“La scala della scienza è come quella di Giobbe:
finisce ai piedi di Dio”
Albert Einstein
Alla deriva
Quando smarrisci il senso della vita,
quando perdi la bussola
e non ti sai più orientare,
è allora che ti senti alla deriva:
vascello in balia dell’onde
senza riferimento alcuno,
navighi senza comandi
in mezzo al grande mare
e non hai più la forza
di ritornar la nave a governare.
Credimi, non c’è che un punto fermo
che ti potrà salvare, basta che tu lo invochi
con una fiducia vera,
Ei ti saprà ridar i mezzi sufficienti
a raddrizzar la nave ed a condurla
con piglio sicuro verso l’agognata destinazione.
Di certo avrai capito che non si tratta
proprio di una persona umana,
né di un super eroe del cinema o della televisione,
ma è solo Dio la tua salvezza unica e sicura,
lo so per esperienza personale, contro ogni terreno male.
Lui solo ti può dirigere verso mete eternamente beate
incurante di venti, marosi e di tempeste disperate;
con lui ti sentirai sicuro di raggiungere prima o dopo
l’obiettivo,
ma soprattutto sarai, dentro di te, felice, d’essere ora
veramente vivo.
Guarda Veneta, 13 Luglio 2012
Alle mele marce
Come principal affetto speciale
oserei mettere voi,
mele marce della Santa Romana Chiesa,
che il Papa spesso ha condannato
nelle più disparate occasioni.
Scandalosi peccatori della più santa delle istituzioni,
io vi ringrazio, invece, che così facendo
dimostrate al mondo intero
quanto potente il male sia su questa terra,
da infiltrarsi persino nel cuore della maggior istituzion di fede
subdolamente a imputridir le gesta dei cristiani consacrati.
Naturalmente, come Benedetto XVI, vi condanno anch’io,
ma paradossalmente, d’esistere vi ringrazio,
poiché sia ancor’oggi chiaro che la fede non solamente è un dono
che Dio rinnova ancora alle predilette sue creature,
ma lampante per di più risulti che la fede ce la dobbiamo,
tuttavia, giorno per giorno guadagnare, scegliendo di
essere mele buone,
che allontanino radicalmente le mele marce dalla nostra Divina benedetta unione.
Guarda Veneta, 16 Luglio 2012
Attanagliato
Rieccoti tristezza nera
rieccovi pensieri d’amarezza;
pensavi di averli per sempre esiliati
ed invece ancora a tormentarti son tornati.
Di nuovo, attanagliato da angosciose idee,
per colpa del vil denaro, rieccoti malefico demonio
a torturarmi, e cerchi di annullare le speranze mie più
profonde,
e a metter in crisi anche la più robusta costruzione
mentre subdolamente agisci per indurmi alla disperazione.
Ebbene sappi, fonte del mal satanica creatura,
che la lotta che ora ingaggi sarà per te decisamente dura,
ed i valori che ho coltivato resistere sapranno
anche alla più astuta e malefica tentazione;
sappi che la tristezza in me poco potrà veramente albergare,
che attanagliato dal male non molto a lungo, credimi, dovrò restare,
poiché pur nella negativa situazione, è Dio che mi dà la
forza di ritrovar la vera libertà:
la “Sua”, quella che agisce al nostro interno oltre la
bramosia dei soldi e di ogni vanità,
e sa spingere di nuovo, disincagliata, la mia vita verso orizzonti buoni e ancora un po’ più in là.
Guarda Veneta, 25 Luglio 2012
Domani si salpa
Domani si salpa
domani si va
la ciurma è completa
navigar si potrà.
Siam pronti da sempre
ad affrontar l’avventura,
marinai provetti o giù di lì,
solchiam tutti i mari sulla nostra “Gioia”
intrepidi e felici non temiam la noia,
perché ogni uscita è foriera di nuove situazioni
in cui proviamo sempre nuove fantastiche emozioni.
Domani si salpa
domani si va
la ciurma è completa
navigar si potrà.
Dalla pacifica laguna alle onde più pericolose
ci piace provare lo spirito d’avventura
che nel monotono lavoro proprio non troviamo più,
e gli ordini del capitano sempre eseguiamo volentieri,
visto che ci sentiamo marinai un pizzico guerrieri
amanti della buona tavola, su ciò non vi è dubbio alcuno,
ma pronti ad ogni marittima evenienza, come figli del dio Nettuno.
Domani si salpa
domani si va
la ciurma è completa
navigar si potrà,
eccoci ancora pronti a brindare alla felicità.
Guarda Veneta, 27 luglio 2012
Olimpiche emozioni
Vale proprio la pena,
ragazzo troppo spesso annoiato,
di metterti comodo a seguire in televisione,
le gesta ed olimpiche imprese di atleti d’ogni paese,
ognuno nella propria disciplina,
volontariamente alle prese.
E t’accorgerai, ragazzo, di quanta nobiltà c’è nello sport:
lavoro per anni duro e sacrifici a non finire
per inseguire un oro che probabilmente mai potrà venire;
ma fieri comunque della propria bandiera
gli atleti si mettono in gioco fino al limite personale,
nel totale rispetto dell’altro e di ogni regola disciplinare.
Tante emozioni attraversano lo schermo
e fanno presa sullo spettatore,
che anche il più annoiato e distratto,
non può astenersi dal giubilare
oppure arrabbiarsi per una sconfitta troppo amara,
ma quello che rimane, ragazzo del Duemila, ancora
è sacrosanta dignità allo stato puro di tanti uomini e donne
che, vincenti o perdenti non fa niente, ti indicano le giuste vie per un futuro più lucente,
oltre gli squallidi modelli di una moderna civiltà che tanto sembra offrir, ma poco in mano ti dà.
Guarda Veneta, 30 luglio 2012
La benedizione del Papa
Ogni domenica, come d’incanto dopo messa,
ritorni a casa e puntuale la tele ti collega
con San Pietro, in Roma, e il Papa ti appare all’Angelus
quale migliore tra i tuoi familiari
pronto ad impartire la santa sua benedizione
a tutti i figli suoi nel mondo credenti,
così come a quelli che sono men fedeli,
ma ovunque uniti nell’amor di Dio,
che significa sempre amore tra fratelli
in ogni luogo della nostra sofferente terra.
Quel segno della croce, in un secondo ci riunisce tutti
e Benedetto ci sa far provare d’un tratto l’universale
fratellanza
quella da Cristo voluta come suo precetto,
amore che và nel mondo, amore allo stato puro,
che supera le distinzioni umane abbattendo anche il più
alto muro,
e forte ti prende, allora, un’emozione vera:
è il santo amor di Dio che supera, una volta ancora, ogni
tipo di umana barriera.
Guarda Veneta, 5 agosto 2012
Lacrime di gioia
Lacrime di un vincente
lacrime di gioia,
nell’olimpico podio l’atleta freme
e il pubblico s’emoziona come d’incanto
alle lacrime di un uomo che davvero ha sofferto tanto.
Niente è dovuto al caso
completamente ha meritato la vittoria,
tutto egli ha calcolato per arrivare primo,
tutto ma non le lacrime finali,
pensando forse all’amore dei parenti stretti
che ora diventano d’improvviso veramente tanti,
tutti uniti da lacrime vere, da lacrime sincere
che ora inarrestabili migrano sulla gente dal suo viso,
senza bisogno di artifizi vari, avvolti da profonda gioia,
la vittoriosa magica atmosfera trasforma lo stadio in un lembo di paradiso.
Guarda Veneta, 7 agosto 2012
Questione di coscienza
È proprio questione grave
oppure non è che inezia
chiedersi come va il mondo
per colpa del comportamento nostro.
Del male, naturalmente, noi colpa non abbiamo
è la risposta più probabile di tutti,
niente noi non c’entriamo con la morte e con i lutti,
pubblicamente facciamo talvolta ammenda
di qualche piccola personale imperfezione,
ma il male, comunque, gli altri lo hanno sempre fatto
ed innocenti, o quasi, in ogni caso ci sentiamo.
Ma ecco, d’improvviso, nella notte fonda
tra un sogno strano ed un incubo subitaneo,
ecco che si risveglia la coscienza di ciascuno,
che divinamente smuove ogni umana conoscenza,
e arriva a farci individuar dove sta, subdolamente,
nascosto il male.
Questione di coscienza, comprendiamo, è lei che regola ogni nostro agire,
stiam costruendo il bene o agiamo solo per noi ad ogni
costo,
anche sapendo che ciò che facciam è invece deleterio?
Fermati, ti prego, fermiamoci un poco la coscienza ad
ascoltare,
se Dio ce l’ha data facciamola allora funzionare,
sarà il regolatore che ci farà la via del bene perseguire,
e non importa come, e non importa quando
un mondo di certo giusto, divinamente un giorno, noi
vedremo, così, fiorire.
Guarda Veneta, 15 agosto 2012
Volersi bene
Volersi bene è una gran bella cosa
la migliore, ora che ci penso su,
la migliore, anche se qui presente non sei più.
D’accordo il tempo passa in fretta
e presto sai, ci rivedremo, e tutto a posto tornerà,
ma gli attimi vissuti gioendo insieme,
dimmelo tu, chi mai me li ridarà?
Volersi bene è una gran bella cosa
la migliore, ora che ci penso su,
la migliore, anche se qui presente non sei più.
È dura legge davvero, caro amico,
ognun per la sua strada da oggi andrà,
ma credimi sempre a te sarò vicino
e il bene e il male via via ti indicherò.
Volersi bene è una gran bella cosa
la migliore, ora che ci penso su,
la migliore, anche se qui presente non sei più
Conta sulla presenza mia, anche nelle ore dell’assenza,
il cuore nostro è sulla lunghezza d’onda uguale,
fai la tua strada, quindi, crea come me sempre cose nuove,
volersi bene, sappilo, è possibile, anche oltre le più difficili prove.
Volersi bene è una gran bella cosa,
la migliore, ora che ci penso su,
la migliore, visto che nel cuor “presente” comunque resti tu.
Dedicato a mio nipote Davide Masiero,
calciatore allievo del Milan
Guarda Veneta 16 agosto 2012
La tentazione di padre Livio
Avrete di certo una volta ascoltata
una radiofonica trasmissione di padre Livio Fanzaga,
autorevole voce di uno che dedica la propria vita a Dio
e lo fa in modo schietto trascinando gli ascoltatori in ogni dove.
Ebbene oggi mi ha colpito particolarmente un paragone,
fatto audacemente da lui, a ciò che generalmente
chiamiamo “tentazione”.
Per il padre la tentazione non sarebbe che un diabolico sterco abbellito e rivestito esternamente
da molte appariscenti e assai graziose foglioline dorate.
L’esempio mi è parso subito audace, ma calzante,
poiché chi si è fatto ripetutamente attrarre da tante
tentazioni terrene:
dai soldi, dal sesso o dal potere, conosce bene la delusione amara che sempre si prova,
dopo aver inutilmente bramato ciò che puntualmente, alla fine, non riuscirà ad accontentarci mai.
Ecco l’illusione delle umane cose dalla quale attenti noi dobbiamo stare,
grazie di cuore, padre, di avermelo in modo più che colorito ricordato,
ora mi sento in dovere di passare ai miei nipoti una strana, ma utile informazione,
che può aiutarli a percorrer più sicuri i sentieri della vita, senza perdersi nell’esteriore soddisfazione.
Dedicato a padre Livio Fanzaga di Radio Maria
Guarda Veneta, 23 agosto 2012
A prescindere dai soldi
A prescindere dai soldi
credimi si può essere felici
e spesso ritrovarsi anche con più amici
che capiscono la condizione tua
di poverello, sì, ma d’animo sempre gran signore.
A prescindere dai soldi
la vita felicemente scorre in ugual modo:
la cultura ci riempie comunque la giornata
e rilassarci sapremo facendo sport a più non posso,
dimenticando persino se il conto in banca sia ancora rosso.
A prescindere dai soldi
si può probabilmente cogliere la vera felicità:
essa sta nei semplici valori che la moderna vita ti nasconde,
ma che una famiglia unita, invece, anche al giorno d’oggi gustare, ti farà.
Guarda Veneta, 28 agosto 2012
[continua]