Dedicato a Franco e Ettore
Io credo
Quando all’alba
i primi raggi del sole
si insinuano
tra le fessure degli scuroni
io credo
Quando la pioggia
lava le foglie impolverate
del melograno
io credo
Quando sento
le voci gioiose dei bimbi
sull’altalena nel parco
Io credo
Quando vedo
il corpo curvo di un vecchio
che trascina i suoi passi
nella strada polverosa
Io credo
Quando vedo
i corpi straziati dalla guerra
e la stupidità umana
io credo
Ave Maria
Ave Maria
il sole non è ancora
sorto nel cielo
Ave Maria
le tue mani stanche
ripetono i gesti di ogni giorno
Ave Maria
rintocco di campane
Ave Maria
passi veloci
tintinnio di bicchieri
Ave Maria
Ave…
Oggi
come ogni anno
adempi al tuo voto
e porti
alla Vergine delle Grazie
le tue mille Ave Maria
Ti rechi in chiesa
ed io ancora oggi
ricordo
Non lascia traccia
Non lascia traccia
la nave che mi porta lontano.
Non è bagnata da lacrime
è accompagnata da un sorriso
da una speranza.
Non lascia traccia
la nave che mi porta lontano.
Non lascia traccia
ma il cuore è ferito
e mi strugge la nostalgia.
Nostalgia di te madre
che mi incoraggi ad andare.
Nostalgia del profumo
del mirto e del lentischio
del canto nel coro
della piccola Chiesa delle Grazie
delle pietre millenarie
del nuraghe di Tanca Manna
teatro dei miei giochi di bambina.
Nostalgia del Redentore
che con mano protesa
sembra volermi benedire
dalla cima del Monte.
Non lascia traccia
la nave che mi porta lontano.
Canzone
Non piangere
Non sono andata via
Cerca nel tuo cuore
Lì mi troverai
Guarda nel tuo cuore
Sentirai
Il tocco della mia mano
I nostri corpi che si sfiorano
Le labbra che si cercano
Il calore del nostro respiro
Guarda nel tuo cuore
E sentirai
Seduta a riposare
Seduta a riposare
all’ombra del melograno,
i piedi immersi
nell’erba alta del prato,
tornano imperiosi ricordi….
…le corse dei bambini
nella piazzetta ombreggiata
da alberi antichi,
il trillo pomeridiano
del gelataio toscano,
le passeggiate
sui lastroni di granito
lucidi e lisci
per lo struscio
di tanti ragazzi,
sguardi furtivi
innamorati e ammiccanti,
le corse nei vicoli
per strappare un bacio
e il ritorno
le gote arrossate
e le risa per confondere
occhi indiscreti.
Nostalgia
Vorrei risvegliarmi
al mattino
cullata dal suono
del campanaccio
dell’ariete,
dal belato del gregge che
raggiunge
lentamente
il pascolo,
dall’abbaiare dei cani,
dal fischio
dal pastore
assonnato.
Al mio piccolo
I tuoi riccioli biondi
inanellati sul cuscino
gli occhi chiusi
a riposare pei tanti giochi
della mattina
il respiro regolare
sereno
e ogni tanto
il risucchio del ciuccio
il mio cuore
mentre ti guardo
è gonfio di emozioni
dolci e profonde
attendo il tuo risveglio
e giocheremo ancora
a disegnare
e leggeremo le storie
che ti piacciono tanto
Sento il tuo respiro
È notte. Silenzio
Una luce giallastra
penetra
dagli scuroni accostati.
Sento il tuo respiro sereno
e se allungo la mano
il tepore del tuo corpo
tranquillo.
Vorrei dirti tante cose
conversare a lungo
come abbiamo sempre fatto
ridere per sciocchezze,
ma dormi
e non voglio destarti.
Ti guardo
e penso che siamo insieme
da tanti anni
abbiamo percorso una strada
lunga e talvolta sconnessa
ci siamo fatti coraggio
e siamo andati avanti.
Sento il tuo respiro lieve
ti guardo
chiudo gli occhi
e cerco di dormire anch’io.
Era d’estate
L’auto corre veloce
sul lungomare
e ti guardo
Le mani gonfie
portano ancora i segni
del duro lavoro per mare
mani gonfie
che quasi non si serrano
a pugno
L’auto corre veloce
sul lungomare
e ti guardo
I capelli mossi
sotto il berretto
con la visiera arricciata
la pelle del viso
più pallida del solito
lo sguardo pensieroso
L’auto corre veloce
sul lungomare
e ti guardo
Basilicata
Verdi colline
di una terra
provata
Nubi minacciose
si addensano
sulle tue cime
Nel chiarore
del meriggio
ti vesti d’oro
e le ginestre
piegate e scosse
dal vento
inondano l’aria
di tenue profumo