L’evento
E così scende la sera e poi la notte: il cielo già scuro si fa più cupo, ed è quasi l’alba quando improvvisamente un forte temporale sveglia Monica che si alza dal letto avvicinandosi al balcone già aperto. Si accosta alla ringhiera appoggiandosi allo stipite della porta a braccia conserte e guarda silenziosamente il vuoto che circonda la villa, mentre sente lo scroscio della pioggia che cade a dirotto. I lampi e i tuoni la spaventano e così Monica stringe le braccia come per proteggersi da questo puerile timore e intanto vede alzarsi l’aurora: è il 15 agosto del 1985. È stata tutta la notte sveglia ma va ugualmente a preparare la colazione per suo marito che deve andare in ufficio.
Monica Velone è una donna dolce e fragile, bella e sensibile, un po’ stanca della vita che conduce, e le sembra di aver bisogno anche dell’amore di un figlio oltre a quello di suo marito.
Sì, un figlio! Ma non ha il coraggio di chiederglielo.
Nel frattempo suo marito Marco si è alzato dal letto e si appresta a far colazione; nessuno dei due dice una parola oltre al solito buon giorno.
Dopo aver terminato di far colazione dà un bacio a sua moglie e va via dritto in ufficio; ha una bellissima automobile a due posti. Marco Velone, non ha pregiudizi, è scettico, non fuma ma beve spesso per dimenticare. È un uomo scrupoloso sul lavoro ed esigente per non lasciare alcun contrasto, dietro di sé, che fa una vita molto semplice per costruire un’unione molto interessante e dolcissima con la moglie.
Monica, che è una donna di casa, si dedica alle faccende domestiche, come del resto tutte le mattine.
Marco è già nel suo ufficio; il lavoro lo attende ed è molto impegnativo perché dipendono da lui molti progetti per i prefabbricati.
Una lampadina illumina il grande tavolo su cui è appoggiato un enorme foglio bianco e l’occorrente per realizzare disegni che devono essere di notevole perfezione.
Monica non ha altro per la testa che avere presto un bambino ed è pertanto seduta su una sedia di quelle grandi, accanto alla finestra che dà sul giardino pieno di verde, mentre tra le mani ha un lavoro che prepara per il primo erede che desidera tanto. Mentre guarda fuori dalla finestra spalancata su una giornata di sole luccicante, chiara e splendente dopo la pioggia, vede una bambina che gioca insieme ad un uomo con una palla grande, colorata a strisce bianche e rosse, e dagli occhi le scendono alcune lacrime.
La bambina bionda, tutta ricciolini, ora gioca, ora ride, ora corre per tutto il giardino, si diverte tanto, è felice mentre lei è infelice e piange in silenzio seduta sulla grande sedia.
Il chiarore del sole le abbaglia gli occhi bagnati di lacrime mentre il telefono squilla e sembra un presagio per la sua mente… un breve distacco e percepisce che è arrivata per lei la realtà. Si alza e, avvicinandosi all’altra parte del salotto, si asciuga gli occhi e prende la cornetta del telefono dal mobile che ha un grande specchio a muro:
«Pronto, chi parla?» domanda un poco assente.
Dall’altra parte del filo le risponde il marito:
«Ah cara sono io, Marco».
«Sì caro, dimmi cosa c’è, cosa è successo?» domanda ancora la moglie assente ma preoccupata perché il marito non ha mai telefonato a casa.
«Oh niente, scusami tesoro mio, ma non posso venire a casa per pranzo. Ho molto da sbrigare e non posso lasciare».
«Va bene Marco, ma tu cosa mangerai per pranzo?».
«Non preoccuparti cara, mi basta un panino».
Poi, prima di posare la cornetta del telefono, Marco esclama:
«Ah Monica, stasera ceniamo fuori, ti va?».
«D’accordo caro, come desideri tu!» e si lasciano augurandosi una buona giornata.
Lei va a sedersi al solito posto, riprende il suo lavoro perché le preme tanto la voglia di una creatura sua per riempire le giornate vuote e dare un senso ai suoi pensieri ancora da bambina.
Lui invece pensa subito a prenotare un tavolo al Capricorno, un ristorante dove si mangia molto bene, caro ma diverso dai soliti ristoranti, un posto romantico e riservato.
Marco si affretta sul lavoro per essere puntuale per la cena, mentre in casa Velone la moglie si prepara per la sera. Nella toilette si fa un bagno di schiuma e uscita dalla vasca Monica asciugandosi si avvicina alla grande specchiera: vede il suo corpo pieno di una grande sensualità, si ravvia i capelli, si ravvia un trucco appena accennato e il risultato è strepitoso, poi va in camera da letto a vestirsi.
Marco Velone ha tanto lavoro ma è preoccupato del ritardo che ha accumulato nei confronti della moglie; decide così di lasciar perdere il lavoro per la serata e corre all’appuntamento.
Arriva a casa stanco ma nonostante ciò dà un bacio alla moglie:
«Scusami del ritardo, cara il lavoro era troppo…».
«Non preoccuparti amore mio, il lavoro innanzitutto… vero?».
«Sì cara e sono mortificato… stasera…!» dice mentre si avvia per le scale a cambiarsi il vestito e continua ripetendo qualcosa di impercepibile, la moglie ormai distante non lo ascolta più e fra sé borbotta:
«Ebbene, caro Marco, dopo tante settimane che non mi porti fuori, ti permetti di farti aspettare tanto…» e dentro di sé continua il dialogo… «ed io che gli dico… il lavoro innanzitutto… Oh come vorrei dirgli in faccia che mi sono stufata di tutto ciò e di stare sola in casa tutto il santo giorno».
Così pensa Monica mentre va su e giù per l’anticamera, ancora seccata; ed è giusto che lo sia perché è imperdonabile far aspettare una donna come lei, sensibile e permeata da un fascino splendente.
Chi entra nel ristorante il Capricorno, vede un salotto grande ma molto intimo, dove coppie di innamorati o soltanto amici sono sedute appartate, intorno ai tavoli rotondi apparecchiati con tovaglie di colore blu e tovaglioli di colore rosso; sul centro del tavolo una candela accesa e una rosa rossa; la luce soffusa dà alla rosa una sfumatura di intimità che si armonizza con la musica in sottofondo.
Ecco che i coniugi Velone arrivano sorridenti e abbracciati.
Un cameriere si avvicina a loro accompagnandoli al tavolo che Marco aveva prenotato.
Timidi, come se fosse la prima volta, si guardano di sfuggita mentre consultano la lista e con un sorriso imbarazzato tendono le mani l’uno verso l’altra.
Il cameriere chiede gentilmente se hanno già scelto la cena, un po’ di attesa e poi decidono ognuno per proprio conto il primo piatto.
Rimangono di nuovo soli; nel silenzio una dolce musica li fa decidere a fare quel grande passo che tutte le coppie sono in un certo modo obbligate a fare, prima o poi, per sentirsi più mature, più responsabili.
Nel frattempo il cameriere ha servito il primo piatto ma loro non se ne accorgono perché sono immersi nella loro intimità; restano ancora a guardarsi negli occhi; un dolce sorriso e Marco le prende la mano dal tavolo sfiorandola.
La cena quasi si trascina estranea ai pensieri che hanno invaso la loro mente, mentre la musica è complice di questo trepido stato d’animo.
Poi nella loro camera da letto si preparano per la notte: Monica, tutta nuda, davanti alla toilette si pettina e avverte dentro di sé un calore irresistibile, attraverso la specchiera guarda il marito che si sta spogliando.
Si sente quel fremito addosso e, sfiorandosi il seno nudo, inavvertitamente si gira verso di lui e lo guarda piena di desiderio.
Si stende sul letto con impeto, piena d’amore, di quell’amore che pretende da suo marito.
Marco se la trova tra le braccia irresistibile e nello stesso tempo irraggiungibile, e si sente afferrato da una specie d’angoscia dettata dal suo egoismo.
Rifiuta infatti quella foga d’amore per la paura che in seguito possa nascere un qualcosa in grado di togliergli quell’amore e quella felicità.
Ma in un momento coinvolgente si lascia travolgere completamente da quel corpo luminoso ed esitante.
Si aggrappa al seno come un bambino – tale si sente Marco – in quel momento è come un bambino, si sta smarrendo in una grande foresta: udendo i gemiti della moglie appagata capisce che ha fatto quel passo che secondo il suo pensiero avrebbe dovuto essere evitato.
Il mattino seguente Monica, con la vestaglia da notte trasparente, è in cucina e prepara una prima colazione molto ricca di vitamine; ha l’aria di una donna che ha passato la prima notte di nozze anche se per lei non è affatto la prima. Allegra, felice, piena di grinta, s’avvia verso la camera da letto con il vassoio della colazione; Marco ancora a letto, supino, sembra stia dormendo; allora la moglie lo scuote appoggiandogli una mano sulla spalla.
«La colazione è pronta, tesoro!» ma Marco, che aveva passato la notte insonne a causa degli incubi che lo avevano perseguitato non sente la moglie che così teneramente lo sta chiamando.
Monica riprova:
«Ma dai Marco, amore mio, svegliati è tardi!».
Marco, alzando il capo dal cuscino gli mostra gli occhi pieni di lacrime, allora Monica preoccupata lascia cadere il vassoio per terra:
«Dio mio, cosa ti succede!» esclama.
«Monica amore mio…» è disperato, appoggia la guancia al seno seminudo della moglie.
«Oh caro, non devi aver paura, sono accanto a te» e intanto cerca di rassicurarlo dicendogli che non è successo niente di preoccupante, ma lui continua:
«Verrà qualcuno, qualcuno a portarci via la nostra felicità, ti prego aiutami, fa’ che non sia vero» singhiozza abbracciato forte a sua moglie.
Intanto anche lei, commossa dall’agitazione del marito, inizia a piangere:
«Oh caro amore mio nessuno ci porterà via la felicità, te lo giuro, staremo sempre insieme…» e si abbracciano stretti sfiorando con le mani i loro corpi caldi.
Al lavoro Marco è preso da una tensione strana anche se il lavoro gli si addice a pennello.
Monica intanto va in giro per la città e per la prima volta da quando è sposata si ferma a guardare i negozi per neonati e sente una grande gioia riempirle il cuore. La invade un pensiero bello e delicato e vorrebbe che nel suo grembo vi fosse una piccola creatura, non sa che questo pensiero si sta trasformando in realtà e un piccolo essere è già dentro di lei. Intanto continua il suo giro per i negozi ma non osa comprare ancora niente.
Nell’ufficio di Marco squilla il telefono e lui risponde preoccupato, ma è una cliente che chiede di recarsi il più rapidamente possibile da lei per la sistemazione di un prefabbricato.
Per strada c’è un grande traffico ma la mente segue i suoi problemi e nonostante tutto gli vengono in mente quei meravigliosi momenti passati con la moglie.
[continua]