Davide Gorga - Anoressia
Collana "Le Schegge d'Oro" - I libri dei Premi - Narrativa 14x20,5 - pp. 48 - Euro 5,16 ISBN 88-86957-62-9 Clicca qui per acquistare questo libro Prefazione La trash tv ci ha da tempo abituato ed assuefatto a tremende trasmissioni verità dove signore dallo sguardo lucido e compunto pongono domande che neanche un prete nel confessionale avrebbe il coraggio di fare, mentre gli intervistati non stanno più nella pelle dalla voglia di mettersi in piazza con le mutande abbassate esibendo al pubblico il loro passato di tossicomani, anoressici, alcolisti, travestiti eccetera; al di là dell’evidente squallore, a ridosso del morboso, di simili dibattiti vien da pensare che l’inconsulto esibizionismo dei secondi e l’appiccicosa bonarietà delle prime nasconda, sotto sotto, la medesima incapacità (o non volontà) di analisi, di lavoro su se stessi, di ricerca di cause ed effetti. Cioé, se ne parla tanto per non parlarne affatto. O meglio, per parlarne solo dall’esterno: con abbondanza di dati e statistiche e mancanza assoluta di sincerità. Dote, per la verità, che mal o per niente si concilia con il mezzo televisivo, che è finzione per eccellenza. Olivia Trioschi Introduzione dell’autore In Italia, nell’ultimo anno, 340 persone si sono suicidate per delusioni affettive. Le patologie mentali, prima fra tutte la depressione, hanno conosciuto un aumento vertiginoso. San Remo, 8 novembre 1997 AnoressiaEARTH Funghi atomici sbocciano come papaveri sulle città distrutte. L’aria infernale di cento sciami di demoni spazza il cielo nero; da uno squarcio dell’atmosfera s’intravedono le stelle scintillanti e serene. Petali di cigno si staccano dalla corolla di diamante venata di zaf firo. Cadono come una pioggia di piume d’angelo. Al di sotto della folla radioattiva, si muovono i sopravvissuti. Intes sono inganni per sopravvivere; ingigantiscono ideali, costruiscono castelli in filigrane d’argento. Il passato che non torna, che non è mai esistito, è vissuto nel presente. Il cielo sereno in cui volava nell’alba il mio cigno! È svanito anche lui. Il sorriso di Sabrina. VERGINITÀ “Newton ha edificato le ville, ha comprato gli psicofarmaci.” Ho appena finito di prendere la mia dose quotidiana di benzodiazepine. Il mio essere fluttua leggero e freddo nella luce giallo arancio della stanza. Prima Iris mi aveva iniziato all’uso della marijuana e della coca, ma non mi piaceva. Roba troppo forte per me. Le visualizzazioni psichedeliche, i ritmi di tamburo nei locali dei sobborghi giapponesi mi sfiancavano senza tranquillizzarmi. Da quando Francesco mi aveva lasciata per andare a letto con Stefania, non era più stata vita. Sono solo una sporca vergine. È un vero peccato che tanti giovani si rovinino con la droga e il resto; – che non si aprano a questo mondo fantastico e straripante delle luci degli ipermercati di carne umana, viva, sudata, gocciolante liquido vaginale, – o sperma. Mi sto addormentando sotto lo scrosciare della doccia. Le piastrelle bianche risplendono come neve. Se solo riuscissi a ritrovare il mio angelo! “Il mio angelo è rinchiuso in una tetra bara di fumo.” – Sono stata drogata, e probabilmente lo sarò ancora. È il metodo più facile per sfuggire a un mondo che non amo più. Sì, lo so che molti altri hanno smesso di fuggire. So anche, però, che per la stragrande maggioranza si sono arresi. Ma io non riesco a trovarla. E non voglio arrendermi. Preferisco morire. Seppellitemi in terra sconsacrata. - Io voglio soltanto ritrovare il mio angelo. Postfazione Il limite maggiore della nostra cosiddetta civiltà è che ci costringe a pensare in termini di statistiche, numeri, dati, anche quando si tratta di esseri umani. L’individuo, la sua storia e la sua volontà non sono minimamente presi in considerazione. San Remo, 22 novembre 1997 Contatore visite dal 11-11-1998: 5209. |
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