Arpa eolia

di

Claudio Guardo


Claudio Guardo - Arpa eolia
Collana "I Gigli" - I libri di Poesia
14x20,5 - pp. 32 - Euro 7,00
ISBN 978-88-6587-4813

Clicca qui per acquistare questo libro

Vai alla pagina degli eventi relativi a questo Autore


In copertina: fotografia dell’autore


Pubblicazione realizzata con il contributo de IL CLUB degli autori in quanto l’opera è finalista nel concorso letterario «J. Prévert» 2014


Prefazione

“And what if all of animated nature
Be but organic Harps diversely framed,
That tremble into thought, as o’er them sweeps
Plastic and vast, one intellectual breeze,
At once the Soul of each, and God of all?”
(Samuel Taylor Coleridge, “The aeolian harp”)

(“E se tutta la natura animata
Non fosse altro che un’arpa organica
Diversamente incorniciata,
che vibra nel pensiero, mentre soffia
sopra la materia e l’infinito,
unica brezza della mente
allo stesso tempo anima di ciascuno
e Dio di tutti?”)

Il vento accarezza l’arpa eolia, mentre le stagioni si susseguono. Sono stagioni della vita, dello scriverne, del ricordarla, del piangerne.
“Nei giorni d’inverno / lunghi e scuri / – ciascuno vive per non morire – il filosofo medita / presso la stufa / l’intreccio delle ore, / gli amori finiti (…)”. Il poeta si presenta così, alla prima pagina, e inizia il viaggio. C’è la consapevolezza, costruita dal tempo, dell’incomprensibilità della parola, della sua incapacità di aderire realmente al significato che esprime. “Parole scomposte di pietra / che tu non devi capire, / come il cantico / di un’arpa eolia.” Non c’è dolore, tensione, sentimento di incapacità, ma rassegnata constatazione. Una necessità che accompagna sempre, quella della ricerca di parole, perfino mentre balugina l’estate, con le sue nuvole nere tagliate da arcobaleni. La delicata saggezza dell’età diventa la lente attraverso cui osservare tutto. Non si cerca più, come in gioventù, spasmodicamente di trovare un’espressione, una via d’uscita, per il dolore che porta la vita. “…Sole e foglie / rivelano con esattezza / ciò che intendo / dire.” Si osserva in modo distaccato, consapevoli dell’infinito scorrere e mutare delle cose, e che mentre questo scorrere si dipana, il lavoro da compiere è sempre lo stesso. “Ma percorrendo / la stessa strada / cerchi parole / che non ci sono”. È inutile, ma si continua a farlo. Una volta era una dolorosa urgenza, ora un’abitudine imprescindibile.
Ci si culla nelle sere estive, si cercano ricordi, (anche il tema del ricordo è senza dubbio legato alla saggezza dell’età). Poi lentamente torna l’autunno con le sue atmosfere più cupe. Le “Ombrose abbazie” nelle mattine di settembre, ci regalano quella che forse è una delle considerazioni chiave dell’intera raccolta. “Il dolore / è un cristallo / di neve”. Così come la gioia, così come le parole, così come il ricordo, anche il dolore è transitorio, impalpabile, destinato a mutare. A scomparire per poi ritornare. Non resta che osservare, lasciar passare, tentare in qualche modo di descriverla, questa vita che ci scorre addosso. Ne raccogliamo le tracce e cerchiamo un filo, un senso, ma forse abbiamo solamente partecipato, anche noi, miseri frammenti, al canto meraviglioso e crudele del mondo, del Tutto che muta lento senza intervento della nostra volontà. Come arpe eolie ci siamo fatti suonare dal vento, noi solamente strumenti, mentre qualcun altro udiva la musica.
Per tutti c’è un autunno, la fine del canto, la fine delle parole. “Ho tenuto / per me questo segreto / lungo tutti questi anni: / vorrei parlarti/ con parole nuove, / ma le rose / nella coppa / non fioriscono.”
Non resta che tentare di ascoltare il suono, di lasciarne traccia, in attesa di una nuova primavera.

Sonia Guardo


Arpa eolia


ARGONAUTI

…un’acqua che lasciava nelle mani
la memoria di gran felicità

Nei giorni d’inverno
lunghi e scuri
– ciascuno vive
per non morire –
il filosofo medita
presso la stufa
l’intreccio delle ore,
gli amori finiti:
non spera di partire
in qualche modo,
né di arrivare
in qualche luogo;
dimentica la primavera,
aspetta immobile.


ARPA EOLIA

Non c’è pietà nella
città senza nome per
il nobile padre e il
fratello, cui
avrei mandato
una foto
del glicine in fiore,
ma solo
parole scomposte
di pietra
che tu non devi
capire,
come il cantico
di un’arpa eolia.


VENTO

L’arpa eolia
batte con furia
inseguendo
nuvole nere
arcobaleni
tagliano il cielo
qualcuno piange
sinceramente
qualcuno prova
nuove parole
tutto è finito
tutto è travolto
crescono pagine
senza sonno.


PETALO

Rivolge
nell’aria
domande
confuse
ripete
arpe eolie
tintinna
a metà
del cammino
volteggia
ricade
momenti
di attesa
compiuta.


LE CONTESSE

In questa città
ho una casa
con una cagna
e due gatti;
in questa città
passano treni
e donne
dalle lunghe gambe,
e pioggia e neve,
sole e foglie
rivelano
con esattezza
ciò che intendo
dire.


MADONNA DEL COLLOQUIO

Scultura di Giovanni Pisano

Inseguendo una vaga promessa
ma trovando soltanto parole
una madre bambina solenne
parla al figlio con voce di rosa.
Dice: “Figlio, sarai crocifisso
perché questa è la sorte che tocca
a coloro che, nati da donna,
proveranno a parlare di pace”;
dice: “Figlio, io avrò sette spade
nel mio cuore trafitto d’angoscia
perché questa è la sorte che tocca
a chi genera santi o profeti”.
Ed io ascolto, sconfitto, in silenzio
meditando la pietra scolpita.


L’INCENDIO

Vorrei non
incontrarti, amore,
vorrei
vedere solo
il verde nella
valle distrutta
dall’incendio,
il vento
scorrere con
un fruscio
di foglie;
vorrei pensare
che non esisti
e non illudermi:

vorrei non
incontrarti, amore.


DEL CERCARE PAROLE

Ma percorrendo
la stessa strada
cerchi parole
che non ci sono
trovi infinite
gocce di pioggia
simili a nulla.
Ombre che passano
nella memoria
luoghi comuni
così scontati
un punto e a capo
dopo una frase
ma sempre nulla.


UN SOGNO

Ma c’era un viso
simile al tuo
viso, figura
quieta in forma
senza tempo,
e un’arpa eolia
che non vedevo
circondava
i tuoi passi
rivestendoli
d’autunno:
era l’occasione
perduta, forse
mai nata.


SERA

Il grido di
un uccello
in questa
sera d’estate
interminabile
(sei brevi tempi
in battere e levare)
riecheggia
in modo tale
vecchie storie
così che io non posso
dimenticarle
e un’arpa eolia
disturba

a sua volta
la memoria.


Se sei interessato a leggere l'intera Opera e desideri acquistarla clicca qui

Torna alla homepage dell'Autore

Il Club degli Autori - Concorsi Letterari - Montedit - Consigli Editoriali - Il Club dei Poeti
Chi siamo
La Rivista
La voce degli Autori
Tutti i nostri Autori
Per iscriversi
ClubNews
Il notiziario gratuito
Ultimi inserimenti
Homepage
Per pubblicare
il tuo 
Libro
nel cassetto
Per Acquistare
questo libro
Il Catalogo
Montedit
Pubblicizzare
il tuo Libro
su queste pagine