ARCOBALENO
Tra le nuvole gravide di pioggia,
un dardo d’amore
Pubblicata nella Raccolta Poesia è Comunicare
FIORI
Ricami di un cuore
in cerca d’affetto
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LA LUNA – SCHERZO DI RIME
Punto bianco dal chiaro intento,
sospeso nell’inchiostro denso.
Cullata tra le braccia di Natura, generosa nel suo portento,
sei falce ricamata su seta nera d’incenso,
trapuntata d’argento, nobile e senza tempo.
Piena e solitaria io ti penso.
Seguo il sentiero, tremando al fresco vento,
pensieri sparsi e senza senso,
accompagnano le gambe in movimento.
Mi sforzo a scrutare il buio denso,
c‘è una collina, e raggiunta la cima, sento un profumo nel vento.
Lo riconosco, è mirto, fresco ed intenso.
Scolora piano la notte, è quasi venuto il tempo
di cedere il passo all’astro dall’oro immenso.
Una nuvola ti sfiora col suo incedere lento,
sfuggendo ad un nembo denso,
solo per toccare il tuo tondo mento.
E cerca il tuo bacio, sua essenza e suo senso.
Giunge il mattino, promessa di godimento.
Lo percepisco con ogni senso,
il giorno sarà caldo e lento.
Figlio, oh Luna, del grembo tuo immenso,
in esso germogliato secondo tua legge e portento,
come vuole Natura con il seme del mio tempo.
ATTIMO
Ti ho atteso,
ti ho cullato.
In un momento sei arrivato.
Ed ora, tutto è già passato
LA NEVICATA
Luce chiara, forte,
si riflette nello specchio compatto
della terra ora bianca.
Zucchero fine che dal cielo scende,
ad addolcire il caffè amaro delle emozioni.
NOTTE
Anche tu, Notte, in questo nostro mondo
hai perso la tua identità.
Il tuo nero mantello si è scolorito,
continuamente candeggiato da queste terribili luci,
conficcate come spade nel grembo della madre terra.
Notte, soave e misteriosa,
palpiti ancora nei miei pensieri,
delicata e leggera come le ali di una farfalla
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IL SENSO DEL MERAVIGLIOSO
Improvvisa,
nell’infinitamente piccolo,
nell’immensamente grande,
sempre,
mi travolge la meraviglia.
Lo scintillio del sole su una goccia,
il ruggito delle montagne che mordono il cielo,
una scossa che è brivido lungo la schiena.
Poi, il tepore nello stomaco e nel petto.
Ed alle labbra affiora il sorriso,
frutto manifesto di un’emozione dolce.
LUNA D’INVERNO
Timida ti specchi
nella pozza abbandonata dal temporale.
Un alito di vento scioglie l’incanto.
Avevo allungato la mano,
e m’illudevo d’averti nel palmo.
Tu sei la distante,
ma non sola,
nel cielo nero di questa sera gelida e trasparente.
Io, invece, rimango qui,
sul mio balcone a sfidare il freddo,
per guardarti,
e sentirmi più vicina all’infinito
PRIMO GIORNO DI PRIMAVERA
Il primo calore del sole sulla pelle,
un timido verde
che si anima tra i raggi di una ruota,
una bici rossa
che attraversa di corsa
il ponte steso sul canale.
PENSIERO LUMINOSO
Scivola ondeggiando lungo una tela di luce,
arcobaleno iridescente
della mia coscienza inquieta.
Foglia che cade a primavera,
a riempire lo strappo apparente
del non senso dell’esistenza,
spingendomi a seguire
un sentiero nuovo di conoscenza.
BENEDETTO AMORE MIO
Musica intorno,
profumi delicati,
canzoni abbandonate…
Passi veloci si rincorrono sul sentiero dei miei giorni.
Fare, dire, agire.
Dovrei…
Vorrei..
Farei…
Oh, la mano trema,
stretta da una catena invisibile e violenta.
Silenzio sul cuore.
– No! –
Un urlo strappa la pergamena della mia anima.
Non devo.
Non serve.
Solo tempo inutilmente trascorso.
– Vattene! – È grido, ordine… preghiera.
Trapassando la mente faccio silenzio a me stessa.
Ma la sento,
la sento comunque, la tua voce.
Maledetto!
Maledetto il calore di questa estate,
il bisogno della tua pelle.
Maledetta anche la sorte che giocando a dadi
ti ha dato su di me la vittoria.
Silenzio.
Un canto sottile, un tremulo tepore…
Benedetto amore mio,
benedetto testardo cuore,
benedetta anche la croce che sento trafiggermi il petto,
Benedetto mio uomo.
Benedetto, sì,
ora e domani,
perché senza di te
dell’esser viva non avevo più memoria.