Ad un’antica maestrina
che con la sua stilo nera,
ha impresso sillabe indelebili
sulla carta bianca del mio cuore…
Orme vergini
Imprimerò orme vergini
su bianche distese…
Berrò l’azzurro
con occhi
che hanno sete d’infinito…
E lascerò
che stille d’assoluto,
a poco a poco,
m’inondino il cuore
mentre anche il tempo,
ferito,
cesserà d’un tratto
di scoccare i suoi dardi…
Chieti ’98
Umanità
Sentirsi dentro
l’urlo represso
della vita che preme…
E tra una scatola di mura
e un lembo di cielo,
umanità…
Chieti ’98
Folgorazioni
Udii d’un tratto
mormorare i miei versi
e tra le foglie scosse dal vento,
in un’epigrafe senza nome,
vidi trascorrere
baluginanti
spasimi d’eternità…
Chieti ’98
Socchiudi i tuoi bellissimi occhi
a mia madre
Non soffrire più…
Socchiudi i tuoi bellissimi occhi,
e per un attimo
disperdi i tuoi affanni
nell’unisono
dei nostri cuori innamorati…
Dimentica
gli anni passati,
i dolori,
i lunghi sospiri,
le tribolazioni,
e ricordati di noi tre,
del numero perfetto,
dell’armonia che regnava
in quella casa lontana,
dove l’adolescenza
tramava i suoi fili
e la vita li intesseva
in miriadi di bellissimi petali
attorno al cuore giallo
di una margherita appassionata…
Chieti ’98
Uccellino ferito
a nonna Elda
Uccellino ferito,
mentre tu cinguettavi
sul ramo,
ti spiavo in segreto,
e uno spicchio di cielo,
il tuo mondo,
era il mio…
E orizzonti sereni al mattino,
e tramonti infuocati d’estate,
e meriggi sonnolenti d’inverno,
dischiudeva il tuo canto soave…
Eri lì,
e anche il tempo sonoro,
la campana lontana,
ritmava
i suoi colpi su te…
Ti cercai,
in un mattino d’autunno,
mentre il vento frusciava tra i rami
e la brina accarezzava le foglie…
E ti persi
in una notte d’inverno,
mentre il sole abbagliava i miei occhi,
e il respiro,
sospeso nel petto,
ansimava,
incessante,
per te…
Chieti ’98
Ninetta
Nelle tue parole,
il fragore del fuoco
divorava
i ricordi
di albe lontane,
e la vita lenta
consumava
i suoi ceppi
crepitante di sonno…
Ninetta…
Chieti ’98
Con le tue mani
Con le tue mani
la vita
intesseva
le trame del destino lontano…
E una goccia di sangue,
cadendo,
ne rendeva vividi i bordi,
intrisi
delle tue lacrime soffuse…
Chieti ’98
[continua]