Luigi Boldrin è nato a Cam­polongo Maggiore nel 1937, dove vive tuttora. Ha preso in mano la penna a 71 anni, scrivendo racconti e poesie. Le poesie lo soddisfano e soddisfano anche gli altri in quanto non si fa pregare di recitarle di fronte agli amici o in occasione di qualche raduno. Sono quasi tutte poesie in rima, che denotano la, seppur nascosta, indole romantica del poeta. Ma ci sono di quelle introspettive, che con poche parole chiare esprimono concetti trascendentali, degne di essere inserite in qualche antologia. Sono poesie che spaziano dal sentimentale, al verismo, allo psicologico e anche al sottilmente erotico.
Oltre alla lode del terzo posto conseguito per un concorso ai tempi della scuola, ora partecipa a vari altri concorsi, dove le poesie come i racconti sono molto apprezzati.
Luigi Boldrin è un tipo gioviale, loquace, amante della vita, che si occupa della famiglia, ma anche del suo orto, delle galline, dei conigli… E poi prende in mano la penna.
Boldrin non dimostra gli anni che ha, nonostante la sua vita travagliata, sarà per la sua indole ottimistica, o non sarà per la creatività poetica che lo fa sentir giovane, entusiasta, alla stregua di un bambino che rincorra un sogno? Ma Luigi il sogno lo ha già raggiunto, quello di scrivere, e scrivere bene, sogno che ora sta coltivando traendone continue soddisfazioni.
L’autobiografia è il traguardo raggiunto della sua vena letteraria.

Nel mese di febbraio 2016 ha pubblicato con la Casa Editrice Montedit il libro Le mie tribolazioni