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Opere di
Emanuela Ballotta
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IN OGNI RAGGIO DI SOLE
Non sentirti mai sola.
Io ti amo
in ogni raggio di sole,
in ogni goccia di rugiada,
in ogni canto sublime
di rocce e ruscelli.
Io ti amo
negli spazi infiniti,
nei vasti laghi di abeti
ondeggianti nella brezza profumata,
nel canto puro
degli uccelli
che lodano il loro Creatore.
Ti amo nel cuore
delle montagne.
Io ti amo
nelle distese infinite
inondate di fiori e di sole,
nella bellezza delle stelle
che si rispecchiano nelle cascate,
nei torrenti nascosti
ebbri di vita e di splendore.
Io ti amo
in ogni albero
e in ogni fiore,
in ogni uomo,
in ogni donna,
in ogni bambino.
Tutto ho voluto
per la tua gioia.
Io ti amo
in ogni goccia di pioggia,
in ogni nuvola d’argento,
in ogni fiocco di neve.
Io ti amo
in ogni raggio di sole.
IN EVERY SUNRAY
Never feel lonely.
I love you
in every sunray,
in every dewdrop,
in every sublime song
of rocks and streams.
I love you
in the endless spaces,
in the vast lakes of fir trees
tossing in the scented breeze,
in the pure song
of the birds
praising their Creator.
I love you in the heart
of the mountains.
I love you
in the endless plains
flooded with flowers and sun,
in the beauty of the stars
mirroring in waterfalls,
in the hidden streams
drunk with life and splendour.
I love you
in every tree
and in every flower,
in every man,
in every woman,
in every child.
All I wanted
for your joy.
I love you
in every drop of rain,
in every silver cloud,
in every snowflake.
I love you
in every sunray.
AI MIEI STUDENTI
In questi anni vi ho visto crescere,
Come un albero apre al sole
La corolla fulgente dei suoi rami.
Vi ho visto ridere
E vi ho visto piangere,
Ho asciugato le vostre lacrime,
vi ho guidato per sentieri sconosciuti.
Vi ho visto aprirvi alla luce,
Poco a poco,
Abbiamo spezzato insieme,
e mangiato insieme,
Lentamente,
Il pane della conoscenza,
Abbiamo bevuto l’acqua
Di lontani orizzonti
E viaggiato con lo spirito
In foreste inesplorate.
Presto affronterete
in modo nuovo
I fiumi turbinosi della vita,
Altri vi guideranno,
Altre luci brilleranno,
Sul vostro cammino.
Ma i vostri volti
Non si cancelleranno mai
Dal mio spirito
Né il vostro sorriso
Dal mio cuore,
Che vi ricorderà eternamente
Giovani, eternamente
Assetati d’infinito.
Ed allora buon viaggio, figli miei!
Di giorno il sole rifulga su di voi,
Vi riempia di conforto e di bellezza!
E la notte bruci il vostro spirito,
Annegandovi di dolcezza,
Incendiandovi di stelle e di comete…
Che i vostri cuori sognino
Grandi sogni,
Che i vostri ideali siano
Più vasti dell’immensità dei cieli,
Che la luce della verità
Sia la vostra forza,
E che l’infinito sia il vostro premio,
Ora e per sempre.
TO MY STUDENTS
All through these years I have seen you grow up
As a tree opens to the sun
The bright crown of its branches.
I have seen you laugh
And I have seen you cry
I have dried your tears,
I have led you along unknown paths.
I have seen you open at the light,
Little by little,
We have broken together
And eaten together,
Slowly,
The bread of knowledge,
We have drunk the water
Of far away horizons
And travelled in spirit
To unexplored forests.
Soon you will face
In a new way
The rough rivers of life,
Others will guide you.
Other lights will shine, on your way.
But your faces
Will never be blotted out
Of my spirit,
Nor your smiles
Of my heart,
That will eternally remember you
Young, eternally
yearning for infinity.
And so, have a good journey, my children!
By day may the sun shine on you,
May it fill you with comfort and beauty!
And by night may your spirit burn,
Drowning you in sweetness,
Setting you on fire with stars and comets…
May your hearts dream
Great dreams,
May your ideals be
Greater than the immensity of the skies,
May the light of truth
Be your strength,
May infinity be your prize,
Now and forever.
PERDERE UN FIGLIO
Perdere un figlio
É venire mutilati da svegli,
Mano per mano,
Braccio per braccio,
Pezzo di cuore per pezzo di cuore.
Perdere un figlio
É come cadere
In un fiume ghiacciato
E provare allo stesso tempo
Il morso del gelo e quello del fuoco.
Perdere un figlio
É un’agonia straziante
Che non finisce mai,
Perché non smetti mai
Di esser madre.
Perdere un figlio
É scrivere poesie
Con la bocca,
É dipingere
Con il piede,
É esser fatti a pezzi,
Brano a brano:
Mai più essere uno.
Ma perdere un figlio
Non vuol dire mai
Che l’amore cessa,
Perché l’amore di una madre
Non conosce
Né spazio, né tempo, né confini.
L’amore di una madre
É una cascata inesauribile
Che può dissetare l’universo intero.
TO LOSE ONE’S CHILD
To lose one’s child
Is to be amputated wide awake,
One hand after the other,
One arm after the other,
Shred after shred of heart.
To lose one’s child
Is like falling
Into an icy river
and feel at the same time
The biting cold and scald.
To lose one’s child
Is excruciating
Never ending agony,
Because you never cease
To be a mother.
To lose one’s child
Is writing poems
With one’s mouth,
Is painting
With one’s foot,
Is to be ripped apart,
Shred by shred,
Never again be one.
But to lose one’s child
Never means
That love ceases,
Because mother’s love
Does not know
Neither space nor time or boundaries.
Mother’s love
Is a never ending waterfall
That can quench the thirst of the whole universe.
COME STELLE INCANDESCENTI
Gli anni passano,
come stelle incandescenti
viaggianti per la Via Lattea,
come perle incastonate
in collane di luce.
Gli anni passano,
ma ogni istante vissuto con amore
acquista assoluta trasparenza,
limpida ineffabile armonia,
squisita musicale perfezione.
Il mio respiro
è respiro di spazi infiniti
e di montagne pure,
di oceani selvaggi
e di foreste incantate.
Il tempo non esiste
se qui ed ora
tu ami totalmente,
il tempo non esiste,
se qui ed ora
ti abbandoni all’Assoluto.
LIKE GLITTERING STARS
The years go by,
like glittering stars
travelling along the Milky Way,
like pearls set
in necklaces of light.
The years go by,
but every second lived with love
acquires a unique transparency,
a crystal clear, exquisite harmony,
unparalleled musical perfection.
My breath
is the breath of boundless spaces
and of pure mountains,
of wild oceans
and of charmed forests.
Time does not exist
if here and now
you are totally in love,
time does not exist
if here and now
you yield to the Absolute.
IL RE DELLA MIA POESIA
La poesia scorre
rovente nelle mie vene,
bruciante come il cuore delle comete,
profumata come la neve sui ghiacciai,
infinita come i boschi lontani.
La poesia scorre
rovente nelle mie vene,
mistica come il sangue,
essenziale come l’aria,
pura come acqua sorgiva.
Immagino e sogno
liriche infinite
soltanto se mi guida la tua mano,
ma non so creare
neppure un verso
se Tu non vuoi.
Sei Tu il Signore
di tutta la mia vita,
della mia morte
e della mia poesia.
THE KING OF MY POETRY
Poetry runs
like fire in my veins,
burning like the heart of shooting stars,
scented like the snow on the glaciers,
endless like far away woods.
Poetry runs
like fire in my veins,
as mystical as blood,
as essential as air,
as pure as spring water.
I imagine and dream
endless poems
only when your hand guides me,
but I cannot create
even one line
unless You want me to.
You are the Lord
of my whole life,
of my death
and of my poetry.
COME STELLE INCANDESCENTI
Gli anni passano,
come stelle incandescenti
viaggianti per la Via Lattea,
come perle incastonate
in collane di luce.
Gli anni passano,
ma ogni istante vissuto con amore
acquista assoluta trasparenza,
limpida ineffabile armonia,
squisita musicale perfezione.
Il mio respiro
è respiro di spazi infiniti
e di montagne pure,
di oceani selvaggi
e di foreste incantate.
Il tempo non esiste
se qui ed ora
tu ami totalmente,
il tempo non esiste,
se qui ed ora
ti abbandoni all’Assoluto.
LIKE GLITTERING STARS
The years go by,
like glittering stars
travelling along the Milky Way,
like pearls set
in necklaces of light.
The years go by,
but every second lived with love
acquires a unique transparency,
a crystal clear, exquisite harmony,
unparalleled musical perfection.
My breath
is the breath of boundless spaces
and of pure mountains,
of wild oceans
and of charmed forests.
Time does not exist
if here and now
you are totally in love,
time does not exist
if here and now
you yield to the Absolute.
LE MISTICHE COLLINE DI ERIN
Percorro le mistiche colline di Erin,
bagnate dal sangue degli antichi eroi,
percorro le vie dei druidi e dei bardi,
di San Kevin e di San Patrizio.
La luna piena splende
sugli stagni dorati,
sulle paludi profumate,
sulle infinite distese ondulate
dove sognano in trepida attesa
i torc e i bracciali degli antichi Re.
Percorro le liquide sorgenti incantate
insieme alle stelle della Via Lattea…
La mia è una via antica e nuova,
una via in cui esplode la gioia,
una via d’oscurità e di splendore,
di raggi di luna e di fulgore meridiano.
La mia via è sentiero di bontà e giustizia,
è la via dei guerrieri dell’Amore,
la via di chi cerca l’Assoluto,
di chi adora la Verità sopra ogni cosa.
L’IRLANDA È
L’Irlanda è
casa e galassia,
ebbrezza sempre ardente d’Assoluto,
quotidianità antica
e sempre nuovo splendore,
sublime utopia realizzata,
eterno presente
intriso di poesia.
L’Irlanda è
sublime sinestesia
di suoni e di silenzi,
di colori e di profumi,
morbida oscurità
e selvaggia luce meridiana.
L’Irlanda è
porta delle stelle,
soglia di mondi sconosciuti,
scala che unisce cielo e abisso,
spirale che congiunge
le più remote vie dell’universo.
Passano per le tue strade
umili e nascoste, adorata Irlanda,
per i tuoi spazi infiniti e senza tempo,
per le tue scogliere a picco sul mare,
i sentieri che uniscono
i centri delle galassie
al centro del nostro cuore.
SUI TUMULI DEGLI ANTICHI EROI
Il sole dell’aurora
trafigge di bellezza
i tumuli degli antichi eroi,
la mistica brezza
fa danzare le foglie cadute,
rosse come sangue appena versato.
Le querce e gli ippocastani
proteggono i sacri tumuli,
le sacre spade e i sacri canti.
I miei piedi morbidamente calzati
calpestano l’erba bagnata
e la dolce terra antica,
che ha visto innumerevoli aurore
e udito innumerevoli pianti.
Bologna degli antichi Celti,
Bologna moderna e brillante.
I giovani con l’i-pod e il laptop
percorrono i sacri sentieri
dove i loro padri versarono
lacrime e sangue.
Bologna incantata,
perché non ricordi?
Perché il fluire delle ere
non abbraccia più il cuore dei tuoi figli?
Fratelli, dimenticare la propria storia
è vera maledizione
e tremenda disgrazia.
Il canto degli uccelli
è così squisito che mi spezza il cuore.
Io abbraccio le querce,
le foglie più rosse del sangue versato,
la celtica terra bagnata
che profuma d’infinito.
Io salgo in amoroso silenzio
sui tumuli degli antichi eroi,
e mentre i miei piedi baciano
la stessa sacra terra,
mi sento una con tutti i miei padri,
una con tutti i miei figli…
Sono infinitamente antica
e squisitamente nuova…
Sono bianca come la luna d’estate,
sono scura come la terra d’inverno
sotto la neve.
Sono una con le stelle e le comete,
una con le polveri cosmiche,
una con i soli che nascono e muoiono.
Sono l’ancella del Logos,
sono l’adoratrice del Re dei Re.
SOLO LA LUCE
Solo la luce
Voglio ricordare della nostra storia,
Solo la luce.
Le poesie davanti al fuoco,
Le scalate sulle montagne,
Le canzoni sussurrate a bassa voce,
Come una preghiera.
Le passeggiate nella foresta,
Le tue mani sul mio cuore,
Il vento profumato nei nostri capelli.
Solo la luce.
E la nostra Londra:
Una Londra calda e palpitante,
Viva e inargentata,
rarefatta e trasfigurata.
Non voglio ricordare
Neppure un’oncia di male
O una goccia di tenebre.
Solo la luce.
Subito ho desiderato perdonarti.
Dopo tanti anni ti ho davvero
Perdonato, e mi sono perdonata.
E sono qui.
Tu sei lontano,
Ma io ti amo ancora,
(anzi forse solo adesso
ti amo davvero)
e desidero solo il tuo vero bene,
e la tua piena felicità.
Tu sei lontano:
Un’altra famiglia,
Un’altra vita.
Ma nel mio cuore straziato
Arde la speranza,
E il desiderio della notte
Stellata è ardente e vivo.
Solo la luce voglio ricordare,
Del nostro amore,
Della nostra storia d’amore infinito.
UN VERO POETA
Se scrivi per essere famoso,
Fratello mio,
Sappi che la gloria umana
È più fragile di un raggio di luna
In una nebbiosa notte d’inverno.
Se scrivi per denaro,
Sappi che non sei libero,
Ma un mercenario,
E che non potrai mai comprare
La pace del cuore
O il sorriso sul volto di tuo figlio.
Ma se scrivi per amore,
Fratello mio,
Se non sei schiavo della tua nascita
O della tua borsa,
Se segui il torrente infuocato
Dell’immaginazione,
Se le tue parole sono così forti
Da plasmare, qui ed ora,
Realtà nuove,
Se nuoti nel fiume magmatico
Dell’ispirazione,
Se diventi uno, nell’amore vero,
Con tutte le cose,
E, come un grande albero,
Offri a tutti frescura e riparo,
Gioia e conforto,
Se la vera poesia scorrerà in te,
Come un incontenibile fiume in piena,
E trasformerai in oro spirituale
Ogni cosa che tocchi,
allora sarai un poeta libero,
fratello mio.
Poiché un vero poeta
È come un grande albero verde,
Baciato dal sole
Fin nell’oro cupo delle sue radici,
Che comunica a tutti
Ciò che ha ricevuto
Dal cuore palpitante del divino.
ANCHE NELL’OSCURITÀ, ANCHE NEL DESERTO, ANCHE NEL NULLA, IO TI AMO
Non temere nulla,
mia sposa.
Io ti amo nel sole che sorge,
nelle ondate possenti
di gioia che ti avvolgono
come torrenti di luce.
Io ti amo
nel quieto meriggio,
nel tramonto incantato,
nelle stelle
che incendiano le galassie,
nei soli che nascono e che muoiono.
Io ti amo anche nella notte,
quando ti senti abbandonata,
quando l’universo sembra
dissolversi nel nulla,
quando tutto sembra perduto.
Nella notte più cupa
– IO SONO –,
e nel silenzio stellato
prendo il tuo cuore
fra le mie mani
e lo riplasmo
in bellezza infinita.
Nell’oscurità più struggente
– IO SONO –,
e prendo il tuo spirito affranto,
lo pongo nel mio cuore,
e lo riplasmo
in purezza infinita.
Nel deserto più ardente
– IO SONO –,
e prendo la tua anima,
ferita, gemente e piagata,
l’unisco alla mia croce
e la riplasmo
in universi di bellezza nuova.
Non temere nulla,
se non il peccato.
Anche nell’oscurità,
anche nel deserto,
anche nel nulla,
Io ti amo.
L’ULTIMO GIORNO
Se fosse l’ultimo giorno
vorrei che tutto fosse perfetto,
che ogni perdono fosse donato,
ogni torto raddrizzato,
ogni lacrima asciugata,
vorrei che la luce splendesse infinita,
vorrei poter dire:
ho davvero amato!
Sono lontana mille anni luce
dall’Amore che vorrei donare
a Te e all’universo intero:
eppure ti amo e Tu sei Tutto per me!
Riempimi del tuo folle Amore Infinito!
Fa’ che io ti ami con il tuo stesso amore,
incendiami con il rogo della tua passione,
inondami con le sorgenti della tua purezza,
lavami con i fiumi della tua fedeltà:
l’ultimo giorno della mia vita
fa’ che possa affermare, sinceramente:
o mio Tutto, ti ho davvero amato!
QUANDO UN FIGLIO SOFFRE
Quando un figlio soffre
l’universo collassa
e si frantuma in mille
galassie di dolore.
Quando un figlio soffre
i soli muoiono,
l’oscurità regna,
le sorgenti non sgorgano più sulle montagne.
Se sei madre,
senti la sofferenza di tua figlia
anche a mille miglia di distanza,
se sei madre,
ti chini sulla tua creatura,
ed il suo dolore
diventa il tuo dolore…
Ogni giorno la Madre
dona la vita per i suoi figli,
perché quando un figlio soffre
viene lacerato il tessuto
della creazione intera,
e si apre uno squarcio di dolore
che attraversa la storia di ogni tempo.
L’amore di una madre è potenza infinita
non soggetta alle leggi
del tempo e dello spazio,
l’amore di una madre
può guarire ferite,
spostare montagne,
ricreare mondi di bellezza squisita.
Noi tutti siamo chiamati
ad essere padri e madri
di questa dolente umanità inquieta,
e a chinarci sui dolori
di ogni persona come se fosse
nostro figlio o nostra figlia…
Perché l’indifferenza
annienta le anime,
mentre l’amore salva tutti gli universi,
l’amore vero uccide la morte…
TU SEI IL MIO FIUME E IO SONO IL TUO SOLE
Tu sei il mio fiume,
e Io sono il tuo Sole,
tu sei la mia sposa
e Io sono il tuo Signore.
Tu sei il mio campo
ed Io sono il seminatore,
tu sei la montagna
ed Io sono la pioggia.
Tu sei la terra
squarciata in primavera,
Io sono il vento che la purifica.
Tu sei deserto e steppa assetata,
Io sono la sorgente
che ti irriga.
Io sono il tuo tutto
e tu sei il mio niente,
eppure, liberamente,
Io mendico
il tuo amore.
IL DOLORE, LA GIOIA E L’AMORE
Il Dolore esplode:
nella carne e nelle ossa,
nell’anima e nel sangue.
È un continuo essere spezzati e ricreati,
infranti e guariti,
feriti e curati.
È una perenne scalata
luminosa e sanguinante,
è un offrirsi in olocausto
con le stelle e le comete,
è versare il sangue del cuore
nel calice aperto dell’universo.
La Gioia esplode:
trafitta da mille cadute,
incendiata da mille abbandoni,
aquila che vola nel mare del silenzio,
perfezione sublime
del qui ed ora.
L’Amore esplode:
piagato, ma non sconfitto,
ferito, ma non vinto,
colpito e incendiato
dalle armi della luce,
ucciso e ricreato
dalla bellezza dell’Infinito.
Il Dolore, la Gioia e l’Amore
gridano nelle mie vene
e sono felice di essere viva,
felice di lanciare
il mio messaggio di luce
fino agli estremi confini del cosmo.
NEL CUORE SPALANCATO DI DUBLINO
L’odore di terra bagnata
brucia come una ferita aperta,
il profumo dei secoli
m’inebria e mi disseta,
nel cuore di Dublino
il tempo si ferma,
si dilata e si trasforma
in pura essenziale
trasparenza d’Assoluto.
SE TU
Se tu vedessi i cadaveri straziati dei tuoi fratelli,
mutilati, fatti a pezzi, irriconoscibili,
se tu percorressi le strade di morte,
trasformate in fiumi di sangue,
ed udissi le grida di terrore e d’orrore
innalzarsi nel cielo di fuoco,
se tu potessi stringere al petto
il corpo dei bambini senza vita,
ancora caldo di sogno e di speranze,
se tu potessi vagare di notte nelle notti di guerra,
e sentire l’odore acre della carne umana bruciata
e bere come vino il gas che ti strazia,
e come latte la distruzione che avvampa tutt’intorno,
se tu potessi vedere il cuore aperto e squarciato
di chi è stato colpito in pieno petto dalla mitraglia,
se tu udissi il grido delle madri
che hanno perso tutti i loro figli
e leggessi nei loro occhi un dolore
più grande dell’immensità dei cieli,
allora, solo allora, sapresti,
un poco, cosa può essere la guerra,
fratello mio.
BALLATA DEL CAMPO DI CULLODEN
Sono qui al campo di Culloden,
a cercare il corpo del mio amore…
Il nevischio ghiacciato mi acceca,
e non vedo più nulla…
Il vento selvaggio devasta
la mia carne e le mie ossa.
Dove sei, amore mio?
I miei stivali strappati
sono inzuppati di sangue e di pioggia,
l’erba alta è trafitta
da migliaia di corpi straziati.
Dove sei, mio signore?
I gemiti dei feriti mi spezzano il cuore…
Ecco l’eroico Grant,
ecco il possente MacKenzie…
Fratelli, è vivo o è morto
il mio signore?
Gli alti guerrieri, splendidi e fiammeggianti,
giacciono a terra, mutilati in laghi di sangue,
e possono solo gemere o pregare in silenzio…
Il vento solleva i kilt,
e bianchi brandelli
di bianche camice insanguinate…
Vedo dei corpi giovani e bellissimi,
come giovane e stupendo è il mio amore…
Dove sei, John?
Dove sei, cuore del mio cuore?
Cerco ancora,
mentre il vento selvaggio
piange gli eroi della Scozia…
Ecco Fraser, Chrisholm, Gilivray, Macdonald…
Sono stanca e straziata,
da due giorni non mangio,
da settimane non dormo…
Gli occhi dei guerrieri morti
trafiggono il fulcro della mia anima.
Dove sei, mio signore?
Lontano, a Est,
i corpi della mia gente
sono ammucchiati come legname,
senza pietà, senza misericordia.
Il gelo di questo aprile spietato
penetra nelle mie ossa,
la spada di questa crudele primavera
lacera la mia carne e il mio cuore…
Ecco, un raggio di sole
incendia la nebbia dorata,
ecco il mio signore
morente sull’erba della brughiera…
John, amore mio,
mi hai atteso, sei ancora vivo:
prendo la sua destra insanguinata
e la colmo di baci,
prendo la sua mano ferita
e la pongo sul mio seno…
“Non piangere, donna,
non piangere, figlia di Scozia:
ti ordino di vivere,donna,
per me, per la Scozia, per
il bambino che porti in grembo…”
“No, non posso vivere, John,senza di te,
non posso vivere senza il mio dolce signore…”
“Amore mio, ho combattuto
con coraggio e con onore,
e muoio nella pace…
Il Dio della pace certo accoglierà
chi ha difeso i suoi cari e la sua terra…
Donna, prendi il mio sporran,
prendi la mia spada e il mio pugnale:
per nostro figlio… prendi il rosario
che è intorno al mio collo e il mio
anello nuziale: per te… prega per me,
amore mio… sii felice, poiché
non mi hai dato altro che gioia
nei brevi giorni della nostra unione…”
Le lacrime mi annebbiano la vista,
e non distinguo più il volto del mio amore…
“Promettimi, donna,
di combattere il desiderio di morte,
e di vivere, per me, per la Scozia
e per nostro figlio…
un giorno mi raggiungerai in Paradiso,
ma ora ti ordino di vivere!”
“Te lo prometto, John,
te lo prometto…” gemo con voce spezzata…
Mi chino sul mio amore,
e bacio la sua fronte insanguinata,
John mi stringe la mano,
per l’ultima volta, e muore…
Ed ecco, giungono i miei nemici,
prendono il corpo del mio signore,
e lo bruciano insieme agli altri,
in una montagna dolente, insanguinata,
e, talvolta, ancor viva, di corpi…
O Scozia, Scozia,
Scozia adorata, tenera e selvaggia,
oggi piangi tutti i tuoi figli,
ed io non posso consolarti…
Non ho più casa,
non ho più sposo,
dove poserò il mio capo?
Ma il bambino si muove nel mio grembo,
il rosario del mio signore
è al mio collo, e la speranza
rinasce nel mio cuore…
Andrò lontano, lontano,
in una nuova terra,
ed anche se sarò straniera,
fra gente straniera,
porterò la poesia e la forza,
il profumo e lo splendore
della Scozia con me…
È morto solo il corpo
del mio signore…
il suo spirito è vivo,
è qui con me…
Qui sul campo di Culloden
sembra che tutto sia finito, per noi,
ma non muore mai la speranza,
non muore mai l’amore,
amore mio…
IL CANTO ROSSO SANGUE DEL VENTO
Acque amare
sui monti della conoscenza,
cascate notturne di pena infinita,
sentieri stellati
di nudità crocifissa,
un calvario nascosto e silente
di musica rarefatta,
finchè
i portali della risurrezione
aprono uno scenario nuovo:
e quando esplode
il canto rosso sangue del vento
anch’io posso liquefarmi in luce
– ed essere –
fra i rami della foresta.
UN BRANDELLO DI CIELO STELLATO
Vola al di là del tramonto
e portami un brandello
di cielo stellato,
prendi il profumo delle galassie
e scaglialo fra i miei capelli,
afferra il fuoco di mille soli
e mettilo nelle mie mani…
poiché so bene
che la libertà è un dono
prezioso e pericoloso,
che ti conduce alla Verità
solo attraverso sangue, sudore
e lacrime…
VERSO DUBLINO, IL PROFUMO DEL SILENZIO
In viaggio nella luce,
verso la luce,
un volo nel tramonto,
verso un’aurora senza fine,
un andare nella gioia,
verso la gioia.
Con le aquile della speranza
che squarciano il buio della notte,
con le sorgenti della vita
che dissetano il dolore quotidiano,
con le nubi luminose della sapienza
che trafiggono l’opacità del dubbio.
Qui, ora, nella luce,
nella verde musica dei cieli,
nel profumo del silenzio.
LUNGO IL LIFFEY
Lungo il Liffey
cammino quieta,
“in principium erat Verbum,
et Verbum erat apud Deum,
et Deus erat Verbum.”
Le acque brillano cupe
come diamante scuri,
Gam, Midbar, Dabar.
I gabbiani cantano
commossi i poeti
e gli eroi d’Irlanda,
“quoniam Deus caritas est.”
L’azzurro del cielo
esplode di profumo
nel fecondo grembo del fiume:
“I gain wisdom day and night
turning darkness into light.”
L’abbraccio mistico e fresco
di Dublino
ripercorre i meandri della storia:
“there are many things
more horrible than bloodshed,
and slavery is one of them.”
Lungo il Liffey
cammino quieta,
poiché tre sono le vie,
la via del Libro,
la via della Spada,
e la via della Sapienza.
“Three lamps
light every darkness:
Truth,
Nature,
Knowledge.”
Mentre l’aurora incendia
la mistica Irlanda,
sono come la freccia
che colpisce il bersaglio,
sono come i gigli del campo,
sono come il grande albero
della mistica foresta:
ho trovato il mio centro,
le mie radici
attingono acqua
dall’Assoluto,
“chi crede in me,
fiumi d’acqua viva
sgorgheranno
dal suo seno…
ALLE DONNE DI TUTTO IL MONDO
Sorelle di tutto il mondo,
io piango e canto con voi.
Donne dell’India,
torturate e uccise per la dote,
marchiate dal pregiudizio delle caste,
io sono con voi.
Donne dell’Africa,
assetate d’acqua pura e di giustizia,
malate e mutilate,
io sono con voi.
Madri affamate di tutto il mondo,
che allattate i vostri figli con il sangue,
perché non avete più latte,
io soffro con voi.
Sorelle di ogni razza, credo e religione,
figlie di Dio, che portate
gli atroci pesi che gli uomini
non vogliono portare,
che distillate amore e profumo
mentre venite perseguitate e uccise,
io piango e canto con voi.
Donne di tutto il mondo,
che siete luce nelle tenebre,
e pace fra gli orrori delle guerre,
io sono con voi.
Sorelle amate,
in oriente e in occidente,
a nord e a sud,
siete voi che sostenete il mondo,
con il vostro amore e con il vostro lavoro,
con il martirio che
la crudeltà degli uomini
vi ha imposto, ma che
la salvezza di Dio
trasformerà in gioia.
DOLCE SIGNORA DELLE MONTAGNE
Dolce Signora delle montagne,
sublime madre del Verbo,
tu risplendi in queste cime
avvolta in fiumi di luce…
Madre del Logos,
tu soccorri le nostre miserie,
sani le nostre ferite,
curi le nostre infermità.
Su queste rocce
profumate d’Assoluto
c’insegni
che il dolore più atroce
si trasforma in Luce,
la passione in Risurrezione,
il nulla in Pienezza,
se ci abbandoniamo
nel tuo cuore divino:
Tu, Onnipotenza Supplice,
Sublime Corredentrice,
Madre e Signora
di tutto l’universo…
URLARE L’AMORE
Urlare l’amore per Te,
che amo pazzamente,
che cerco disperatamente,
eppure ebbra di fede e di speranza.
Urlare l’amore per Te,
bello più del tramonto,
perfetto più del sogno,
dolce più della musica dolce
delle foglie cadenti in autunno.
Urlare l’amore per Te,
puro al di là di ogni purezza,
intatto al di là di ogni bellezza,
sapiente al di là di ogni parola.
Urlare l’amore per Te,
in un quotidiano trafitto
da abissi di luce infinita,
in un oggi palpitante di stelle,
in un ORA sfavillante di luce.
Urlare d’amore per Te,
che ami pazzamente l’amore,
che Ti offri con totalità infinita,
che mille volte mi hai salvato la vita.
Premio San Valentino quattordici febbraio – Sezione poesia
I SENTIERI DELLE STELLE
Deserto struggente,
fuoco selvaggio,
bagliore di neve
che incendia
i ghiacciai,
voli d’aquile
nell’azzurro.
Il mio cuore
ed il tuo,
abbracciati,
percorrono
i sentieri delle stelle.
PERDERE UN FIGLIO
Perdere un figlio
è venire mutilati da svegli,
mano per mano,
braccio per braccio,
pezzo di cuore per pezzo di cuore.
Perdere un figlio
è come cadere
in un fiume ghiacciato
e provare allo stesso tempo
il morso del gelo e quello del fuoco.
Perdere un figlio
è un’agonia straziante
che non finisce mai,
perché non smetti mai
di esser madre.
Perdere un figlio
è scrivere poesie
con la bocca,
è dipingere
con il piede,
è esser fatti a pezzi,
brano a brano:
mai più essere uno.
Ma perdere un figlio
non vuol dire mai
che l’amore cessa,
perché l’amore di una madre
non conosce
né spazio, né tempo, né confini.
L’amore di una madre
è una cascata inesauribile
che può dissetare l’universo intero.
SULLE MIE MONTAGNE
Quando giungerà la mia ora,
amore mio,
fammi morire sulle mie montagne,
con il vento profumato
che mi accarezza il viso,
le mani che abbracciano la roccia,
lo spirito che vola con le aquile
e tutti i miei verdi boschi intorno.
Fa’ che possa percorrere,
ancora una volta,
i luminosi sentieri della foresta,
correre con fratello lupo,
gioire con lo stambecco,
riposare con la marmotta,
gustare il miele delle sorelle api.
Fa’ che possa volare sul lago azzurro,
bere la neve di mezza estate,
contemplare l’infinito nei fiori della valle.
Quando giungerà la mia ora,
amore mio,
fa’ che sia al tramonto o all’aurora,
in uno dei tempi fra i tempi.
Fa’ che possa stringere fra le mani
la mia spada di luce
e che i miei piedi siano sull’erba alta.
Quando sara’ il mio momento,
amore mio, dolce signore,
fa’ che il mio cuore sia pieno d’amore perfetto
verso di Te e tutte le tue creature.
Fa’ che possa abbracciare nella pace e nella luce
tutte le galassie e tutto l’universo,
e portare l’esplosione di gioia del tuo amore
fino agli estremi confini del cosmo.
Quando giungerà la mia ora,
amore mio,
fammi morire sulle mie montagne,
con il bacio del sole sul mio viso,
la spada della verità fra le mani,
ed il canto delle cascate nelle orecchie.
Fa’ che tutto finisca sulle montagne,
amore mio,
dove un tempo tutto è cominciato,
dove Tu mi hai amato per primo
e mi hai fatto tua sposa.
Fa’ che tutto ricominci sulle montagne,
amore mio,
perché la morte non è altro
che l’incontro tanto atteso con Te.
Ritorna ad amarmi sulle montagne,
amore mio,
e portami lontano con Te, per sempre,
nel tuo sublime regno di luce infinita.
SULLA TUA TOMBA INONDATA DI SOLE
Sono venuta a piangere, nonna,
sulla tua tomba inondata di sole.
Sono venuta a chiederti
pace e tenerezza, luce e conforto
per il mio cuore trafitto
da cosmica solitudine.
Sono venuta a dirti grazie
per il tuo amore immenso,
non limitato nel tempo,
ma dilatato nell’infinito…
sono venuta a cercare
il calore del tuo cuore,
e l’ardente dolcezza
delle tue calde braccia,
che mi cullavano ardenti
nella brezza della sera.
Sono venuta a posare
sul tuo cuore materno
un grappolo di dolore atroce
e di straziante abbandono.
Nonna adorata,
tu navighi nell’Assoluto.
Ed io sono qui,
sulla tua tomba inondata di sole,
a bere la purissima bellezza
del tuo sorriso, a scaldarmi
al fuoco azzurro del tuo amore,
a gioire al tocco delle mani
del tuo spirito, nonna amatissima,
amore mio mai dimenticato…
PER MIO FIGLIO LUCIO
Che la luce dell’infinito ti avvolga,
figlio mio,
e che la notte ti ammanti di dolcezza.
Che lo splendore delle stelle
ti guidi per sentieri sconosciuti
e che tu possa raggiungere
sorgenti d’acqua viva.
Che tu possa vivere eternamente,
figlio mio,
che tu possa volare sulle strade del cielo,
con ogni onore, sapienza e intelligenza.
Che tu possa percorrere i sentieri dell’Assoluto,
figlio mio,
e combattere la buona battaglia
a difesa degli umili e dei poveri,
degli oppressi e dei perseguitati.
Che tu possa conoscere l’amore vero,
figlio mio,
ed impadronirti dell’unica vera ricchezza,
che nessun ladro può rubare,
né il tempo distruggere.
Che tu possa stringere fra le mani
i petali d’oro delle opere buone
e di una buona coscienza.
Che tu possa godere il tesoro di amici veri,
figlio mio,
che tu possa danzare con gli angeli
nell’immensita’ dei cieli.
A FLAVIA
Figlia meravigliosa,
amore mio,
già si stemperano
le onde
della notte,
e nel magico
velluto silenzioso
io penso
al tuo cuore sublime,
alla tua bontà immensa,
alla tua generosità pronta,
alla perfezione
dolcissima
del tuo essere.
Sei pura
senza falsità,
limpida
senza menzogna,
umile
senza affettazione,
geniale
senza superbia.
Ogni tuo sorriso
è sorgente di gioia,
è fuoco, è dardo,
è freccia
d’amore infinito.
Ogni tuo atto
reca felicità
e conforto.
Vorrei navigare
con te
nel mare dell’infinito,
figlia mia,
amore mio,
vorrei stringerti
forte
con le braccia
invisibili e ardenti
dello spirito,
e ringraziarti
perchè esisti,
figlia mia,
dono sublime d’amore,
amore mio.
AI MIEI STUDENTI
In questi anni vi ho visto crescere,
come un albero apre al sole
la fulgente corolla dei suoi rami.
Vi ho visto ridere
e vi ho visto piangere,
ho asciugato le vostre lacrime,
vi ho guidato per sentieri sconosciuti.
Vi ho visto aprirvi alla luce,
poco a poco,
abbiamo spezzato insieme
e mangiato insieme,
lentamente,
il pane della conoscenza,
abbiamo bevuto l’acqua
di lontani orizzonti
e viaggiato con lo spirito
in foreste inesplorate.
Presto affronterete
in modo nuovo
i fiumi turbinosi della vita,
altri vi guideranno,
altre luci brilleranno
sul vostro cammino.
Ma i vostri volti
non si cancelleranno mai
dal mio spirito,
né il vostro sorriso
dal mio cuore,
che vi ricorderà eternamente
giovani, eternamente
assetati d’infinito.
Ed allora, buon viaggio, figli miei!
Di giorno il sole rifulga su di voi,
vi riempa di conforto e di bellezza!
E la notte bruci il vostro spirito,
annegandovi di dolcezza,
incendiandovi di stelle e di comete…
Che i vostri cuori sognino
grandi sogni,
che i vostri ideali siano
più vasti dell’immensità dei cieli,
che la luce della verità
sia la vostra forza,
e che l’infinito sia il vostro premio,
ora e per sempre.
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