Davide Pierantoni - Diari dell’Omega
Collana "Le Schegge d'Oro" - I libri dei Premi - Poesia 14X20,5 - pp. 62 - Euro 7,50 ISBN 978-88-6037-8743 Libro esaurito In copertina: «Notte dell’anima» di Davide Pierantoni Pubblicazione realizzata con il contributo de Il Club degli autori in quanto l’autore è 2° classificato nel concorso letterario Il Club degli autori 2006-2007 Prefazione Nella silloge di poesie “Diari dell’Omega”, Davide Pierantoni cerca, coraggiosamente, di raccontare l’esistenza “oltre il cappio della ragione”. Massimo Barile Diari dell’Omega
Il mio amico Era stretto di Cadevano come Raccontava di un viaggio Si era perso Dal fianco del letto, Cap I Il vuoto e la stella “…le mie notti si addensano
Parlami Si riflette È dolce Si affaccerà presto Ti saluto Continua la tua Sussurro notturno Ascoltateci,
Un velo d’ambra Aliti E sulla pelle
E ti distendi Al di là dei riflessi d’azzurro E il campo scosceso Fino ai cipressi e gli olmi Resta così forte Si sente nei voli Poi tutto si fa vermiglio Ancora tutto si compie
E la quercia assorta Gocciola Schizzano Agonizzano nelle pozze E l’aria s’addensa Come un sole
Permettimi di ascoltare Mentre osservi I nostri respiri E alle luci
Sussurravi, Nascosta all’ombra Un tenue Eri smarrita Foglia esule
Vagare E nubi a singhiozzare I profumi di ginepro e il campo Scorre una vita
L’abbraccerai Si riflette in te Come Consumate Perché in voi si schiude Confessioni al crepuscolo dell’omega Ancora il vento profuma di aromi silvestri il mio viso vinto dal tempo, eppure le gambe non si arrendono al loro destino di quiete silente. Chissà, che sia proprio questo l’ultimo crepuscolo della sera, a curarsi di un vecchio esiliato da se stesso… al contempo pavido, per un fluire che seppure ormai al suo anatema, appare incessante nella sua immobile marcia. Quanto ancora potrà sobbarcarsi, un’anima che si compie nella sua fine… nemmeno io stesso, pur congenito di quelle stelle lontane che intravedo tremolanti, in questo venire di azzurro profondo, riesco a discernere. Un boia crudele mi appare questa eternità prigioniera nel soffio della vita, quando l’allontanarsi della fine, attanaglia il principio. Ecco che nulla si compie se non raggiunge l’omega. Non c’è più fuoco che scuote la mia anima, in me che orgoglioso, seppi esplicare l’incedere dei miei ardori. Così che una stella snaturata non appare più eterea e celeste nell’anima, egualmente uno spirito appassionato, si spegne nell’esternazione delle sue grida. Disse un tempo uno spirito errabondo: “Sai, tu che agogni l’eternità del tuo cammino, cosa brucia le mie carni ormai avvizzite, schiaccia il mio cuore ed acceca la mia mente? nel paradosso, io eterno rincorrerò per sempre l’esistenza, perché rifiutato dalla morte, non potrò mai compiere me stesso. Ha senso a tuo dire l’opera a cui gli uni si adopereranno per sempre? non ha senso iniziare qualcosa che non si può compiere. Saranno vani d’altronde i miei avvertimenti: non arresterai la tua strada, e cieco troverai ciò che brami…”. Contatore visite dal 16-02-2010: 2955. |
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