Ali al vento - Sinfonia

di

Maria Rosa Ridolfo


Maria Rosa Ridolfo - Ali al vento - Sinfonia
Collana "Le Schegge d'Oro" - I libri dei Premi - Poesia
14x20,5 - pp. 42 - Euro 9,00
ISBN 978-88-6587-3380

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In copertina: Sinfonia (olio su tela 48×68 cm) Marianna Greco – Portrogruaro (Ve)


Pubblicazione realizzata con il contributo de IL CLUB degli autori per il conseguimento del 9° posto nel concorso letterario M. Yourcenar” 2004 sez. poesia


Prefazione

Il percorso poetico di Maria Rosa Ridolfo ha già conosciuto numerosi riconoscimenti in rassegne letterarie internazionali e, quindi, in questa silloge possiamo trovare una sorta di compendio delle tematiche affrontate durante il proficuo cammino.
L’universo emozionale viene espresso quasi con atto lirico liberatorio e la visione di Maria Rosa Ridolfo tende ad una espansione dal personale mondo interiore ad una dimensione universale: sempre in ascolto del proprio cuore, sinceramente e profondamente, accompagnando la sua parola con il desiderio di condividere le manifestazioni del vivere e le percezioni dell’esistere, fino a ricercare il grande abbraccio fortemente spirituale.
Lei apre il suo scrigno della memoria e tutto avvolge nella poesia che dispiega le sue “ali”.
Il ricordo del tempo passato, la figura della madre e del padre, frammenti esistenziali ed immagini quotidiane, come i sogni che hanno tappezzato la vita diventando spiragli, facendo i conti con le ferite e le fatiche, abbandonandosi al silenzio, quasi andando alla deriva nel mare dell’esistenza: ecco il lento perdersi in questa sinfonia del cuore, in questa “melodia eterna”, fino a sentirsi come “onda del mare”.
Nell’intimo del suo cuore, lei è limpida anima, tra silenzi e sospiri, lontananze e trasparenze, capace di soavità e delicatezze liriche, sovente pervasa da tristezza inquieta quasi in attesa di un soffio lieve che sia quiete interiore.
La consapevolezza che il tempo scorre veloce ed inesorabile conduce a voler fissare nella memoria la voce ancora chiara di ciò che è rimasto dopo la malinconica dolcezza e le rivisitazioni di ciò che è stato vissuto.
Il tempo passa su di noi e sfugge all’Uomo: si rivela e noi entriamo liberamente a far parte del suo disegno quando è riempito dei suoi doni.
Si assiste ad una lenta immersione alla ricerca del significato più autentico della sostanza stessa della vita alla ricerca dei segni evidenti e degli abbandoni alla memoria, passati attraverso il filtro magico del lirismo.
Ed è proprio nel lirismo assoluto che l’espressione si confonde con la realtà: la sensibilità, al di là della poesia, si fa rivelatrice del contenuto profondo dell’Essere.
Le parole semplici sono le migliori per esprimere la sincerità del cuore perché sono capaci di suscitare l’animo e penetrare nelle zone più profonde, spesso celate: le uniche che riescono a dissetare lo spirito nei “deserti sconfinati” del proprio Io. E Maria Rosa Ridolfo lo sa molto bene.

Massimo Barile


Ali al vento - Sinfonia


Di tante parole lascerai cadere
quelle che non scendono
nell’intimo cuore…


Solitario scoglio

Nella notte bianca
Nero dormi e silenzioso
Mentre tace l’onda
Il sole infuocato
I lidi tuoi varcando
In un sospiro
Ti disse
Dormi….
E candida sorella
La luna
Silenziosa venne
A vegliar di questi lidi
Il sonno

Come te
Solitario scoglio
Dormir vorrei nell’onda
Della vita mia
Che mai tace
Dopo i marosi, ecco la quiete…

Lottasti tanto per restar così
Solitario ma intero
Nella tua sostanza
Soffristi
Per lasciare all’onda
L’inutile scorza
Queste profonde nicchie
Ove distesa l’onda ora riposa
Sono ferite aperte
E di fatica e di affanno parla
Questo tuo silenzio, o scoglio

Ma quiete ai lidi miei non giunge
E risvegli non voluti
Turbano il sonno

Eppure forse del tutto non tace
L’onda
Forse anche tu, o scoglio
Del tutto non dormi…
Se intorno alitando
Nel tremolio dell’onda
Lenti si perdono
I sospiri tuoi


Resta

Meraviglioso sole
Nel cielo mio
Non tramontare mai
Ma resta
E splendi sempre
Come a meriggio

Tutto marcisce all’ombra…
Non sboccia mai il fiore
Il frutto acerbo resta

Se ti allontani un poco
Pace soave
Mi morde il cuore
Una tristezza inquieta
Che tutto amaro rende
Se la parola fine
In sé comprende

Resta Signore
E la tua mano ancora sopra me
Distendi
Perché
Tra le finite cose
Meno sola io sia
In me riposa
In me che il tuo riposo
Ansiosamente cerco

Resta e dimmi che son io
Tra le finite cose

Son forse il soffio lieve
Che spirando si china
Sull’erba appena nata…
Il moscerino
Errante chissà dove…
Il gemito del cuore
In tua attesa…
Il lampo del sorriso che nasconde
Il pianto appena…

La dolorosa
Contrazione
Di sofferenti
Umane membra…

Lo sguardo
Del povero
Affamato d’amore…

Sì tutto questo forse
Son io
Ma Tu Signore taci
L’immenso
Mio doloroso nulla
Nel tutto tuo
Tu mi comprendi
E sol della tua gioia
Mi parli

Nascosta in te
Io son colei
Che soltanto tu sai

Assetata di te
Sole meraviglioso

Del raggio tuo
Perché
Il mio vestito bianco
Sia luminoso
Del tocco
Tuo lieve
Perché la mia tristezza
Si muti in gioia

Resta mio sole…

Per la mia sete
Di luce
Risplendi sempre…


Nel profondo

Ora so che tutto posso chiederti
Perché ti amo…
E tu mi ami

Se io potessi udire il canto
Che dall’eternità
Tu mi hai dedicato,
Udire la tua voce,
Sinfonia del cuore,
Se io potessi veder il tuo volto
E stare al tuo fianco
Per sostenerci insieme…se io potessi
Sarei felice

Ma anche se tu taci e
Cammino nelle tenebre
Io so che tu sei al mio fianco
Anche se non ti vedo

E la felicità
Che cosa è?
Che cosa è
La sofferenza?

Onde che passano
Sul nostro cuore…
Talora lo innalzano
Talora lo sommergono…

Ma nel profondo
Nel profondo del cuore
Sei tu Amore


Poeti veri

Terre nuove verranno
E cieli nuovi

Allora
Le voci vere
Di tutti i tempi
Insieme canteranno la Tua gloria

Ci stupirà il canto
Di coloro che parole non ebbero
Su questa terra
Per la melodia segreta

Poeti veri loro
Tutta la vita
Si esercitarono
Ad ascoltare…

…Ora sono eterna melodia


Elegia

Dimenticati i giorni lunghi e brevi

Come il vento, la morte appiana i lidi
E scrive incomprensibili segni

Al soffio lieve
Trema il cuore
Che non sa
Come foglia sospesa
E si abbandona…

Ecco tua madre ancora ti accoglie
Sulle sue ginocchia e ti culla
Come la prima volta
In fasce

E tutto
Daccapo ricomincia…

Nel perpetuo moto del suo canto
Perduta è ormai la tua memoria


Breve stagione

Piccola foglia
Aperta
Agli aliti del vento
Ascolti
Inaudite storie
E la tua breve
Stagione
Vi incastoni:
Giovane perla
Su cerchio antico


Ancora

Ancora un sorriso
Il cuore può donare
Alle nostre labbra:
Prezioso sorriso
Che fiorisce anche d’inverno.
Ancora una gioia
Possiamo rapire
All’altra riva.
Ancora una luce
Su questo fiume.
Alla riva di morte
Ancora giunge un canto d’amore
Che dolce invita:
Le sue note, candide ali,
Per il cuore che indugia

Ora tace il canto su questo fiume
E l’acqua che mutevole scorre
Tra le sue rive
Sembra uguale, ma è sempre nuova

Nel suo letto profondo
Riposa
Il canto


Uomo della terra

Torni ogni giorno alla tua fatica
E sempre l’alba è piena di speranze

Soltanto all’imbrunire torni a casa
E tanto stanco sei che dopo cena
Già dormi sulla sedia
Anche se il televisore è acceso

Forse tu sei felice
Perché un po’ del tuo cuore è rimasto
A vegliare laggiù
Nei campi l’opera delle tue mani
Ivi alita ancora
Lo spirito dei padri

Gli antichi lari
Però
Sono sempre più soli


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