Gabbie e amori perduti

di

Luca Falchi


Luca Falchi - Gabbie e amori perduti
Collana "Le Schegge d'Oro" - I libri dei Premi - Poesia
14x20,5 - pp. 42 - Euro 6,00
ISBN 978-88-6037-356-4

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In copertina illustrazione di Margherita Biemmi


Prefazione

Nelle poesie di Luca Falchi ritroviamo la sensazione dominante del tempo che travolge tutto, la condizione di fragilità dell’Uomo che vive lo scorrere del tempo come sabbia che scivola via dalle mani e si prodiga per un ultimo accertamento: tentare di fermare gli incanti dei sentimenti provati, i ricordi, i pensieri che hanno attraversato la mente, le riflessioni che hanno sempre accompagnato l’Uomo nel faticoso percorso di questa vita.
Le emozioni disperse nei giorni della vita che “fugge via” non sono altro che le testimonianze che riconducono ad una visione, prima esistenziale poi poetica, di un “animo triste” che ha patito il “profondo dolore” ma non perde mai il desiderio di “cercare uno spiraglio che illumini la via”.
“Quante cose vorrei dirti/quante cose vorrei fare con te/ed invece non posso fare niente/di tutto ciò che sto pensando”: non resta che l’attesa “nell’ombra della notte” per smascherare il dolore, per volare “lontano nel tempo”, ed anche se la testa é china il “cuore vorrebbe volare”, sentirsi libero e spensierato per combattere la dura realtà che imprigiona in una stanza con lo sguardo fisso alla parete di fronte.
Vivere per cercare qualcosa di nuovo, per camminare da solo, per poter dire di avere qualcuno che si preoccupa per noi: le dolci labbra d’una ragazza fanno parte del “tempo passato”, ora v‘è la “gabbia” che impedisce di muoversi libero e che riporta all’amarezza della vita quando ci rendiamo conto che ciò che abbiamo sempre desiderato, sospirato, agognato non è che un attimo che fugge via: tutto compare e scompare velocemente, “l’orologio segna il tempo” dei vecchi ricordi, delle cose che non tornano più, dei giorni stanchi mentre lo sguardo scruta lontano ma è sufficiente il fumo d’una sigaretta per dissolvere le immagini con una facilità impensabile.
In attesa che il proprio cuore “si riapra come i fiori in primavera”, che si possa camminare come prima, che i pensieri rompano il velo di malinconica attesa e il “vento di maestro” possa portarli lontano: nel frattempo le domande si accavallano, le risposte sono sempre celate e, sempre più lentamente, tentiamo di salvare i confusi ricordi nella vita che ci trasporta come miseri naufraghi “in mezzo al mare”.
L’ultimo disperato tentativo di “cercare solo un po’ d’amore” e chiedersi se esiste la gioia vera che inebria l’animo e fa dimenticare gli affanni come quando si può dire “ti amo” alla propria moglie: il segno trasforma le pagine della vita e il sogno si può infrangere sugli “scogli” dell’esistenza.
Ecco allora la volontà di Luca Falchi di attingere ad una speranza che fa emergere prepotente, tra le parole che lentamente si fanno spazio tra una poesia e l’altra, la necessità vitale di rivivere emozioni dimenticate: alla ricerca di qualcosa per cui “valga la pena di esistere”, che possa illuminare il percorso pervaso da profonda tristezza e far tornare il sorriso.
Risolvere l’enigma non é cosa facile e la fragilità, come la paura di vivere in giorni incerti, rendono estremamente “vulnerabili”: forse non rimane che “cercare una mano che ci accompagni/passo dopo passo”, unico spiraglio di luce nel buio che circonda.

Massimo Barile


Gabbie e amori perduti


Ai miei genitori


Parte prima: Anni in gabbia
(1986 – 1987)


Sempre che…

Quante cose vorrei dirti,
quante cose vorrei fare con te
ed invece non posso fare niente
di tutto ciò che sto pensando

Vorrà dire che dovrò aspettare ancora,
sempre che…
sempre che tu lo voglia!


Quante volte

Quante volte ho detto
non ce la faccio,
quante volte ho detto
torno indietro,
ma non ho mai detto
ti lascio Amore.
Stella

Cielo,
quante volte mi soffermo a scrutarti,
sempre assorto per la tua immensità,
non faccio altro che pensare
alla mia lontana stella,
ma un lampo improvviso
mi risveglia e…
Stella mia ti sento più vicina!


Pensando

Nell’ombra della notte,
accovacciato sotto le coperte
della mia branda,
non faccio che pensare
alla giornata passata,
alla giornata passata lontano da casa;
ma la mente mi porta ben presto
ancora più lontano nel tempo,
allora non faccio che pensare a chi amo,
a chi ogni notte occupa il mio cuore
e pensando non faccio che soffrire
e pensando, pensando…
è già mattina.


Una domenica

Qui,
in questa stanza,
solo con la testa china
sopra i soliti libri,
mentre un raggio di luce
stampa la mia ombra
sul muro di fronte;
il cuore vorrebbe volare,
uscire da queste mura,
ma un’altra parte di me
non glielo permette.

Voci lontane di ragazzi e ragazze,
allegri e spensierati,
pervadono la mia anima,
mi sembra di uscire da questa stanza,
ecco, ora sono in mezzo a loro,
con la loro spensierata giovinezza,
ma il mio sguardo si fissa
nuovamente alla parete di fronte,
la mia ombra è ancora lì,
purtroppo era solo un sogno
e ritorno con la testa china sui libri,
torno alla dura realtà,
eppure…
eppure oggi è domenica!


Vivere

Vivere
è il muoversi lento di un fiore,
il pianto lontano di un bambino.

Vivere
è saper parlare alla gente,
saper camminare da solo.

Vivere
è soprattutto poter amare.


Tutti insieme

Ancora una volta
tutti insieme,
per correre e scherzare,
tutti insieme
a cercare qualcosa di nuovo,
tutti insieme
per amare e creare,
tutti insieme…
anche per morire!


Qualcuno

C‘è sempre
qualcuno che ti ascolta,
qualcuno che ti parla,
c‘è sempre
qualcuno che ti pensa,
qualcuno che ti vuol bene,
c‘è sempre
qualcuno che ti aspetta,
qualcuno che ti aiuta,
c‘è sempre…
chi soffre per te!


Il tempo passato

Molte volte, guardando l’orizzonte lontano,
penso alla casa che ho lasciato,
alla mia ragazza che tenevo per mano,
alle sue dolci labbra che molte volte ho baciato.

Più mi soffermo a pensare
e più penso al tempo passato,
quando insieme a lei correvo abbracciato,
quando solo lei sapeva farmi felice,
“ormai quel tempo è passato”, mi dice…
...ma io sono tornato
chissà se mi avrà ricordato!
Tornerà primavera

Grida di ragazzi allegri,
che corrono lontano,
mentre tu sei qui dentro che soffri,
come un uccello in gabbia;
fuori è primavera e tu…
e tu vorresti volare come una rondine
nell’infinito di quel cielo azzurro,
ma non puoi.

Per te è come se fosse sempre inverno,
il tuo cuore soffre,
ma anche per te ritornerà la primavera
e potrai tornare a correre tra i prati,
insieme a chi ora soffre con te!


Un attimo

Un sorriso, uno sguardo,
una lacrima che riga la faccia,
ti volti
e quel che pensavi di aver perso
lo ritrovi accanto a te,
forse non sarà più come prima,
sarà peggio, sarà meglio,
gli attimi passano,
non riesci a fermarli,
ma ricorda:
tutta la vita è un attimo.


Oh Vita!

Chiusi nel buio della vita
andiamo continuamente alla ricerca
di un raggio di sole,
che ci illumini un po’ di infinita felicità.

Ogni giorno aspettiamo quello dopo
con la speranza di veder sorgere
un dì radioso,
che ci permetta di farci trovare
ciò che desideriamo.

Ma alla fine nemmeno noi sappiamo
ciò che vogliamo
e arriviamo di fronte
a quel tanto sospirato giorno,
quando la nostra vita
sta già per finire.

Oh Vita,
possibile che tu sia così amara?
Cielo Stellato

Cielo stellato sopra noi,
volo basso di pipistrelli,
versi lugubri di civette,
gatti selvatici s’azzuffano
occhi brillanti nella notte.

Camminiamo per ore,
la luna ci segue,
scompare tra i pini, ricompare,
l’orologio segna il tempo
assieme ai nostri passi,
aspettiamo l’alba, non da soli,
dietro la pineta c‘è già il sole.


Il non tornare

Rondini in cielo
volano alte
lontano,
ritornano.

Vecchi ricordi,
di tempo passato,
fuggono via
per non tornare più.


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