Io sono, noi siamo.
Io sono Napoleone, Garibaldi,
io sono tutti gli eroi, tutti i martiri,
tutti i delinquenti, tutti gli assassini,
tutti i santi della terra.
Io sono tutti quelli della terra.
Tutte queste persone sono io.
Mi chiedo come faccio ad essere tutte queste persone.
Come fanno esse a vivere tutte dentro di me.
E poi ho la risposta,
esse vivono tutte fuori
e sono io che vivo dentro di loro
e quindi sono io che mi irradio
come un raggio di sole
che si spande nel gioco delle luci e ombre.
Il Carro della Stella Polare
L’odore dell’inverno di notte,
quando il Carro della Stella Polare
appariva nel cielo.
Un odore che mi metteva a disagio
era come se mi dovesse dare delle informazioni.
Io sentivo una certa angoscia dentro
“Forse” dicevo “ il Carro della Stella Polare
vuole venire a prendere qualcuno
per portarlo via da me.”
E avevo paura.
Io e il mare
Fuori. Sola.
Chiudo gli occhi di fronte al mare
non ho bisogno di vedere il suo colore
perché il suo azzurro è dentro ai miei occhi.
Non ho bisogno di guardare il sole
perché il suo calore è dentro al mio corpo.
Assaporo il mio stesso respiro
che sa di salmastro.
Un fremito di volo vicino vicino,
un battito di ali bianche già lontano.
Il vecchio volto dell’uomo
Il volto dell’uomo
diventa come la terra,
è solcato da fiumi, da mari e da monti
che si ergono qua è là
come protuberanze irregolari.
È ovvio che su questi fiumi, mari e monti
sono passate tante persone e tante storie
che hanno lasciato il loro segno.
E lui gelosamente custodisce
le proprie esperienze e i propri segreti
di dolore e di gioia
e talvolta gli sfugge
uno sguardo pieno di malizia.