Nel tempo fanciullo…
Nel tempo fanciullo correva la gioia
per piccole cose, dolcezze di vita.
Aperti i palmi il cielo a sfiorare
indice curvo a spiccare le stelle
tra grida infantili più volte incrociate.
E stelle terrestri rincorse nei prati
pulsanti lucciole spesso sfuggite:
correva la gioia negli occhi e nel cuore.
Tra grida giulive si giocava “a campana”
o “battimuro” con biglie “a colori”.
Il giorno smagliante fasciava le braccia
buffata di vento i capelli arruffava,
le ore volavano tra risa e schiamazzi.
Finché sorgeva la luna lucente
col magico volto laccato d’arancio
gli occhi di vetro bistrati e splendenti…
Da volta stellata Luna ridente
guardava giù coi diamanti degli occhi
tutt’avvolgendo in brillante chiarore.
Luce trasfusa, regale lucere
si riversava su giochi infantili
su tetti rossi, grondaie d’argento,
comignoli dai smaltati bagliori.
A sera poi si lasciava il cortile,
sudato ritorno verso le case
gridando forte “a presto, domani”.
Allora, il cuore credeva alla vita,
brillìo di pagliuzze in occhi dorati.
Ma ormai…
… le lucciole son sparite dai prati
rimasti vuoti di giochi bambini.
Sui fili d’erba solo buio è restato…
… Gridi di gioia per sempre perduti…
Guarda i prati la Luna e non sorride.