Un volo di rondine

di

Maria Chiara Quartu


Maria Chiara Quartu - Un volo di rondine
Collana "Le Schegge d'Oro" - I libri dei Premi - Poesia
14x20,5 - pp. 54 - Euro 7,20
ISBN 978-88-6587-0563

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In copertina illustrazione di Simone Pozzi


Pubblicazione realizzata con il contributo de Il Club degli autori per il conseguimento del 9° posto nel Concorso letterario O. Nipoti – F. Erbognone 2009


Pur se di carattere schivo e rispettoso, per niente portato ad “apparire” ma mirato ad “essere”, Maria Chiara Quartu è riuscita a ritagliarsi un ragguardevole spazio nell’ambiente letterario milanese.
L’autrice ha molta cura nello scrivere ed è sempre pronta a dedicare tempo ed energie alla frequentazione di attività e ambienti che le consentono di apprendere nuove nozioni culturali e le garantiscano un progressivo miglioramento delle sue, già ottimali, qualità poetiche.
In questa ottica va considerata la sua partecipazione ai corsi di “Storia e tecnica della Poesia” al Circolo Filologico Milanese.
Ha conseguito diversi premi e riconoscimenti in qualificati concorsi di poesia, partecipa assiduamente alle attività di sodalizi culturali e viene spesso chiamata a presentare le sue opere in “salotti” letterari.

Fabiano Braccini


Un volo di rondine

Quiete

Sensazioni dolcissime
si alternano
nell’anima sopita.
Danzano nel
silenzio soave
mille stelle rapite
al firmamento.
Mille note si elevano
sfuggite al pentagramma,
per colmare
di musica e di sogno
la fatata quiete.


Dolci Pause

Dolci pause sospese
ad un filo iridato,
dolci pause rubate
al frenetico correre del dì.
Dolci pause, intese
ad ascoltare:
il sospiro del vento
lo sciabordio del mare
la melodia di un canto
un’armonia.
A smarrirsi
fra i ventagli del cielo
fra desertiche dune
o sui ghiacciai.
A perdersi nei colori
nei petali dei fiori
nel sorriso di un bimbo
o nel frullio
tenerissimo d’ali.
Dolci pause, donate
a valori reali della vita.


Rinascita

Sensazioni riflesse
nel mio specchio
hanno affidato
al vento l’apatia.
Veleggio ridestata
sull’onde spumeggianti
nelle brezze marine,
risento ancora
fluire fra le mani
dolcemente la vita.
Odo dal golfo mistico
elevarsi dolci note
d’una a me sconosciuta
angelica sinfonia
e fra fulgide luci di ribalta
un attore declama
un’elegia.


Insonnia

Tante stelle stanotte
si son date convegno
per farmi compagnia.
Ed io, inerte
veleggerò fra loro
su nuvole leggere
col vento a prora.


Le rose

Come è dolce soave
e delicato
il profumo delle rose
che mio fratello ha colto
stamattina nel giardino
della mia prima casa.
“Son del roseto” disse
“che la mamma
quando noi, ancora bimbi
con tanto amor curava”
che ridda di ricordi!
Petardo incandescente
con le sfaccettature
ed i colori
che all’improvviso
esplode nella mente!
Oh mamma!
Il tuo dolce sorriso
la tua voce pacata
la tua serenità
la tua giustizia,gli ultimi
tratti della giovinezza,
la celata stanchezza.
Bella immagine viva
nel pensiero
che mai mi lascerà.
Come è dolce soave
e delicato
il profumo delle rose
delle tue rose Mamma.


Figli

I figli sono amore.
Amore puro
amore sconfinato.
Alternanza
di gioia e di dolore
visibilio infinito.
Ansia sottile
che dilania il cuore.
I figli sono amore.


Flash

La fucina del nonno.
L’incudine e il martello
riposti in un anfratto.
Il nonno sulla soglia
solenne, un po’ pensoso,
nella senilità che nulla
ha tolto alla sua fantasia
Flash
Noi bimbi nel cortile
il nonno sulla soglia,
un tenero sorriso
a noi rivolto
illumina il suo viso
nella senilità che nulla
ha tolto alla sua dignità.


Dedicata a Francesco

Figlio dell’universo
dalle tarpate ali.
Figlio dell’universo
che guardi l’universo
dal tuo mondo a rotelle.
Come vorrei
poterti regalare
un volo ardito
fra rondini e gabbiani,
o più semplicemente
un’agognata corsa
giù nel cortile.
Ma posso solamente
distrarre la tua mente
e rubarti un accenno
di un sorriso.


Raccontami

Raccontami poeta
di tutto ciò che cogli
nei pindarici voli.
Raccontami
di verità e bugie
di realtà e fantasie.
Verifica il tuo dire
e affida alla tua penna
(quasi storico attento)
il tuo sapere.
Forse qualcuno
un giorno,qualcosa
capirà del nostro
tempo.


Le lacrime non piante

Aleggia sempre
l’eco d’un ricordo
nel pensiero velato
d’apatia.
Scelte da me non fatte
né volute
hanno tracciato
il passo al mio cammino
ed io, stoicamente
ho subito ed accettato
il corso degli eventi.
Or ristagnano ancora
le lacrime non piante
nell’anima che mai
ha solcato il cielo
e non sanno acquietare
la mia pena.
Ma Spes, ultima Dea
non sa morire,
indomito il mio cuore
ancora spera.


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