Opere di

Aurelia Vittoria Bogo


Coperta

Coperta imbottita di lana,
da sempre mia amata compagna,
mi avvolge il tuo dolce tepore,
del mio sonno proteggi le ore.
Sei tu la coperta diletta,
che fedele ogni sera mi aspetta.
cullando i miei magici sogni
nel tempo e il volger degli anni,
da che ti stringevo leggera,
quel tepor rendea lieta ogni sera.
È il tuo rosa color ormai smunto,
ma al tuo abbraccio io nulla pavento,
perchè sei la mia dolce compagna,
coperta imbottita di lana.


La S.l.a.

Una nera nuvola oscurava l’orizzonte,
pare un macigno, s’avvicina lentamente,
distrugge ogni cosa, non prova pietà,
la sconosciuta, il suo nome è S.l.a.
una cosa per volta, un dito alla volta,
una mano alla volta si prenderà,
è la S.l.a.
pian piano le braccia, poi anche le gambe,
è la muscolatura che se ne va
distrutta dalla spietata S.l.a.
poi la voce! no! la voce no!
ma se ne va anche la voce se ne va…
Rimane il respiro, sì, il respiro, cioè la vita.
il Salmo 150:6 dice “ogni cosa che respira lodi yah”.
Il mio dio nei cieli mi dà una mano,
sostiene questo pesante macigno,
mediante fratelli, amici, le sue promesse…..
ma c’è la S.l.a. carpisce anche il respiro e se ne va.

yah abbreviazione di yahweh


Abete rosso

Eri solo a far ombra sul sentiero
ed i tuoi rami si ergevano al cielo.
sei cresciuto e bello più di allora,
nei miei ricordi tu dimori ancora.
Sotto ai tuoi rami piegati e lucenti,
ti confidavo i miei sentimenti.
Il cuore colmo di speme e di attese…
tempi lontani, lasciavo il paese.
mi emozionavo ogni volta perché,
quando passavo parlavo con te.
Tutto è cambiato, le case, la gente,
tu sei rimasto, rigoglioso e lucente.
Di quel sentiero che ormai non c’è più
il testimone sei solo tu.
Abete rosso, orgoglio dei clivi
non sei più solo: c’è il bosco onde vivi.


Lo specchio

Per natura sei bugiardo,
menzognero ed infingardo,
tu sai sempre come fare
e poi tutti interessare.

Quando vedi un bel bambino,
sai ben essere carino,
che comunque se ti guarda
non sa quanto lo riguarda.

Ala fresca giovinetta
metti sempre della fretta:
“migliorare ancor potrai,
quando grande diverrai”.

Sai fare anche il maliardo,
sempre attento ad ogni sguardo,
se qualcosa hai da scoprire,
ti diverti a contraddire.

Quando avanti sono gli anni,
con bugie comunque inganni,
sai risponder sempre come
al momento si propone.
bq. We poi cambia il tuo parere
fai con garbo il tuo mestiere:
di adulare sei capace,
se l’ignaro si compiace.


Profumo d’autunno

Profumo d’autunno che sali avvolgente.
trasporti emozioni e pensieri,
nei viali, nei boschi e sentieri,
l’umido ambiente autunnale
emana emozioni sopite.
Avvolgi di caldi sentimenti
nel mutevol volger del giorno,
dal primo sole dell’aurora
al suo lento declinare
nei colori del tramonto.
Le scintillanti gocce di rugiada
scivolano dalle foglie ingiallite,
e dal suolo salgono
delicate e soffuse essenze
nell’inconfondibile profumo d’autunno.


Una sera di maggio

Era sereno il cielo
e il sole declinato,
lucciole pellegrine
al frinir delle cicale,
come fatue luci,
seguivano i miei passi.

Era sereno il cielo
nel grigio del tramonto,
e la luna danzava
nell’acqua del laghetto,
dove un’aria salubre
storniva i miei pensieri.

Era sereno il cielo
quella sera lontana,
sulle ali dei ricordi
nel volgere dei giorni.
tutto è di passaggio
ma sempre torna maggio.


Il villano

Il passo pesante su foglie ovattate,
dove il villano passava l’estate.
Ritorna da solo in quel luogo isolato,
pensando ai giorni del tempo passato
i grigi capelli gli han dato saggezza,
ricorda i giorni della giovinezza.
Guarda ora, le verdi vallate
sembrano spoglie, dimenticate,
pensa al vento, alla pioggia, al sereno,
all’abbraccio gentile dell’arcobaleno.
Rivive gli anni passati veloci
e dei suoi cari ricorda le voci.
Con passi stanchi ritorna la sera,
nel cuore serba la sua preghiera.


Una mosca

È una mosca biricchina,
che vuol far la ballerina,
non la posso sopportare,
non so più che cosa fare!
Or osservo le sue gesta:
è affamata e sempre desta
e con l’arte di volare
sempre sa come scappare.
Lei si lucida le zampe,
la proboscide con arte,
aspettando deliziosa,
di posarsi su qualcosa,
qualchessia non le interessa
pur di far qualche stoltezza.
Or spalanco la finestra
e comincio con pazienza,
la salvietta a sventolare
invitandola ad andare!
Forse sono un po’ sciocchina
è una mosca piccolina!



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