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Come ti sto pensando

Come ti sto pensando, amica cara,
la lontananza non è solo amara,
è un albero che brucia lentamente
e che tornerà vivo immediatamente
quando tu tornerai e ti rivedrò.
Non puoi credere cosa io provo
privato della tua dolce compagnia,
e non riesco certo a immaginare
che tu senta di me nostalgia.
Forse perchè non parli mai
– e ciò che si sente andrebbe detto –
ma tu lo nascondi maliziosamente
o forse m’illudo incoscientemente
che tu collochi me tra i tuoi pensieri.
Ed è questo qualcosa d’indefinibile
che sempre più mi lega a te,
questo mistero che non si svela
perchè c‘è molta paura tra noi:
paura che un sogno da me costruito
possa rilevarsi una bolla di sapone,
paura che un’amicizia da te desiderata
possa dover essere ridimensionata.
Ma a me basta ora questo dolce momento
in cui vivo testardo un sentimento
soave come un fiore di primavera
e ti penso sempre da mattina a sera

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Come un gabbiano

Come un gabbiano
seguo il tuo navigar
e mi accontento
di quello che mi dai.
Non so se è rispetto
o qualche volta affetto
ma certo è sempre poco
per la fame d’amicizia
e d’amore che ho nel cuore.
Arrivi a destinazione
stanca e depressa
cerchi di essere te stessa
ma non sai cosa vuoi
guardi interessata le evoluzioni
di questo volatile che sa darti
emozioni dolcissime e nuove.
Lo osservi titubante
vorresti chiamarlo e lo chiami
ma poi lo allontani lievemente
con le tue mani che hanno paura
di dare e provare nuove avventure.
Vorrei che tu capissi che io sono
stanco di volare ininterrottamente
sopra il tuo cuore frastornato
prima che io muoia vorrei fermarmi
e lasciarmi accarezzare da te
e accarezzarti, abbracciarti
sentirti anche un solo attimo
come la cosa più bella e pura
di un’esistenza debole e insicura.

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Destino

Passeggiando all’alba:
sullo sfondo il mare,
e nel cuore la voglia
di voler cambiare.
Cambiare, forse,
il corso della vita?
Inutile fatica,
non serve sognare
l’impossibile.
Il gabbiano vola
sulla scia della nave,
il mio cuore rinasce.
Sono stato sul punto
di lasciarmi andare.
Ora cammino spedito
verso il mio destino:
qualunque esso sia
sarà sicuramente mio.

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E non mi hai detto se ti son mancato oggi,
non me lo hai detto perché non mi hai pensato.
Che stupido sono a pensare che tu mi pensi
E che desideri talvolta parlarmi e dirmi di te,
delle tue cose intime e fabbricare sogni
nei quali sono un attore, un personaggio
che scompare allo scomparir della scena.
Credimi, non ho mai pensato di essere amato
Perché l’amor tuo non mi appartiene
Ma talvolta ho creduto che qualche istante,
qualche momento solo della tua bella vita
tu me l’abbia dedicato con vero piacere
cercando in me e nelle mie parole l’ebbrezza,
la tenerezza di un momento romantico
che altri non riusciva a darti.
Che presuntuoso, che fantasia inguaribile,
eppure voglio dirtelo lo stesso, adesso
adesso che ti sento addosso non come un peso
ma come una coperta profumata e riposante,
che dà calore e tanta sicurezza,
io senza te non vivo bene, io senza toccarti
ti son vicino, io senza vederti, m’illumino di te.
E non mi dire che di parole non hai bisogno
Lascia che questo uomo pieno di vitalità
Raccolga insieme a te, frutto di un sogno,
sublimi istanti di felicità.

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Giovani

Non siamo stati giovani
perchè c’era la guerra,
e poi tanti sciacalli
su questa povera terra.
Siamo cresciuti male
senza un vero ideale.
Cadute le ideologie
ora tutto è tale e quale.
È tempo di bilanci,
la vita è fallimento
e c‘è rimasto il cuore
con tutto il sentimento:
questo non si distrugge
c‘è ancora l’emozione
di una telefonata,
di una dolce canzone.
E quando arriveremo
al guado della vita,
ci sarà ancora in noi
una tristezza infinita
per non aver saputo
realizzare un sogno:
l’umanità è qualcosa
che sfugge alla realtà
ed al di là del fiume
c‘è chi dice che vi sarà

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Io e te

Guardo il tuo viso
con gli anni di oggi
ed è lo stesso di ieri.
Allora come adesso
penso alla fortuna
di averti incontrato.
I nostri difetti si integrano
E rendono la vita
Meno monotona:
niente amor mio, vita mia
ma un continuo veder nell’altro
il miglioramento di sé stesso.
E alla fine scopro che
Siamo migliori di ieri.

21.11.2009

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Non è possibile, credimi,
restare in un silenzio
che somiglia ad un tedio,
ad un’indifferenza.
Sembra quasi che io
mi sia dimenticato
di quel dolce passato
che me a te ha legato.
No, io non l’ho scordato
e sono innamorato
di quella fetta di vita
che grazie a te, dolcezza,
alla tua tenerezza,
al tuo guardarmi dentro
toccando il fondo del cuore
mi ha fatto per un attimo
capir cos‘è l’amore.
Come vorrei che tu
dicessi ancora forte
che io esisto ancora;
nella mia debolezza
troverei una certezza
che il sogno costruito
in ogni particolare
fosse per te una gioia,
una felicità speculare.
E nello specchio vedo
il tuo sorriso dolce
triste ma persuasivo
credo di aver capito
che il sogno non è finito.

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Parla il mio cuore,
parla: chi resta tace.
Fiaccola dolce,
luce distesa,
con l’orizzonte
dischiuso in un
fiore di nebbia.
Sembra che tutto
il calore dell’universo
abbia diffuso
sull’anima tua
il suo tepore:
non sono mai
contento di me.

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Pensare a te
è come scorrere lentamente
un libro di favole incompiute,
e sono io a riempire
quelle pagine bianche di sogni
che nascono dai ricordi
delle sensazioni provate insieme.
Il libro non è finito
e sarai tu dopo di me
a scriverlo con la stessa penna:
quella del cuore.

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Quando ti assale la solitudine
Quella terribile, che provi
In compagnia della gente;
quando ti accorgi che nulla
riesce a levare dalla mente
un’immagine misera
di una perdita precoce
della volontà di vivere,
tu dovresti allora trovare
qualcuno che ti risollevi
dalle viscere della terra
in cui sei sprofondato
e ,collegando il presente
con un passato ricco
di emozioni profonde,
di sensazioni vere,
di amicizie sincere
trovare la forza di dirti
vieni con me adesso
che io sono la tua anima
che ti ha seguito sempre
e che ora vuole darti la gioia
di rinascere in un mondo nuovo.

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