Il durare del tempo

di

Egidio Longhi


Egidio Longhi - Il durare del tempo
Collana "Le Schegge d'Oro" - I libri dei Premi - Poesia
14x20,5 - pp. 78 - Euro 9,00
ISBN 978-88-6587-8866

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In copertina: «Starlight Night / Background, illustration, painting in the style of Van Gogh» @Imagination13 – Fotolia.com


Pubblicazione realizzata con il contributo de IL CLUB degli autori in quanto l’opera è Segnalata nel concorso letterario Jacques Prévert 2017


Prefazione

La silloge di poesie «Il durare del tempo» mette in evidenza la profonda concezione dell’umano esistere che Egidio Longhi custodisce nel suo animo di poeta e, al contempo, la capacità di generare una visione lirica raffinata e sempre coinvolgente.
Le evidenze della sua percezione poetica vengono illuminate da una versificazione liricamente permeata dalla vibrante concezione del sentimento dell’amore ed emergono la necessità vitale di “sentire l’amore” nelle zone più profonde dell’animo e la volontà di cogliere, durante il percorso esistenziale, anche i “labili istanti” delle molteplici manifestazioni del vivere, come il “dilatarsi d’un orizzonte” e le sensazioni nascenti da “giorni sospesi” nel tempo, navigando nelle sue alchimie, nel silenzio tra attese e speranze, che conducono ad “immaginare l’oltre”, fino a lambire l’eterno.
Nel processo lirico, sempre intenso e avvolgente, emerge anche un recupero memoriale, quasi a “scavare” nel ricordo e le immagini, come scintille liriche, fanno risplendere l’animo, nonostante sia forte la consapevolezza che la vita dell’Uomo è “imperfetta”, il cammino cosparso di “ferite del cuore”, intenso e “liquoroso” il sapore della malinconia, come “profondo filo / che a noi s’intreccia / e lega allo stesso destino”: sempre collegandoci alle verità, nello “scrigno del dolore”, nelle visioni del “sogno” e nella “musica del cuore”.
La “clessidra del tempo” inesorabile sgrana i suoi giorni come un rosario, e l’Uomo è continuamente alle prese con la sua finitudine: la limitante condizione umana viene percepita nel profondo dell’animo, ma la vita ha offerto anche “l’occasione di amare” una donna che rappresenta l’armonia infinita, indelebile traccia dello svelamento del mistero dell’esistenza.
Il poeta è sempre attento a consegnare la sua intenzione poetica, fortemente avvertita e totalmente vissuta, perché sa molto bene che la vita è un cammino faticoso e periglioso verso una meta che pare costantemente dissolversi, come a svanire davanti ai nostri occhi proprio nel momento in cui crediamo di averla raggiunta ed è per questo motivo che, nelle sua poesia, si avverte lo stato d’animo d’un uomo ben consapevole di sentirsi sempre in lotta contro il tempo “feroce”, ma capace di fissare, nelle sue composizioni, le fedeli impressioni d’un poeta che si alimenta di questa visione.
La poesia di Egidio Longhi vive di tali percezioni e armonie, continuamente ricercate, e rappresenta un autentico canto d’amore, che dispiega le sue vele per la donna amata, “bella come l’estate”, dolcissima e avvolta da “regale armonia”, generatrice di dolcezza e “la sua voce è carezza”, i suoi occhi sono “fontane di luce”, tutto il suo corpo è “sorgente di bellezza” che riempie la vita e fa “veleggiare il cuore” in una condizione di sospensione nel tempo dove non esistono limiti.
Ecco allora che il poeta offre i suoi versi, densi “d’infinito ardore”, alla donna amata che “disseta” il suo amore e diventa Musa lirica: “Maura è donna e bambina / è vivo in me quell’amore / è vita che estingue il dolore / neve che riscalda la brina”.
La figura della donna che penetra nel suo cuore e palpita d’amore si trasfonde in una “melodia soave” che innalza l’anima ad una dimensione superiore e tale sensazione viene raffigurata con i famosi innamorati di Chagall che volano nel cielo, mano nella mano.
La Parola di Egidio Longhi evoca la sostanza autentica dell’amore e lo conduce, ammantato da quell’immenso amore, a scrivere per lei “parole di canto” in una fusione totale, cuore nel cuore, come a sfidare il tempo perché emerge prepotente l’idea che “nulla può toglierci l’Amore”.
Il poeta si mette in ascolto della vita e la reinventa con la sua poesia, pulsante e penetrante, come a ricordare che il “sangue distilla poesia” e, con la sua Parola, ne cerca il mistero: la visione lirica diventa atto liberatorio e, al contempo, salvifico.

Massimo Barile


Il durare del tempo


ERI…

Nell’armonia dello sguardo
nella bellezza dei tratti
evocavi profondità d’amore
Eri un paradiso di sfuggita
un sorso d’eternità

12/10/2013


[Ci sono giorni…]

Ci sono giorni
che la pioggia adorna
del suo arpeggiare.
Giorni sospesi a mezz’asta,
ma non c’è lutto
nel loro cielo,
e anche il grigio diventa colore.
In quei giorni
una sola cosa è importante:
sentire l’amore nell’amore.

anno 2013


NEL LABILE ISTANTE…

C’è, nel labile istante,
il dilatarsi d’un orizzonte;
e vive in noi
la desueta armonia,
a coronare il tedio
di attese senza sconti.

Così è la vita:
un cammino verso
una meta, che ad ogni passo
pare dissolversi.
Ma improvvisa
ci raggiunge:
anticipo di felicità
che assoluta urge …

2013


L’anima è attesa e silenzio.
Tempo che si scompone.
Eternità che limpida risuona.

2013


Io amo
e nulla può
il feroce tempo

2013


Io scrivo di te
che sei rimasta
indelebile traccia

2013


Tra tempo e sorriso
c’è appena uno scarto
a separarci dall’eternità.
Nessuno sa dove e perché,
ma batte ritmica
la radio,
nella stanza umbratile,
non so che immensità.
La musica che oggi,
che ieri, e domani,
sempre sarà…

21/07/2013


Ragazza bambina
Sorridevi alla vita
E dolcemente imprimevi l’amore

Armonia dicevi
di primavera odoravi

Scintillavano gli occhi

17/11/2013


Il grigio è il colore che preferisco.
È un colore-non colore.
Un po’ ambiguo,
come la vita e l’amore.
Il grigio ha il pregio della sfumatura.
È il fondo del giorno:
se lo raschi da quel barile,
senti il sapore forte di liquorosa
malinconia.

Il grigio è il colore delle tue iridi,
o dolce amica;
è un cielo gravido di nuvole
e piogge;
un cielo di tempesta,
dove il buio
è percorso da crepitanti
saette,
che rimbombano
a terra:
colpi di mortaio
di una immane guerra
scatenata nelle altezze.

20/06/2013


COROLLARIO

Ave, Madre del Figlio;
Ave, Candore supremo del Giglio;
Ave, Corona di dodici gemme,
e per arco
una mezzaluna;
Ave, manto di grigio cielo
liquido e terso;
Ave, amore che attende
l’atteso da sempre;
Ave, mater dolorosa –
sposa amaranto;
Ave, ianua caeli,
porta di luce,
che apre il tempo infinito
e felice;
Ave, mistica rosa,
dall’infinito profumo
– petali di virtù;
Ave, Regina del Mare,
occhio azzurro
e chiara acqua;
Ave, Armonia delle Armonie,
mamma dei cherubini mai nati;
Ave, terrore dei demoni:
temono la tua anima di neve;
Ave, santa quasi bambina,
che accarezzi il tuo Dio fratellino.
Ave, Ave, Ave… 50 volte Ave, o Maria!

22-23/07/2015

[continua]


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