Parole e nuvole

di

Ivana Dello Preite


Ivana Dello Preite - Parole e nuvole
Collana "Le Schegge d'Oro" - I libri dei Premi - Poesia
12x17 - pp. 40 - Euro 7,50
ISBN 978-88-6587-9528

eBook: pp. 40 - Prezzo 3,99 -  ISBN 978-88-31336-14-7

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Pubblicazione realizzata dal Club degli autori quale premio, in quanto autrice 1^ classificata al Concorso Il Club degli autori – Trofeo Umberto Montefameglio 2016-2017


Prefazione

Le poesie vanno assaporate, lette e rilette, per trovarne e gustarne le fragranze e le sfumature più sottili. Come si dovrebbe fare con le caramelle perché, se le sgranocchi troppo avidamente, ti perdi gli aromi e il retrogusto… Questa dunque deve essere anche la modalità di lettura delle poesie di Ivana Dello Preite.
In particolare, poi, se si vuole scrivere qualche idea, considerazione, immagine da evocare in una prefazione, il processo si fa automaticamente ancora più lento e più attento.
È con questa “cura” che, dopo una prima full immersion, ci siamo accinte al paziente lavoro di analisi delle rime della poetessa, tornando e ritornando sui suoi versi.
Cosa abbiamo trovato di particolare e unico in “Parole e Nuvole”?
Innanzitutto una melodia che le unisce al di là dei singoli temi, e questo filo rosso ci pare di riconoscerlo nel senso positivo e panteistico di immersione nella vita, nella sua bellezza e forza.
Il rapporto della poetessa con la Natura è molto forte, sia con il mare (anche quando “non c’è”) e il suo ritmo eterno, sia con il bosco, le colline, cieli e terra “di velluto”, le stagioni che tornano (cfr. Pensieri). E nella melodia si creano immagini suggestive che avvicinano il linguaggio poetico alla pittura: “le onde…sembrano lingue di draghi…”, ammantando i versi di una loro originale fisicità. La “pelle” infatti compare in più brani: Sabbia “…la pelle del mondo”, Provenza “…sfumature sulla pelle del giorno” e Diversi “…siamo… segni incisi sulla pelle”.
È “l’emozione di vivere”, venata però da una sottile malinconia consapevole del tempus fugit… i ricordi “di ore e di tempo perduti”, il presente proiettato nel futuro in cui “riposeremo gli anni”, in un raccordo di “bellezze sfumate dal tempo/ e non so fino a quando/avrò ancora il tempo/di raccontare il mondo”.
Qui ci pare ritrovare le ‘nuvole’ citate nel titolo della raccolta che vanno, si creano, si disfano, sfumano… (cfr. anche Pozzanghere).
Ma è nel verbo ‘raccontare’ che si inserisce l’altro motivo dominante della raccolta: le parole. Perché la mediazione tra l’io e il mondo di Dello Preite è appunto la Parola sacra al poeta. “Siamo diversi/siamo di versi, /di parole, di sorrisi, /intrisi di emozioni” (cfr. Diversi).
“Ti scrivo/non ho altro da offrirti/che queste parole” (cfr. Ti scrivo); “c’è chiarore oltre le dita, /pelle bianca dove parole/stese ad asciugare, una in fila all’ altra, / sono semi di inchiostro/tra i solchi di un aratro/gettati per crescere/mentre il tempo ingiallisce. (cfr. Foglio).
Parola-germoglio vivo che matura e porta frutto.
E ancora: Le mie parole… “Volano in alto, più sù del vento/attraversando l’infinito mare, sanno ridere e sognare, sanno piangere ed arrivare/oltre il buio della notte ” … “Parole abitate/queste mie, / sentinelle di guardia/ nella notte del mondo (cfr. Parole abitate), voci che vogliono attraversare e penetrare l’intimità dell’altro: “Prestami il cuore/che faccia da casa/a queste parole (cfr. Prestami il cuore) con un profondo e genuino desiderio di comunicare come spinta d’amore.
Parola, quella di Ivana Dello Preite, eterna e che eterna, vince il tempo come nella bellissima lirica Il tempo che verrà, che ci pare racchiuda in sintesi tutti i temi cari alla poetessa: “Ho dovuto attraversare il silenzio/per trovare queste parole, /così come un raggio di sole/fa con la neve,/il tuo amore/ha riempito i miei giorni,/così che d’amore/saranno anche i ricordi/e le tenere carezze/nel tempo che verrà,/senza bisogno di stringersi per appartenersi,/solo guardare/nella stessa direzione/ci farà ritrovare,/mentre il tempo/mi porterà a spasso/a mendicare/parole e nuvole”.

Egle Bolognesi e Angela Donna


Egle Bolognesi e Angela Donna, poetesse e autrici di racconti, si occupano di cultura delle donne, laboratori di scrittura e performance teatrali. Sono responsabili dell’Associazione culturale Due Fiumi sezione di Torino.


La collana editoriale “Le schegge d’oro” rappresenta un simbolico scrigno letterario nel quale vengono custodite le opere degli Autori che hanno meritato riconoscimenti e affermazioni nei nostri concorsi letterari.
Il Club degli autori, attraverso questi libri, intende premiare coloro che hanno dimostrato di condividere, grazie a queste opere, le loro emozioni e pulsioni, le loro aspettative e i loro immancabili sogni.
Il desiderio è di offrire un’occasione di pubblicazione per alimentare, ancor più, la passione di coloro che si sono completamente immersi in una nuova avventura letteraria o da tempo hanno perseguito tale passione: un modo semplice ed autentico per regalare la possibilità di farsi leggere.
E’ una iniziativa culturale che può essere raccolta da tutti coloro che amano scrivere, un ventaglio letterario che si apre per dispiegare le bellezze che racchiude, per rendere evidente il valore delle opere che vengono pubblicate, per confermare la qualità di un libro di narrativa o di una silloge di poesie… mai dimenticando il valore intrinseco d’ogni opera che nasce dalla dedizione e dall’impegno e, ancor più fortemente, la sostanza vitale profondamente ricercata da parte di coloro che ne sono gli Autori.


Parole e nuvole


Il mare di notte

Il mare, di notte, non c’è
si confonde col cielo, si confonde col buio
anche quando è sereno e brillano le stelle
se non c’è la luna, è un unico manto blu

Le onde nascono dal buio e si rincorrono,
sembrano lingue di draghi le loro creste,
si avvicinano alla riva come per abbracciare la terra
questa terra fatta di sabbia e conchiglie

che accarezzo con le mani ed è fredda
ed è vuota la spiaggia e silenziosa
sento solo il rumore del mare e il suo profumo
perché di notte, il mare, non c’è

E adesso che è qui davanti nella sua grandezza
lo confondo col cielo, come nella sabbia
confondo i miei passi,
e come il cielo si perde nel mare

io mi perdo nel buio della notte,
dove spesso le cose cambiano e sono diverse,
anche se domani saranno sempre le stesse,
come il mare che, di notte, non c’è


UN GIORNO DI PIOGGIA

Un giorno di pioggia
vieni a portarmi via,
ad asciugare i pensieri
nel calore di un camino,
a stendere i ricordi
tra i fili del tempo,
a sfogliare tra le mani
i desideri profondi,
fino quasi a toccarli,
e per dissetare l’anima
ci ubriacheremo di sogni
finché sarà domani,
in ore vuote di tempo
disegneremo sui vetri
fantasie di vapore
e stanchi di felicità
riposeremo gli anni
sopra petali di rose


SABBIA

Sabbia
pelle del mondo
scivoli via
dalla mia pelle,
nell’eterna clessidra del tempo
ti ritrovo nelle tasche
per poi perdermi
con i passi, su te
e mentre attraverso il mondo
tu attraversi me
tra le dita, nei capelli
tra conchiglie di mare
e sassi di terra
ritrovo i miei passi

Sabbia
dune nel vento
bianche di luna
sotto le stelle,
nei deserti infiniti del mondo
disegni nuove rotte
ai viandanti
che lasciano, su te
impronte leggere, carovane
arse dal sole,
nei racconti di tempeste
illusioni di miraggi,
tra quei passi di terra
ritrovo i miei passi


TI SCRIVO

Ti scrivo,
non ho altro da offrirti
che queste parole,
mentre mi fermo
a raccontare il mondo
fuori il mondo vive,
rintocchi di campane,
incroci di sorrisi,
bellezze sfumate dal tempo
e non so fino a quando
avrò ancora il tempo
di raccontare il mondo,
se sarà solo pioggia
caduta a bagnare la terra
o acqua di mare
a lavare pontili deserti,
o intrecci di ali
nel cielo, alla fine del giorno
o sarà la dolcezza
di un bacio, una carezza leggera
nel buio di una notte infinita
come questa notte, bella,
in cui ti scrivo


COLLANA

Ho una collana
di mandorle e fragilità,
di dolci e tenere carezze
da indossare nei giorni di festa

una collana
di miele e ricordi,
di giovani e semplici colori
da riempire i mattini d’inverno

Ho una collana
di zucchero, sale e cannella,
di ore e di tempo perduti
da portare nelle attese infinite

una piccola collana
di semi e speranze,
di sogni e profumi che il vento
soffierà nelle sere d’estate

Ho una collana
di argilla e parole,
di boccioli e nidi fra i rami
da raccogliere nelle mie piccole mani


L’EMOZIONE DI VIVERE

Adesso che i tuoi occhi
non possono ancora vedere
la strada che ti aspetta,
né le tue mani sentire il freddo
dell’inverno che sta arrivando
o le tue orecchie udire
i rumori del mondo,
voglio provare a descriverti
l’emozione di vivere,
quello che provo dentro,
ed è difficile per me farlo adesso,
adesso che le tue dita non conoscono ancora
cosa voglia dire perdersi fra le note
o lasciarsi spettinare dal vento i tuoi capelli,
adesso che le tue parole
non hanno ancora un suono
né strada i tuoi passi,
adesso che non conosci ancora
la differenza tra il sole e la luna
né perché si rincorrono sempre,
adesso puoi vivere con me questa emozione
ma non la puoi ancora capire
perché imparerai a farlo con le tue forze,
imparerai a sentire con il cuore
la gioia di vivere, di avere un amico,
di correre e dondolare su un’altalena
senza avere paura di cadere
e mille volte inciamperai
ma troverai la forza di continuare,
continuare a lasciarti consumare
dalla grande emozione di vivere
là dove è il tuo posto, dove saranno i tuoi passi,

dove ti aspetta quella fetta di amore
che solo le tue mani sapranno costruire,
le tue mani
che ora posso solo immaginare di stringere


LE MIE PAROLE

Immagini inciampate nella mente,
echi di suoni lontani
leggeri come il fruscio della seta,
ricami di erba di prato,
intagli nel legno
morbido e duro dei miei anni

Volano in alto, più su del vento
attraversando l’infinito mare,
sanno ridere e sognare,
sanno piangere ed arrivare
oltre il buio della notte,
più in là del tuono

Frammenti di stelle,
così piccole nelle mie tasche
risuonano come monete,
battiti di cuore, pelle di tamburo,
tratti di matita sfumati, acquarelli,
attimi di eterno, infinite

Scarpe comode, per viaggiare oltre il dolore,
quando il silenzio non ha più voce
e i passi si siedono
a riposare gli anni,
sabbia di clessidra,
che scivola oltre il tempo


POZZANGHERE

E la terra
si sporca di cielo
tra le pozzanghere
che asciugano al sole,
squarci di spazi
inesistenti,
specchi del mondo
che riflettono altrove,
fragile infinito
dove pesto ombre di nuvole

Opera 1^ classificata al Concorso Letterario «Il Club degli autori 2016/2017 Trofeo Umberto Montefameglio»


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