiamo così
in tre sulla strada deserta
a passeggio: la Luna, un uomo e un’ombra.


Reliquie

Interminabili festose notti
dell’estate marina
– stabili frastuoni
luminosi, pulsati alle tastiere
ossesse d’allegria.
Rutilanti notti
sospese al limite invisibile
d’acque deserte, laggiù
sopra sparse sui fondi
umane autonomie di gessi
adagiati – dormienti
reliquie cullate da flussi teneri
e trasparenze remote di Luna.


Notte chiara di settembre

Notte chiara di settembre, effusa
di patina lunare che discende
fervida ai succhi già rigonfi
nelle vigne. Un flusso rade
come polvere d’argento
le zolle e rianima all’addiaccio
il dorso intorpidito della lepre
– che poi timida s’affaccia
sul pendio e s’avventura: persuasa
dalla dolce carezza della luna.


Se sei interessato a leggere l'intera Opera e desideri acquistarla clicca qui

Torna alla homepage dell'Autore

Il Club degli Autori - Concorsi Letterari - Montedit - Consigli Editoriali - Il Club dei Poeti
Chi siamo
La Rivista
La voce degli Autori
Tutti i nostri Autori
Per iscriversi
ClubNews
Il notiziario gratuito
Ultimi inserimenti
Homepage
Per pubblicare
il tuo 
Libro
nel cassetto
Per Acquistare
questo libro
Il Catalogo
Montedit
Pubblicizzare
il tuo Libro
su queste pagine