In copertina e all’interno illustrazioni dell’autore
Prefazione
Diego Capitano, poeta dei nostri tempi
La componente espressiva di Diego Capitano cattura il silenzio e lo trasforma in trame, scene e frammentazioni di vita che illuminano la verità.
Ma perché, mi chiedo, la verità la concepiscono solo i poeti? Forse l’effervescenza della tempra dell’anima in amore con lo spirito, battezza la sfera solitudine con un linguaggio sobrio, efficace, intraprendente e proiettato a far capire che il mondo è un paradiso di bugie, a differenza del poeta, che invece scava finanche sulla roccia per diventare argilla di quanto riesce a comprendere dietro le quinte di un teatro molierano con il gioco delle parti.
Diego Capitano, seppur in lontananza, viaggia sulle scie che furono care a Platone, Aristotele e anche a Nietzsche, poiché si affida alle basi solide dell’interpretazione e soprattutto della conoscenza senza trascurare concetti conoscitivi legati al pensiero pensante.
Leggendo tutto il contenuto, che apprezzo molto, quest’opera dal titolo “Romanza sottovoce” va letta tutta d’un colpo, poiché s’apre a panorami in cui ogni riflessione diventa obbligatoria.
Il poeta di Racalmuto non trascura la metafisica in questo viaggio forte di spiritualità interiore e soprattutto realistica; egli respira la psiche in una dimensione onirica dove gli aneliti di “Gabal Al-Nar: la montagna di fuoco”, nonché: “Con me per sempre” e “Come in un vecchio film”, sono itineranti motivi che centrifuga dentro un mondo in cui vive, rendendosi conto che intorno a noi vibrano “Ossa d’anime”: “Da un buio all’altro” tra invisibili “Pentagrammi di silenzio”, che lo portano alla sola ricerca d’un unico Eterno Amore.
Ecco, in questo panorama Diego Capitano sfoglia petali di verità sotto una luna antica, dove le immagini indelebili e chiare, rappresentano il suo pensiero seppur fragile, ma forte di quell’essenza che solo il poeta sa rivelare nel sacrario della vita.
Gianni Ianuale
Premio della Cultura della Presidenza del Consiglio dei Ministri – sezione Poetica
Presentazione dell’Autore
L’uomo è sinonimo d’intelligenza e quindi di genialità qualunque essa sia; ciò lo ha distinto e reso padrone della terra a cospetto di tutte le altre creature viventi.
Io in quanto uomo-poeta, non per sortilegio ma per dono divino, scaturisce in me la poesia, quasi inspiegabilmente dai labirinti dell’anima, del cuore e della mente, canti d’un benevolo fuoco inestinguibile nato dall’adolescenza, da un amaro-dolce sapore di lacrime e gioie, d’amore e dolore.
Rifugio mio vitale la poesia e mia libertà posta alla presenza di Dio e degli uomini, con onestà e consapevolezza del bene e del male nello scibile umano.
Silenzio fattosi vivo come parola, come atto d’amore straordinario e doveroso verso la vita, verso il mondo terreno e spirituale, nonché: sofferenza pura per la salvezza dell’uomo.
La mia poesia, un sensibile equilibrio d’armonie nell’avvicendamento del buio e della luce, intenta ad interpretare la vera pace e il vero amore come contributo all’intera umanità, un’immagine di speranza nella parola per elevare ed infondere il bene e la giustizia nei cuori di tutti: indiscutibilmente, e dare un senso alla fiducia d’ognuno, atta a fare prosperare l’universalità d’un amore monco, che in parte nell’uomo manca.
Un linguaggio la mia poetica, d’originale individualità per semantica e filologia, un raccontare e raccontarsi con gli altri dinanzi lo specchio dell’anima, con temi di scottante attualità nelle storie più varie, toccanti, non trascurando di omaggiare: l’ingegno, l’eroicità, i grandi lumi del passato, la natura e Dio.
La mia “Romanza Sottovoce”: un grido continuo verso l’ingiustizie ed i soprusi, un silenzioso mitigare di umane sofferenze; affine alla cantica essa esplode e s’espande nel suo interiore moltiplicandosi in miriadi di canti che fanno pensare e riflettere sulla vita, sul dolore e sull’amore in tutte le sue sfumature.
Si notano nell’opera per soggettività d’indole, sfumature: pittorico-narrativo, che somatizzano e sfiorano versi concettosi e filosofici, con tratti evidenti perloppiù crepuscolari, sofferenze e cicatrici d’un trascorso non lieto, che si rispecchia e si confronta con quella sociale; e con forza fa emergere dal mio profondo, dalla coscienza, sempre uno spiraglio di conforto e di speranza: piccola anima sofferente che auspica bene e amore per tutti sulla terra.
Romanza Sottovoce, un piccolo poema melodrammatico dalla libera metrica, tipica del romanticismo dall’atmosfera particolare carica di sentimento amoroso nei versi, un lirismo intimo e passionevole con tocchi evidenti di sentita marzialità poetica.
Contenuti forti, crepuscolari e religiosi che s’intrecciano con canti melodici dove io di tutto questo ne sono l’unico, umile solista e attore principale.
Lanciato nel dinamismo della modernità, i miei canti si stagliano liberi verso l’infinito, verso la rinascita d’un mondo privo dì frontiere, privo di barriere, mettendo a nudo nel mio intimo d’uomo vero, umile, parte integrante della natura e dell’universo nei suoi innumerevoli sani valori di umana civiltà.
Diego Capitano