Pace Peace Paix Paz Friede
La pace è fragile
come una vaso di creta
è delicato come la carezza
della rugiada a primavera
è lontana come la luna
è sfuggente come la sabbia
lambita dal mare
è preziosa come la vita umana
è indispensabile come la libertà
è precaria come il vento
che non sa leggere la sete
di giustizia di chi è oppresso.
Porta Calcinara 1969
Mi è rimasto un ricordo
con il suo calore di gioventù
c’era un’osteria dai tavoli
vecchi per studenti anni ’60
tra fumo
e bicchieri di vino
un locale dimesso rallegrato da due musicisti
con fisarmonica e
mandolino
fuori antiche strade strette
e la mia vita di donna
con le sue promesse rimaste
tra l’edera e i gerani di cortili riservati.
L’America
Geronimo non urla più la tristezza del suo popolo
il coyote tace sotto la luna abbagliato dai riflettori.
Nella prateria si sono cancellati i solchi delle
carovane in corsa per la valle di Shenandoah.
Cavallo Pazzo e Toro Seduto coi capelli al vento
cavalcano destrieri solo negli schermi TV.
L’America del consumismo e del benessere
non si volta più davanti all’ingiustizia e alle
guerre tecnologiche dagli obiettivi mirati.
Io avevo conosciuto un’altra America che
con Bob Dylan scriveva nel vento le risposte
al razzismo alla guerra all’ingiustizia ma
protestava unita e credeva in un mondo nuovo.
Io avevo gridato il mio orgoglio di donna
europea alla caduta del muro di Berlino
oggi vedo con orrore che il mondo
sta alla finestra, mentre quei miti ad
uno ad uno si sono infranti.
Anche gli italiani che sostavano muti
ad Ellis Island credevano nel sogno americano
con i loro poveri fagotti e gli occhi pieni
di speranza… lasciatemi sognare
che un giorno arrivi un mondo nuovo.