A tutti i bambini del mondo
IL VECCHIO PIOPPO
In un posto a noi vicino, molto vicino, ai confini della Terra dell’Acqua e nel bel mezzo del giardino delle cicogne, giusto all’ingresso del Parco Naturale, vive un grande e vecchio albero. È un pioppo enorme come non se ne vedono nemmeno nei boschi circostanti. Svetta maestoso con la sua grande e rigogliosa chioma, che volteggia d’estate al vento di levante, come in una veloce ma instancabile danza.
Il suo tronco è talmente grosso da non riuscire ad abbracciarlo tutto e i suoi folti e lunghi rami concedono, alla loro ombra, un fresco ristoro per i viandanti di passaggio, oltre che un riparo per gli animali del posto.
Eppure il vecchio pioppo non è stato sempre così forte e imponente. Ci fu un tempo in cui rischiò di veder interrotta la sua magnifica crescita. Le cicogne che vengono a svernare in quel giardino lo sanno bene.
Un giorno di molti anni addietro, quando il sole d’inizio autunno riscalda le giornate di un calore dolce e avvolgente, un contadino della fattoria vicina decise di piantare un rametto proprio in mezzo a quel giardino.
A quel tempo nessun animale del posto credeva che quel piccolo rametto sarebbe diventato un grande e possente albero.
“Avete visto amiche?” Disse la cicogna più anziana. “Quel pover’uomo pensa che quel ramo diventi un albero. Che illuso!”
“Alla prima sferzata del vento invernale quel ridicolo alberello si spezzerà miserabilmente.” Sentenziò un’altra cicogna con voce solenne.
Il contadino, dal canto suo, era sicuro che la scelta di piantare proprio lì quel rametto fosse quella giusta:
“Vedrai, piccolo mio, che con l’aiuto di Padre Cielo e Madre Terra diventerai un albero forte e maestoso.” Asserì con convinzione mentre si apprestava a scavare un buco per l’innesto della pianta.
Passarono così i primi mesi, ma le radici del pioppo non sembravano attecchire bene al terreno. Tutti gli animali del luogo lo svilivano:
“Non ce la farà mai è troppo esile e quando torneremo, la prossima stagione, di lui non ci sarà che un ricordo.” disse con fare saccente l’anziana cicogna.
[continua]