Federico Raminelli, bancario a tempo perso, kassiere per vocazione (nell’ambiente è ritenuto uno che conta parecchio), letterato quando ha voglia, intellettuale non di sinistra, disastroso nelle sue innumerevoli iniziative.
Nato troppi anni fa ha provato differenti strade, senza purtroppo approdare a nulla di definitivo (nemmeno il “Conosci te stesso” dell’oracolo è servito a portarlo sulla strada della maturità).
Politico di provincia (pluritrombato senza mai esser riuscito ad entrare nel Consiglio Comunale del suo amato paesello), Sindacalista autonomo (orditore della congiura contro il suo precedente capo, che ha lasciato l’organizzazione in braghe di tela), Insegnante nella Locale Unitrè (pomodori ed ululati ad ogni sua conferenza, in quelle rare occasioni dove si verifica una presenza di pubblico), segretario del Toro Club (cacciato per le sue mai nascoste simpatie Juventine), ex amministratore del Circolo Sportivo Pra d’La Cura (allontanato per varie incompatibilità ambientali), membro del Consiglio Pastorale Parrocchiale (sfiduciato dal parroco dopo un’appassionata arringa a difesa di Lutero), fondatore di uno dei primi circoli di Forza Italia (fatto fuori da una donna, futura neosegretaria, per aver imposto la propria gigantografia in sezione al posto del santino ufficiale del Cavaliere).
Vive con la moglie divorziata (ahimè la carenza di alloggi) e con due figlie che una volta lo contestavano dal mattino alla sera, previo aver smesso ultimamente rendendosi infine conto dell’inutilità della cosa.
Appassionato di canto Gregoriano, demodé e passatista, si perde nelle solitudini di un mondo totalmente autoreferente, da quando è mancato il suo adorato cagnone.
In campo letterario si è classificato nelle piazze d’onore di almeno dieci premi letterari, vincendone un paio, con poesie e racconti brevi.
Con l’uscita del suo primo romanzo “Diario di un’estate” ha fatto il grande passo verso l’immortalità; lo dedica all’unica donna che abbia veramente amato (un consiglio alle candidate: “Non fate ressa”, ed ai suoi paesani: “Inutile fare congetture, tanto non vi dirò mai chi è”).
Nel mese di febbraio 2011 ha pubblicato con la Casa Editrice Montedit il libro Diario di un’estate