LA FORTEZZA
Nelle segrete la fortezza
scompare, non invade
le colonne del tuo cielo;
nomina la strega terrestre
che possa scendere laggiù
ad accudire la figlia reclusa
della tua paura, concedi
alle legioni dell’ansia
il bivacco nel campo
della tua follia,
ma lascia aperto un varco,
la via di fuga per i complici
del tuo dolore.
LA MISSIONE
La missione era
sogno, invadenza,
luce da scrutare
nell’eccelso istante
prima del visibile,
era pazzia da dissipare
sul rettilineo delle verità
tra le schiere degli illuminati.
Era la fine della rincorsa
buia, degli elementi
sul tavolo del mondo.
Era saperti in salvo
oltre le sponde
della mia inquietudine.
VERITAS
Niente nell’era del così sembra
può ricordarti
la mappa dei miei servigi;
è forse un moloch onirico
la piramide della mia evocazione?
Prendi il tempo
ai miei sentimenti,
forse non torneranno.
UNA VELA DI RICORDI
Le sere brulicano
di atomi perenni
che scelgono la non-vita
dell’oscurità,
con il setaccio della mente
li cerco nelle pause di vento;
mi serviranno per cucire
una vela di ricordi.
LIBECCIO
Lo scarso libeccio
che contende il moto
dei tuoi capelli
alle folate del mio respiro
è il soffio di un fanciullo
fuggito dall’Olimpo;
la carezza
dei suoi sensi appagati.
I MERCANTI DELL’ESTATE
Credimi, hai dita esili
da usare sulla tela
dei mercanti dell’estate.
Ora chiederò
ai mastini della frontiera
il tuo lasciapassare.
La mappa del tuo cammino
è nella ragnatela dei ricami
che non hai saputo intrecciare.
COGNAC
Semi indisturbati
coviamo il frutto dell’ansia
nella serra della vergogna,
la lucidità è un rintocco soave,
nella percorrenza segreta
di un borgo senza popolo.
Alle guardie porteremo il cognac
per la carezza di un vigile sguardo.
TORERO
Ecco, nell’arena mai così colma
di ventagli impazienti
l’ora è ancora una giara
di luce mattutina
pronta a subire il colpo del torero;
dentro le vene il fluido
per mescere il sangue e la terra,
il gioco e la morte.