In copertina: «The Books and paper sheets with candle light put on the plank in dim light night / Still life style and selective focus» – ©
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Pubblicazione realizzata dal Club degli autori quale premio, in quanto autore 1° classificato al Concorso «Jacques Prévert» 2017
Motivazione dell’attribuzione del 1° Premio al Concorso Letterario Jacques Prévert 2017:
Giuseppe Sorrentino offre un romanzo filosoficamente e umanamente coinvolgente.
La storia del travagliato amore tra il famoso filosofo Martin Heidegger e la giovane studentessa Hannah Arendt viene resa viva e pulsante, costantemente rivisitata nella dimensione umana con le sue problematicità e con le ripercussioni collegate al loro innamoramento, fino ad addentrarsi nella dimensione interiore che esalta il desiderio d’amore, seppur sempre in equilibrio sulla linea di confine tra il travaglio esistenziale ed il corale dramma umano.
Sul palcoscenico della Storia i prodromi dell’avvento al potere del partito nazionalsocialista di Adolf Hitler con l’ideologia che considera gli “ebrei” come la causa di tutti i mali del mondo: un popolo senza radici, teso unicamente a soddisfare il lato economico, che contamina la pura razza ariana e, per questi motivi, deve essere perseguitato.
La giovane Hannah, innamorata del professore Heidegger, chiamato “il mago”, rimane delusa quando legge, sui quaderni privati del filosofo, alcune sue riflessioni che sembrano “appoggiare”, anche solo sotto l’aspetto filosofico, tale ideologia e, ulteriore elemento che aggrava la situazione, consiste nel fatto che lui è sposato con una donna che sostiene apertamente il partito nazista.
Alla fine della guerra, con la sconfitta del nazismo, Heidegger sarà esautorato come rettore dell’Università di Friburgo e sarà sospeso dall’insegnamento universitario.
L’incontro con Hannah, espatriata negli Stati Uniti e ormai divenuta famosa grazie a numerosi scritti filosofici, segnerà l’ultimo atto dell’essenza profonda della loro storia d’amore.
La considerazione finale riconduce alla forza universale dell’amore, capace di superare le tragedie e gli errori degli esseri umani, nient’altro che semplice pulviscolo cosmico davanti all’infinito.
Lei era sempre rimasta la “fanciulla straniera” che “rendeva felici starle vicino” e nell’ultima lettera, Hannah gli scriverà: “Lascio su questa terra l’unica possibilità di amare concessa dalla vita”.
Il filosofo Heidegger, poco tempo dopo, morirà con il suo biglietto tra le mani.
La narrazione di Giuseppe Sorrentino è limpida e precisa, capace di alimentare le concezioni filosofiche con numerose dissertazioni che ampliano il raggio d’azione del romanzo e, in un vibrante crescendo, di innalzare al cielo il significato più autentico dell’amore, unica sostanza invisibile in grado di illuminare il periglioso e sofferto percorso umano.
Massimo Barile