Personaggi
Il sognatore
Melody
Sally (investigatrice)
Capitan Terraferma
Penny “alias Terranera”
Jenny “alias Terrarossa”
Mary Ann (figlia di Sally)
Il mio cane
Tutti i marinai del brigantino
Peter
Roby
Una nuova amica
Albertina
Voce senza nome (uno strano incontro)
Lo scheletro
Michael
L’illusionista
Lilith
Bo (l’orsetto di peluche)
Capitan Foresta e il suo equipaggio
Una notte, un sognatore
In una notte di luna piena, il sognatore guardando oltre la finestra che dava uno squarcio sul mondo, su quella piccola porzione di mondo dove era accampata la sua vita, stava lentamente perdendo la cognizione del tempo e della realtà, la sua penna stilografica con la cartuccia ancora nuova, era l’unico rumore che riuscisse a rompere il silenzio di quella stanza, era un rumore tipo graffio che trasportava i suoi pensieri, che fluivano lentamente come l’acqua di un ruscello, trasportando parola dopo parola su quel foglio ancora bianco, segnando lo scandire del tempo, come era abitudine fare quella vecchia pendola appesa al muro, che se per un qualsiasi motivo il sognatore avesse dovuto recarsi ad un appuntamento, sarebbe arrivato certamente in ritardo, per il semplice motivo che quella vecchia pendola rumorosa era puntualmente in ritardo di un quarto d’ora, e vi posso garantire che nessuno e in nessun modo l’avrebbe convinta a segnare l’ora esatta, lei in qualsiasi momento si sarebbe riposizionata subito ad un quarto d’ora di ritardo, come se fosse in grado di decidere per sua volontà che quella era l’ora esatta, e nessuno le avrebbe mai fatto cambiare idea!
– Cosa ci sto a fare in questa notte di luna piena, affacciato a questa finestra a guardare le stelle, fossero almeno stelle cadenti potrei esprimere un desiderio, uno di quei desideri che si esprimono durante la notte di San Lorenzo, mentre probabilmente, anzi, sicuramente a loro di me non gliene frega proprio un bel niente, stanno lassù fredde e luminose senza storia e memoria, decido allora di chiudere le persiane e di continuare con quello che stavo facendo, ma prima di chiuderle del tutto mi soffermo ancora un attimo, giusto per dare un’ultima occhiata in strada, laggiù nell’angolo nascosto illuminato a malapena da un timido lampione con la luce tremolante, intravedo un gatto probabilmente con tendenze suicida che si sta accingendo ad attraversare la strada, mentre sul lato opposto del marciapiede una coppia tenendosi per mano si incammina verso il futuro, infine una vecchia carrozza trainata da quattro bellissimi cavalli neri scompare nel buio della notte, là fuori lontano oltre questa finestra, da qualche parte nel mondo, qualcuno sta forse osservando le stesse identiche cose, e sta facendo gli stessi miei pensieri!
Intorno a me c’è tutto, ed il meglio di niente, o forse intorno a me c’è soltanto la notte!
Sally
La stanchezza mi colse così d’improvviso quella sera, che dopo cena andai subito a letto, non mi ci volle molto per addormentarmi, anche se il sonno risultò alquanto agitato, e a disturbarlo c’era un vento che soffiava forte, era veramente fastidioso sentire quel fischio che si intrufolava in ogni anfratto possibile e immaginabile, che riuscisse a trovare!
Ma dopo quella notte così turbolenta, la mattina seguente era una bella mattina di inizio primavera, un bel cielo azzurro privo di nuvole, ma nella mia testa c’era un vortice di pensieri che correvano come cavalli bradi, purtroppo questo volo con la fantasia venne interrotto dal campanello, il mio cane come sempre, quando lo sente è felice, scodinzolando e saltellando qua e là, mi aveva preceduto ed era già seduto davanti alla porta ad aspettarmi, era il postino che mi doveva recapitare un pacchetto, arrivava niente meno che da Parigi, ma tutto ciò era molto strano, non avendo conoscenze o amicizie a Parigi, incuriosito ed emozionato come un bambino davanti ai regali il giorno di Natale, non vedevo l’ora di aprirlo, lo spacchettai con quella stessa identica foga, al suo interno vi trovai un libro “I racconti fantastici di Penny, alias Terranera”, un foglio ingiallito, come una vecchia pergamena lo accompagnava, recando questa scritta:
“Perché non debba mai accadere che tu ti possa dimenticare di me e delle nostre avventure, un abbraccio Penny!”
A quel punto mi sentii così confuso, non riuscivo assolutamente a capire, ero convinto che quello che avevo vissuto nella precedente avventura “Il grande sogno” fosse stato per l’appunto, solo un sogno, mi vennero una quantità enorme di dubbi e di domande, dubbi che probabilmente non riuscirò mai a dissipare, e nemmeno a comprendere, e domande per le quali non avrò mai una risposta!
Chissà se quello che ho letto durante quel sogno, “viaggio”, o di qualunque cosa si fosse trattato, chissà se Penny lo ha riportato in questo libro? Ma probabilmente lo avrei scoperto solo leggendolo, pagina dopo pagina, lasciandomi sorprendere fino all’ultima parola!
Quasi subito mi prese la voglia di leggere quel libro, pensai che potesse essere proprio una bella giornata per starsene all’aria aperta leggendolo tranquillamente; così con il libro sottobraccio e il cane sempre al mio fianco mi incamminai, destinazione: la cima di quel promontorio, dove mi aspettava il ciliegio tutto fiorito, con una cascata di bellissimi fiori rosa, mentre il lampione come un soldatino di piombo vegliava sul sentiero, nel mio cammino incontrai anche lo scoiattolo, che nel frattempo aveva messo su famiglia, i prati circostanti dopo il riposo invernale erano verdi come lo smeraldo!
Facendo un salto a ritroso nel tempo, mi ricordai con un certo margine di errore di avere letto otto racconti di quel libro “diario”, per cui a rigor di logica avrei dovuto proseguire con la lettura partendo dalla nona storia, ma poi pensai… anche no, in fondo cosa ricordavo di quello che avevo letto a suo tempo? Così mi immersi nella lettura dal primo racconto!
Ma dopo solo qualche manciata di minuti, quella magnifica mattinata venne guastata da un temporale improvviso, praticamente una previsione non prevista, difatti avevano dato bel tempo tutta la settimana, non erano affatto previsti temporali, chiusi il libro, recuperai il cane e mi avviai di corsa verso casa, nei miei pensieri continuavo a ripetermi che speravo di arrivare a casa per tempo, prima che il temporale mi potesse raggiungere!
Le raffiche di vento erano così forti da creare dei piccoli mulinelli di sterpaglie e terra che si sollevano dal suolo, tipo erba di Gerico, il cielo era tutto nero come la lavagna della scuola, con il gesso che strideva ad ogni tratto che si faceva su di essa, tuoni che anticipavano lampi biforcati, che cadevano illuminando pezzi di cielo, formando crepe tra le nuvole che si muovevano velocemente come vele gonfie di vento, qualche gocciolone cominciava a cadere qua e là, allungai il passo per evitarmi a dir poco una lavata epocale!
Mentre stavo camminando a passo sostenuto una donna mi venne incontro dalla direzione opposta, si fermò proprio di fronte a me, poi con la mano mi porse un biglietto da visita con la seguente dicitura:
Sally
Investigatrice privata
Via Giacomo Leopardi 12
58100 Grosseto
…e prima di allontanarsi aggiunse:
– Vieni a cercarmi quando avrai trovato l’anomalia racchiusa in quel libro che stai leggendo, per ora ti auguro una buona giornata!
Non feci in tempo a realizzare cosa stesse accadendo che lei era già lontana, tra le foglie e la polvere sollevate dal vento, e gli alberi che agitavano i rami come braccia minacciose, e le foglie come tante mani pronte a prenderti a schiaffi se non facevi attenzione; che eufemismo assurdo pensai, augurare una buona giornata a qualcuno con quel tempo!
Comunque sia, visto che avevo appena iniziato con la lettura di quel libro, non avevo ancora potuto riscontrare anomalie o altro, ma ripensandoci bene, tutto quanto era molto anomalo, a partire da quel viaggio che avevo pensato si fosse trattato solo di un sogno, poi c’era stata la consegna del libro di Penny proprio quella stessa mattina, ed infine questa investigatrice di nome Sally, apparsa così improvvisamente dal nulla, che per completare l’opera sembrava essere a conoscenza anche del libro di Penny!
Giunsi a casa per mia fortuna prima che il temporale si scatenasse e mi raggiungesse per castigarmi, mi misi subito al computer per vedere dove si trovava questa via Giacomo Leopardi a Grosseto, dalla mappa potei constatare che si trovava abbastanza nel centro della città!
Non riuscivo a comprendere come tutto questo potesse essere concatenato; quindi, dopo avere esaminato tutte le possibili supposizioni e le altrettante variabili, decisi che non mi restava altro da fare se non farle visita!
Quello stesso pomeriggio partii per recarmi a Grosseto, raggiunto il recapito datomi, rimasi per un attimo titubante, fermo, davanti a quell’edificio, prima di decidermi ed entrare, ero fortemente frenato dal fatto che avevo appena iniziato a leggere quel libro. Comunque, libro o no qualcosa di anomalo era successo e stava tuttora accadendo, non lo potevo negare, era fuori discussione, dovevo assolutamente superare le mie ansie e proseguire con quello che avevo precedentemente deciso di fare!
Suonai al citofono, mi aprì la porta senza neanche chiedermi chi fossi, giunto sul pianerottolo del quarto piano dove si trovava il suo studio, bussai…
– Entra, entra pure la porta è aperta, non so per quale motivo, ma avevo come il presentimento che saresti venuto a trovarmi!
– Ebbene sì eccomi qui, sono proprio io, e sono venuto a cercarti anche se non ho ancora finito di leggere quel libro, anzi a dirla tutta l’ho appena iniziato!
– Hai fatto bene, il tempo ci è avverso, devi sapere che in questo momento tutto sta tramando contro di “noi”, abbiamo poco tempo per salvare il salvabile, l’ultima volta quando ti eri recato su quel promontorio dove avevi creduto di avere fatto un “sogno”, avevi aperto “naturalmente involontariamente” un portale tra due mondi che non dovrebbero mai entrare in contatto tra loro, era già successo a me ben sedici anni fa, poi fortunatamente e grazie al cielo, il portale si era richiuso in entrambi i casi, ma questa volta sembra sia del tutto diverso, il portale si è riaperto, ma non ne vuole sapere di richiudersi, ho fatto delle ricerche sulle possibili cause, ma purtroppo, non sono ancora riuscita a trovare delle risposte in merito a queste aperture involontarie, che si creano tra i due mondi!
– Benissimo adesso è tutto molto chiaro, comunque sia ho capito la metà di quello che mi hai appena detto!
– Dobbiamo riflettere bene e studiare tutta la situazione, ma devi capire che è tutto molto delicato e precario, comunque ci penseremo più tardi, adesso dobbiamo proprio andare, devo portarti in un posto, vieni ti accompagno a trovare una tua carissima amica, anche se non ti piacerà per niente il posto dove andremo!
Durante il viaggio le chiesi più volte dove stessimo andando, e anche chi fosse l’amica che andavamo a trovare, ma ogni volta cambiava discorso, o più semplicemente evitava di rispondermi!
Dopo un breve tragitto in macchina, arrivammo davanti ad un cimitero in aperta campagna, stupito le chiesi:
– Ma cosa ci facciamo qui? Non dovevi portarmi da una mia amica?
– Vieni, seguimi, devi assolutamente vederla questa cosa!!
Attraversammo quell’immenso cimitero passando davanti a una moltitudine di tombe, fino ad arrivare davanti ad una croce di legno, con riportato un nome, la data di nascita e la data di morte!
– Cosa ci facciamo qui, me lo spieghi?
– Leggi quello che c’è scritto su quella croce di legno!
Melody
29/02/1964 – 30/11/2022
Restai pietrificato da quello che lessi, come mai nessuno mi aveva avvisato? Era forse ammalata? Aveva avuto un incidente? Cosa le era successo? Poi di colpo mi ripresi improvvisamente come se mi fossi appena svegliato da un incubo:
– No, ma che stupido che sono, è una cosa del tutto impossibile, anzi improbabile, siamo a marzo 2021, ma sulla croce c’è scritto 30 novembre 2022, mancano ancora quindici mesi, cos’è, uno scherzo di carnevale? Tutto questo è praticamente impossibile, no, non è possibile, non è ancora successo e forse non accadrà mai!
– Forse, però adesso vieni, torniamo a casa, lì faremo il punto della situazione cercando delle risposte a tutte quante le domande!
Non facemmo ritorno in via Giacomo Leopardi a Grosseto dove c’era il suo studio, ma ci dirigemmo verso casa sua, che non era dietro l’angolo, ma neanche così lontana da dove ci trovavamo in quel momento, la sua casa si trovava a Castiglione della Pescaia in riva al mare, dove abitava con sua figlia Mary Ann, il viaggio fu assai silenzioso, anzi, fu il viaggio più silenzioso nella storia di tutti i viaggi che qualunque storia ci potesse raccontare, sembrava che anche il motore della sua automobile cercasse di fare meno rumore per non arrecare disturbo!
[continua]