ALL’OMBRA DEL CAMPANILE…
La notte scende nelle case illuminate,
batte l’ora il vecchio campanile di S. Giacomo.
All’ombra del campanile,
scorrevano giornate a volte immobili,
e come allora torno a respirare antichi odori
nei vicoli illuminati da una fievole luce.
L’acciottolato che ricopre la vecchia via
risuona solo dei miei passi,
nel silenzio della sera che d’inverno scende prima,
mi viene incontro l’eco della mia gioventù,
di amici, tali ormai solo nei ricordi,
dell’età che viveva e respirava dei miei sogni,
allunga la sua ombra il campanile mesto.
Ecco la porta, che entra nella sacrestia…
Il silenzio avvolge tutto… nulla è cambiato,
e come allora l’aria è carica d’incenso e fumo di candele.
Batte il campanile l’ora della condivisione,
del finire del giorno, ed io torno bambina,
nella mia vecchia casa, la grande cucina illuminata
e piena delle nostre voci,
la stufa accesa e dalla finestra ci incantavano
i fiocchi di una nevicata tanto desiderata,
la stessa finestra aperta sull’estate,
dove respiravamo il vento della libertà.
Il balcone correva intorno alla gran casa
e l’ombra del campanile sui tetti… Il richiamo
della campana suona il vespro come allora…
ad occhi chiusi, di nuovo quelle voci,
l’allegria, i giochi che mi hanno fatto crescere,
arricchito dell’esperienza che ancora accompagna
la mia vita.
Dei passi dietro a me e torno alla realtà,
alla profondità del silenzio che quasi tocco con le mani,
alla magia dei ricordi che mi ha lasciato,
dell’incredibile mondo in cui vivo,
al senso di solitudine, alla gioia di rivivere il passato,
alla malinconia dell’ombra lunga del mio campanile.
UN VELO SUL CUORE
L’assenza segna inesorabilmente,
la vita ed il suo senso profondo.
Nascosto, anche il dolore cede il passo
alla disperazione.
Il sole non riscalda che la pelle,
la sua profondità resta inerte ed inerme,
al freddo.
Le stelle tentano un dialogo,
che non raggiunge il loro fine.
Il cuore a nudo, senza protezioni, senza
la sensibilità che innalza barriere dinanzi
al deserto che lo invade.
Cuore e anima in un tutt’uno cercano
certezze e spiritualità.
Un velo di polvere soffoca il cuore, spegne
ogni tentativo di volare, il battito è amplificato
e schiaccia ogni tentativo di volare, l’eco lo rimanda
a note alte e suoni acuti,
gli occhi guardano senza vedere.
Le dita, si muovono lente e tristi sulle corde tese del violino,
risuona ed espande la melodia
che vaga senza fine.
Il velo copre come una carezza il cuore,
che aspetta in silenzio l’alito di vita.
IMMAGINI DI SOLITUDINE…
Giorni solitari fra sogni e tempeste,
labbra innamorate e mani protese
dove passa il vento accarezzando la pelle,
scompigliando i capelli e seminando
nuovi amori in cuori puliti.
Il viale di vecchie querce evoca passati splendori
e l’eco di passi in lontananza
lascia profumi nell’aria e terra tra le mani.
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Profonda e simile al buio la mia solitudine,
che sento quando sono immersa dentro me.
Cerco la via per uscire dal labirinto
della mia mente è una fatica disumana.
Apro gli occhi ed il sole avvolge ogni parte di me.
Fra le mani lacrime di cera e sabbia
confondono la moviola e rendono reale
la mia solitudine, che invade ogni spazio
del mio quotidiano vivere,
ALBA E TRAMONTO
Il sole annega nel tramonto,
e fuga ogni dolore.
Nell’oceano d’emozioni che
legano la realtà ai sogni
cammino errando.
Alla ricerca continua di certezze e voli.
Il vento sfoglia le mie pagine ed io…
rileggo la mia vita.
Nel deserto che la mente esclude,
nascosti i miei tormenti, i rimpianti
che di notte si affacciano taglienti.
Attendo con impazienza il giorno,
per riprendere le redini della mia vita,
ed al galoppo continuare la corsa,
a volte in salita.
Il sole sorge nello splendore
dell’alba e da lì ricomincia il volo.
STELLE
Stelle, occhi splendenti nella notte,
guide dei marinai in cerca di fortuna.
Stelle, sulla scia degli angeli,
che sorvolano il mondo.
Le stelle, anime dagli sguardi,
lucenti e malinconici.
Comete irraggiungibili e fantastiche,
che sorprendono e catturano.
Stelle, che scaldano il cuore e,
ritrovo nei miei sogni.
Stelle che di giorno all’ombra del sole,
attendono la notte per rivivere.
IL TEATRO DELLA VITA
Sono un’attrice nel teatro della vita,
sul palcoscenico senza pareti né poltrone,
attori e comparse s’incontrano
Senza guardarsi mai negli occhi,
senza sfiorarsi le mani.
Sul palco improvvisato vivo la giornata,
come un fiume costretto nel suo letto, che
scorre verso il mare tumultuoso e rapido.
La platea guarda rapita l’interprete,
che è lo specchio che riflette tutti loro.
Le luci illuminano volti pensosi ed assorti
Il volo delle rondini ricorda che è primavera.
Attrice e regista di questo copione
tento colpi di scena, cambiamenti,
provo a risalire la corrente, per rimaner delusa
purtroppo nel presente.
Al buio, guardo il teatro immaginario,
la ribalta solitaria si prepara ad altre commedie.
LO SCRIVERO’ NEL VENTO
Incontrerò ancora i tuoi occhi,
ascolterò la tua voce
leggere versi immortali.
Intonerò canzoni e ti cercherò
tra la folla.
La solitudine non sarà mia compagna
perché sarai con me.
Regalerò a te il romanzo
della mia vita e proverò a volare
nel tuo cielo.
Il silenzio mi coprirà
come un caldo abbraccio,
e fra le mie dita passerà
la sabbia dei ricordi.
Il mare mi porterà conchiglie rare e preziose
il maestrale spingerà verso me parole in volo…
……scriverò, non su pagine bianche,
di questo amore scriverò nel vento……
PORTOFINO
La piazzetta, sul porticciolo antico,
il caffè, con il deort e intorno
il gelsomino profumato.
Il sole immerso nell’azzurro, ed
Il confine con il mare indefinito.
La spiaggia colorata d’ombrelloni,
le radio libere, regalano canzoni.
Sul bagnasciuga bimbi con i secchielli,
ricorderanno in altri tempi, i giorni belli.
Seduti i nonni a sonnecchiare,
barche di pescatori in alto mare.
Giovani a passeggio per le vie accaldate,
strade lastricate risuonano di canti e di risate.
Capelli al vento sulla “vespa 50” e via,
verso la vita con la gioventù che fugge e incanta.
La passeggiata nella sera, arriva per godere ancora,
di cieli colmi di stelle del tempo già al passato.