A tutti i curiosi
PROLOGO
Apro gli occhi
Sono le due del pomeriggio
E l’aria è calma
Immobile.
Intorno è tutto sempre uguale
Ma dentro scoppia la tempesta.
Mi avvolgo in quel panno rosso
Ai piedi del letto
Prendo una sedia
E mi dirigo verso la finestra
La apro
E da lì mi siedo a contemplare il mondo
Che si espande
E si restringe
Come un turbine impetuoso.
Davanti agli occhi ho gelo e poesia.
5.
Casa
Il posto dove non sai
Il posto dell’incertezza
Dove il futuro ristagna
Come un finestrino appannato
Dove l’umidità non va più via
Là dove il rumore tace
E il silenzio regna
Il vuoto si allarga
Come la fessura nella porta
E l’attesa si fa più instabile
Come la crepa sul muro
Si allunga
Si allunga…
Questo male di vivere ho incontrato
E là dove i miei anni dovrebbero essere più fecondi
Ho incontrato fango e palude
Non so dove andare
Non so come proseguire…
La libertà è la melma in cui non mi so muovere
Ho perso la bussola
E tutto si confonde
Come la rugiada al mattino che smista i colori.
Devo fare i conti con questa libertà…
13.
Casa
Apro l’armadio
E trovo la noia
È appesa mollemente
A una gruccia
E ha una spallina di fuori
Scivola
Via
E non sta al suo posto
La tolgo dall’ometto
E la indosso
È morbida al tatto
E ha un vago odore di vitalità
15.
Casa è una tazza di tè
In cui galleggiano i pensieri
Quella bustina di idee
Infusa in un bicchiere di sogni
L’acqua è torbida
Di un colore giallo
Tendente al marrone
Come la maglietta
Che scivola fuori dalla tua camicia
Una teina di suggestioni
Come l’ombra nera
Di quel caffè disteso
Che rinvigorisce i muscoli
E ispira.
Il fumo nero dei ricordi
È una spirale che sale lentamente
Dalla caffettiera
E inebria la stanza
23.
Il cielo è in fiamme
Lo vedo
Sta divampando
Come scintilla nella paglia.
Ancora fuoco intorno a me
Ancora luce e disordine
Nell’atmosfera.
Si staglia contro la grata.
Da questa fessura vedo ardere le nuvole
E le vedo gonfiarsi
Come legno in calore.
Rimane della brace nell’aria
Allungo la mano
Per coglierla
È fredda al tatto.
La fiamma si spegne.
Cielo.
EPILOGO
Non si apre
Tutto rimane fermo
E io non riesco a uscire.
Il gelo continua
E le distanze pure.
Rimaniamo coperti
Avvolti per metà.
Resto lontano dal tuo abbraccio
E non mi sollevo dal panno che mi ricopre.
Poi il sipario si abbassa.
È finito.
Ripongo la veste sul letto
Chiudo la finestra
E ritorno nell’ombra.
L’aria si placa
Il fuoco si arresta.
Mi metto a cercare una luce
Tra le ceneri
Tra le case.
Chiudo gli occhi
Fenice