Il cuore ragiona che ragione non conosce

di

Filippo Giuseppe Pitrella


Filippo Giuseppe Pitrella - Il cuore ragiona che ragione non conosce
Collana "I Gigli" - I libri di Poesia
14x20,5 - pp. 56 - Euro 7,50
ISBN 978-88-6587-3090

eBook: pp. 53 - Euro 3.99 -  ISBN 9788865873632

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In copertina: Selective focus image of book pages into a heart shape © viperagp – Fotolia.com


Prefazione

La poesia di Filippo Giuseppe Pitrella è espressione genuina del suo percepire e sentire profondamente la vita nelle molteplici manifestazioni.
Nella sua visione poetica domina la spontaneità e si assiste al dilagare di un flusso d’emozioni e pensieri, riportati in componimenti che adottano il verso libero e lasciano spazio alla pulsione creativa e all’impulso lirico come a non voler porre limiti a questa espansione.
La colonna portante della presente silloge può essere individuata nella concezione dell’amore nel suo significato più profondo, nella sua essenza autentica, vera e pura.
Ecco allora che ben si comprende il senso di vuoto che attanaglia a causa dell’assenza della persona amata, della figura femminile di Silvia: Lei è la sua vita, “unica ragione di vita”. Lei regala la luce con la sua bellezza e la sua dolcezza. Lei è “l’unica donna che ama” ed è “sempre nei suoi pensieri, nei suoi sogni”.
Il suo slancio amoroso deflagra in innumerevoli vibrazioni: il fuoco dell’amore “brucia” nel suo cuore, brucia nella sua anima e, ogni istante, non desidera altro che pensare alla donna amata con tutto il suo cuore, con tutto il suo ardore.
Le sue parole esprimono un profondo bisogno d’amore, che diventa necessità vitale, come afferma e si evince in alcune poesie: il vuoto che sente dentro il cuore deve essere colmato dall’amore di una donna, deve sentire palpitare il cuore.
Nei giorni della vita, al contrario, si devono fare i conti con la sofferta solitudine, con la malinconia che assale: a volte, capita di sentirsi “sperduto” tra la gente, in preda a paure e timori che nascono dal travaglio interiore.
Vivere non è facile e bisogna fare appello alla nostra forza, al nostro coraggio per combattere “l’oscurità della vita”, le contraddizioni dell’esistere, le delusioni e le tristezze, fino a non dover più dire “com’è triste la vita”, anche se la donna amata “ha chiuso la porta e non è tornata più”; e, ancor più desolatamente, “non c’è donna che mi sappia amare” come nella poesia “Non c’è donna”.
La soluzione a queste confessioni che rattristano viene data dallo stesso Filippo Giuseppe Pitrella quando afferma che “la vita è amare gli altri”: ecco la pienezza della vita ed il recupero del senso di bontà che abbonda nel suo animo e lo conduce sulla via della salvazione, della luce amorevole che diventa fondamentale per ritrovare la pace interiore, la quiete dell’animo.
Filippo Giuseppe Pitrella grida il suo amore e la “voce del cuore” alimenta la sua poesia, costantemente e profondamente.
La miscela lirica cerca di superare la sensazione che lo fa sentire “soffocato dal senso di questa vita assurda”, come a sentirsi travolto dal destino in una vita che “corre veloce” e con la consapevolezza che “il tempo passato non tornerà più”.
V’è da sottolineare, infine, che Filippo Giuseppe Pitrella spazia in altre tematiche e, in primo luogo, si lancia in una critica alla società moderna e alle contraddizioni dell’Uomo; in seconda istanza, affronta la tragedia della guerra, la problematica dell’eutanasia e, ancora, la sofferta condizione di una parte dell’umanità.
Nonostante alcuni riferimenti che riconducono ad una sofferente visione e al senso d’inquietudine che serpeggia in alcune riflessioni, Filippo Giuseppe Pitrella vuole offrire un segno di speranza, un senso d’intima comunione spirituale.
In fin dei conti, è proprio l’amore che si diffonde nella sua poesia, la avvolge e la conduce verso la visione luminosa e, poi, alimenta la volontà sognante, la propensione al sogno, quasi a ricercare il senso d’una rivelazione che affranchi dalle sofferenze e dalla solitudine.

Massimiliano Del Duca


Il cuore ragiona che ragione non conosce


La mia scelta
Il mio pensiero per Eluana

Era una notte così buia…

Vi prego fermate la mia corsa alla
sofferenza.
Vi prego fermate la mia corsa alla
Solitudine-permanente.

Perché fate della vita mia un caso
politico?
Perché fate della vita mia un caso
religioso?

Io soffro e vivo in solitudine dentro
questo Tunnel senza fine,
senza vedere più la luce.

La vita è bella e vorrei vivere fino
alla fine insieme ai miei cari,
vivere con me stesso felice e sereno.

Vivere fino in fondo ogni attimo,
desiderio senza essere prigioniero del
mio corpo della mia volontà.

Ora sono lucido e vivo questi momenti
d’angoscia in pace con me stesso e
con Dio.

Ora so che sono una persona in piena
Coscienza delle mie capacità di intendere
e di volere: la mia facoltà!

Era una notte buia e tempestosa, così buia
che ho perso perfino la strada di casa.
Solo nella mia solitudine mi sento felice…

Era una notte così buia…


La vita

La vita è più delle cose,
più della vita stessa
per questo io amo me stesso
e gli altri:
la donna con il suo profumo
intrigante e… misteriosa.
L’uomo perché ogni tanto serve,
s’è possibile per non essere
deplorevole ma
combattivo e pieno di orgoglio.

La vita è amare gli altri e
non addire perché altrimenti
si è perduti in un’oscena e
improvvisa pazzia.

Io amo la vita perché non
mi ha dato soltanto la vita
se non altro gioia e dolori
questa è la vita e
io son degno di viverla
assaporando i suoi momenti
migliori.


Silvia

Era un giorno che ho portato
appresso a me,
ma ora voglio appresso te
come questo giorno
che mi è stato sempre nel cuore,
ora tu sarai!!

Silvia vieni con me ti prego,
sei la sola al mondo che mi dai
la luce del nuovo giorno,
vieni qua,
ti prego amore vieni qua.

Silvia, amore mio, se ti ho
“trovata” per caso e
se per disperazione ti tengo
tu lo sai… ti amo!

Tu lo sai, dove ho sbagliato io,
ma ora non mi dire più
che ho sbagliato io,
sarò come non sono mai stato,
t’amerò ancor di più.

La mia felicità si risveglierà
con te in un mondo
dove ho vissuto
per anni senza di te.

Tu Silvia hai sentito
molto sentimento per me,
ti sono vicino, è come se giocassi
l’amore per aver più gusto.

Sei bella, come te non c’è nessuna,
sei dolce,
nella mia mente mi baci,
mi stringi, mi ami, sei tu.

Chi mi chiama, chi mi batte sei tu,
il mio amore è nell’anima
ho bisogno di te.


Fuoco dell’amore

Lucciole della notte sentite la sua
voce dolcissima cantare.

Vento della notte soffia sul suo
corpo leggiadro…

Fuoco dell’amore brucia nel mio cuore
che adesso è stanco.

Pescatore di notte che di pietra non
sente ma che sente la mano di una
morte vicina.

Fuoco dell’amore mi brucia l’anima
ma temo di più per lei che mi è
tanto vicina.


Immagini di guerra

Scene orribili propagandate in televisione
senza tregua come se fossero spettacoli
senza umore.

Gente che muore senza un motivo,
senza un perché mentre i capi se
ne stanno seduti in una poltrona a
meditare un altro macello.

Immagini di guerra che si vedono
in televisione sui giornali che si
raccontano come se fossero passatempi.

Ma io le sento dentro di me come un
trambusto, una vita, una civiltà che
finisce in disgrazia in un buio senza
luce, senza un futuro decente.

Gente che muore, fratelli che si sparano
senza sapere il perché ed io sento sulla
mia pelle queste immagini di guerra triste.


Sabato sera

Allegria ce n’è, ma io perché mi
sento proprio giù, la gente: ognuno
il suo film, ed io tra la gente
sperduto mi sento, mi sento un
attore che difende la parte
irrealistica di se stesso.

Ma un sa… sabato sera così
piangere non vorrei e allestire il
mio sogno dovrei, con un po’ di
caldarroste dovrò camminare
accumulando un po’ di sapore per
te in questo sabato sera per me.

Mi si allontana la mente in una
strada deserta dovrò camminare,
ma senza te come una talpa mi
sentirei e piangere dovrei!

Ho girato l’angolo e un buio fitto
s’incalza, mi sento morire, morire
dentro, ma intanto cammino a piedi
nudi: ho paura, paura
del buio da solo.


Potessi odiare l’innocenza

Potessi odiare l’innocenza
chiuso in una stanza senza luce e
un Dio con le mani legate e
la croce sulle mie spalle.

Potessi odiare l’innocenza
in mari aperti dove il fondo
è un abisso di paure senza inibizioni
e il mio senno si perde
nel vuoto dell’immensità.

Potessi odiare!!

Sì, potessi odiare l’innocenza
di un bambino appena nato
che mi odia tanto,
ma non mi conosce ancora.

Potessi odiare l’innocenza
di una madre:
una donna senza peccati,
senza amori, senza difetti.

Potessi essere l’uomo
per tutte le occasioni in mari,
in monti e nelle guerre
senza chiedere tanto mi
sentirei un Dio che ha chiesto
di essere l’assenso.


Padrone del tuo cuore

Donna senza tempo,
viso placato da un riso
dimenticato dal tempo.

Sguardo perso nel vuoto e
un uomo dentro al suo cuore.

Cercava un senso,
cercava il suo consenso,
cercava il suo amore,
ma non osava chiedere.

Timida e insicura passava
il suo tempo davanti
alla sua fotografia
perché cercava il suo consenso,
un suo cenno.

Desiderosa e fantasiosa
perse il senso,
perse quell’attimo
di insicurezza,
l’uomo le apparve
come uno spirito nel suo specchio,
agitata di quel momento si senti
sussurrare:
«Io, padrone del tuo cuore,
lasciati andare, lasciati
amare, vieni in me».

Con il cuore in gola si abbandona
senza fiato su di un letto
troppo vuoto.


Nel cuore di un uomo

Nel cuore di un uomo ch’è grande quanto
il mondo
non c’è più amore
non c’è più odio
non c’è più rancore
non c’è più nulla
nel cuore di quest’uomo!

È vuoto dentro pallido-malinconico di
giorni finiti in un triste letto d’albergo.

Il cuore di un uomo non è così grande
da poter reggere il mondo intero,
non perché è un vigliacco
non perché è senza rispetto
non perché è senz’anima,
senza amore
ma perché è troppo vuoto dentro e non
c’è più una donna che possa colmare
il cuore di quest’uomo!?


Una promessa

Ho capito, ti sei stancata di me ma
ti prego dimmelo senza stare ad
aspettare un sì o un no invano.

Non giurare, ti sei innamorata di me
inutilmente, sarà stato un equivoco
mentale!?

Dimmelo, ma non giurarmelo che il tuo
amore per me non sia stato vero è
proprio un peccato.

Straziare una vita con polemiche
ridendo poi di se stesso e magari
un doppio sentimento ti farebbe
perdere la testa e ti uccideresti
per me.

So cosa vuol dire una promessa, io?
Io sto bruciando dentro come un
vulcano e non so proprio cosa fare…


[continua]


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