Poesie 2

di

Demo Martelli


Demo Martelli - Poesie 2
Collana "I Gigli" - I libri di Poesia
12x17 - pp. 64 - Euro 5,50
ISBN 88-6037-049-3

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Presentazione

Nella poesia “Braccia rosse” il Martelli inserisce un commento per dirci che ogni parola delle sue liriche non è buttata lì per caso.
Il lettore faccia dunque attenzione alle sfumature, allegorie e parallelismi di quei termini apparentemente ovvi o sconclusionati.
Un’altra abilità del poeta è la chiusura del messaggio: secca, decisa, repentina.
Per il Martelli la descrizione poetica di uno scenario, oggetto di emozioni, deve essere immediata, spontanea, naturale, mai manipolata o arzigogolata; mentre l’eufonia va composta agile e scorrevole; il tutto incurante di ogni moda letteraria.
L’artista emerge proprio con queste caratteristiche.
Auguro dunque buona lettura e nuove emozioni.

Fabrizio Tagliabue


Poesie 2


PAESAGGIO

Dalla terra si stacca
una nube d’inchiostro
forma immagini nuove
nella tela di cielo.

Una rana va a letto
sotto coperte d’acqua
mentre il vento strapazza
la testa degli alberi.

Si è svegliata la luna
quando il sole è caduto
è arrivata cisposa
e la faccia baffata.

Ma la luce d’argento
mostra l’ira del vento
nella notte da ladri.


BELLA BRUNA

Dormi mia bella bruna.
Hai fermato il tuo corpo
scivoloso
nelle coperte rosse.
Hai fermato la verità.

Ma il sole cammina
sotto le montagne.
E il sangue sordomuto
bagna ogni tuo stagno,
e lo indurisce di un giorno


LO SCORPIONE

Dentro di me sento qualcosa
che non mi fa sorridere
che non mi fa cantare
che non mi fa dormire.

Ho visto vecchie donne sedute serene
con lo stomaco vuoto
per non aver più mangiato.
Ho visto giovani donne correre impazzite
per regalare pesci crudi agli amici.
Ho visto uomini parlare a bocca chiusa
per rimanere leggeri.

Ho mangiato limoni acerbi
per vomitare lo scorpione
che cammina su e giù nel mio io
con zoccoli da pastore
e mazzolini di marruche.
Ma sono cadute soltanto gocce
di umida tristezza.


ASCOLTANDO IL MARE

Su di un letto
di scogli mi stendo
e un lenzuolo
di vento mi copre.

Ascolto quell’acqua salata
che rotola batte straborda
rincalca ritorna com’era.

È un respiro rotondo
di due terzi di mondo.


ABBIAMO FATTO NIENTE

Abbiamo fatto niente
per far nascere questo innocente amore
eppure è nato da solo
come da solo il pulcino rompe il guscio
per uscire dall’uovo ed entrare nella vita.
E abbiamo fatto niente
per farlo crescere a vista d’occhio
come cresce il grano tra aprile e maggio.
Eppure è diventato un gigante
che poteva anche picchiarci
ma era buono e non lo ha fatto.
E niente abbiamo continuato a fare
quando è diventato tremendo
come il tuono nella notte
e io cercavo te mentre ti rifugiavi in me
ed abbracciati chiudevamo gli occhi
per fuggire alla tempesta.
E ora che è disperato impazzito infuriato
come un toro con sei banderillas nelle spalle
non possiamo calpestarlo
ucciderlo sotterrarlo dimenticarlo:
noi continueremo a far niente,sarà lui
figlio dei nostri sentimenti
a dirci cosa dovremo fare.


IL CIMITERO

Sei già arrivato dentro al paradiso
nel cimitero del paese mio,
il campo è santo e i suoi morti beati.

Rispettando il silenzio della notte
salutano la luna e le sue facce
e parlano ai paesi illuminati.

Poi vedono di giorno fino al mare
le vele bianche rompere l’azzurro,
e i campanili, i boschi, i campi, il grano,
che ai fianchi della valle d’hanno essenza.

Un sottofondo di cicale e grilli
rimbalza tra i coni dei cipressi,
e il cielo curvazzurra, primo scudo
del mondo vivente, si nota tutto.

Luogo ideale per capir il mistero
della vita, la morte, l’universo…

Quando anch’io verrò lì fatemi festa!


VECCHIE PUGNALATE

Vecchie pugnalate
che non passano mai!
E il sangue singhiozzando
ne richiama ancora.

Ho dato un calcio
al mio cuore antico
per gettarlo lontano.

Ma è rimasto attaccato alla scarpa
come un chewing-gum masticato.

Il cielo
era pieno di luna rossa e nubi bianche
e il cuore
svuotato di sangue e di forze
si fermava a guardare il paesaggio.


MENTRE CADE UNA STELLA

Mentre una stella scivola dal cielo
appena puoi contare fino a tre
che l’orizzonte lesto l’ha inghiottita.

Nei tre secondi della notte quieta
quanti sospiri grossi son tirati
quanti cani da guardia fonno bau
quanti gatti si fermano a far miaaao
quanti bimbi che fanno il primo ueee.

Quante coppie godendo fanno oooh
quanta gente fa l’ultimo respiro
quanti occhi una lacrima han versato.

Quanto cielo la terra ha sorvolato
quanto calore il sole ha sviluppato
quante stelle han perso l’equilibrio.

Quanta gente, e intelligente,
che si accorge di niente!


CANTO DI UN MARATONETA

Non per vincere corri, stempiato:
la tua gara l’hai persa da un tempo
recente, per ragioni di club.
Ti hanno tagliato la strada
al traguardo più ambito…
a quel solo traguardo che conta.

E l’han fatto col cuore in sussulto,
con la smania del disperato
che fallisce e più beni non ha.
Perché un giovane non si disfacesse
l’hanno fatto, l’hanno dovuto fare.

Ora corri per darti un contegno,
per filtrarti i tessuti del corpo,
per allontanarti dai giorni
che non passano mai!


FESTA

Il cielo sta cantando
con tutti i negri di New Orleans
un bleus a luci azzurre
quando l’arancia accesa
con fiamma di cera
torna al giorno corto.

Coppie di stelle danzano,
bagnate di champagne
dell’Orsa Maggiore.
Ascolta amore mio,
il brivido del tempo.

Torneranno a cantare
i negri di New Orleans?


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