COME IN UN SOGNO
Nel chiarore dell’aurora
senza indugio noi avanzeremo
lungo il viale inesplorato
presaghi dell’arduo cammino
che conduce alla meta oscura.
Il battito audace dei nostri passi
scandirà quel ritmo pulsante,
sostando nel “giardino del cuore”
ebbri ci nutriremo del frutto
che assapora l’anelito segreto.
Come in un sogno luminoso
la cresta dell’onda cavalcheremo,
sfidando impavidi le tempeste
dietro di noi ci lasceremo
l’eco della nostra inquietudine.
Nel giorno che già scolora
viandanti del tempo perduto,
privi ormai d’ogni certezza
nell’ombra silente della sera
ci adageremo alfine esausti.
PARADISI PERDUTI
Lascia che io riscopra
nel bagliore del mattino
lo stupore di estatici canti,
quasi tenera allodola
in volo d’infinito cielo
e lo splendore arderà
nei ridenti tuoi occhi
come il sole d’estate.
Sono silenti i canti
nella solitudine della sera,
quasi rintocchi smorzati
dentro bolle di memoria
che ancora portano al cuore
l’eco di paradisi perduti.
Profumi, sapori del passato
riflessi in uno specchio,
grappoli di sensazioni
come fili di una ragnatela
annodati intorno al fuso
che si srotolano piano.
E, sull’onda dei ricordi
in questa notte magica
intrisa d’intime dolcezze,
berrò di nuovo alla fonte
di fresche piogge d’aprile,
ti stringerò in un abbraccio
sul sentiero radioso dei sogni
dove ci adageremo noi sazi
d’amore e perle di gioia.
ESTASI
Nuda, brilla d’ambra la pelle
serica evanescenza nella notte.
Le tue mani sono come lava
incandescente nei solchi del mio seno
e la tua nudità fremente sulla mia.
Lascerò fluttuare traboccante estasi.
Potrai scoprire la mia stella
poiché in me riposa la sua luce.
L’onda del tuo cuore sarà la mia onda.
Salperemo insieme, innalzerai la tua vela
ed io ti condurrò per mari ignoti.
Quale supremo incanto nel delirio!
La tua bocca di fuoco sulla mia.
Il tuo corpo, la mia passione, due respiri
in mezzo alla vita che brucia.
Sei tu il mio faro, il mio veliero
che non teme d’infrangere la tempesta.
Portami sempre con te, amore mio.
BRAMOSIA D’AMORE
Tu sai accendere in me
tempesta dei sensi, brama
un brivido caldo mi avvolge
scorre, s’insinua voracemente
penetra abissi segreti.
Ah, se almeno potessi
adagiare il respiro fitto
dentro le strade del tuo corpo
violare i più chiusi paradisi.
Ti chiamo, invoco il tuo nome
mi perdo nel tuo abbraccio.
Quale sublime rapimento.
L’anelito incatena le tue mani
fra pendii di bianche colline.
Sento il tuo palpitare
sopra e dentro me.
La vertigine avvince e consuma
la nostra bramosia d’amore.
DISSETAMI
Mi abbaglia la tua nudità
che impudica mi si mostra
nel chiarore del mattino.
E inseguo luccicanti zampilli
planare sul tuo petto possente
sferzare il turgore dell’essere.
Ho brama del tuo corpo.
Sorgi dall’acqua mio Nettuno
porgimi il traboccante calice.
L’avida mia bocca sazierò
del tuo nettare d’ambrosia.
Dissetami, l’ardore placherò.
SE AMORE È
Oh dolce mio palpito
che ancor scuote nel petto
urla il suo canto d’amore
in nome di quel che provo per te.
Ma guarda, se amore non è
non voglio tu irrida al mio cuore.
È pur vero sai che di
tutto quanto nel mondo c’è
nulla m’importa come di te,
della tua voce, della tua voce
che la mia essenza accarezza
del bene che dici di volermi.
Oh, per quanto poco sia
nulla al mondo più caro mi è,
e anch’essa, quella tua tenerezza
anch’essa più forte a te m’avvince.
[continua]