Al caro compagno della mia vita,
all’affettuoso padre dei miei figli…
Fraternità
Io non so chi tu sia
Eppur ben sento
L’uguale orma
Dal Padre impressa
Tacite e quiete le anime parlano
L’alto silenzio…
Ineffabile luce
Improvvisa si accende
Dal profondo in noi
Lo Spirito traluce
Quel che uno dice
L’altro comprende
Se piange uno
Con un sorriso l’altro
Gli carezza gli occhi…
È questo un sogno?
Sono forse inganno
I sensi che apparire ci fanno
Freddi gli occhi altrui
Aperte
Ad amaro disprezzo
A ironia
Le labbra che, al sorriso
Si schiudano, attendi?
Dolce fraternità
Realtà ultima
Spesso violata
Dimenticata
Fraternità da molti
Attesa e sognata…
Stella del mare
Venti, non turbate l’aria di notte
Non coprite di nubi il cielo
Voglio contemplare
La Stella del mare
Mentre lieve scivolo sull’onda
E non vedo i miei lidi ancora
A noi non fu concesso di restare
Cercavamo la quiete
Ma l’onda ci travolse
E soffrimmo di più
Perché osammo
Resistere
E non ci abbandonammo
La tua quiete era
Un lontano ricordo
E la tua lontananza
Era un vuoto incolmabile
A noi mortali
Non fu concesso di restare sempre
Nel cuore tuo
Solo il tuo nome
Mi avvolse la tua pace
Inalterabile
E mi sentii
Sperduta e sola
L’eco del mare
Risuonava ancora
Nelle mie orecchie
Come un richiamo
Tra la mia riva e la tua, lungamente,
Io giacqui
Solo il tuo nome
Poté colmare la mia solitudine
E far dimenticare
A me il mio popolo
Solo il tuo nome
Fu mio risveglio e mia primavera…
Non desiderai altro
Perché il nome più bello
È quello dell’Amato
Oblio di foglie
Dalla verde dimora
A una a una cadono le foglie
Sull’arsa terra bruna
E ora…
Ora non sanno che il vento le porta
Né dove …
Oblio di foglie
Penoso e pur dolce
Dormire
In seno al vento
E non saper né come…
Né quando…
Il sole le risvegli
Fuori è inverno
Scende monotona
La pioggia
Picchiettare la sento
Sui vetri
Sulle mie spalle brivido di freddo
Sulla strada bagnata scivolando
Le macchine non fanno più rumore
Dietro i vetri
Inseguo nuvole
Di vaganti pensieri…
Dolce è l’inverno
Quando si sta insieme
Accanto al fuoco acceso
Invano sogno un’ombra
Che bussi alla mia porta
E presto
Entri al riparo
Da questa pioggia…
Fragile ombra
Dietro i vetri
La primavera
Che pazzo
Desiderio di sole nel mio cuore
Mentre fuori è inverno…
Reliquie
In certe vetuste
Zone di Palermo
Ancora hai la gioia
Di udire il canto
Festoso del gallo
Che ti sveglia
Prim’ancor che l’alba
Indori il giorno…
Nell’alto silenzio
Odi il passo solitario
Di un viandante
Per vicoli ciechi
A due passi da via Roma
O da via Maqueda
Dolce amara terra
Amara dolce terra
Dove io presi
Il primo alito
Di vita
Ti amo
Quasi come una madre
Amo il gelso
Il pozzo
Ormai senz’acqua
Amo il fico
Il pesco
Spogli ormai…
Ricordo il cocuzzolo di sabbia
Sul quale se ne stava tutto solo
Un tronco senza rami
Io salivo a fargli compagnia
Ed era dolce insieme ricevere
L’ultimo raggio
Del sole che andava
A dormire nel mare
Anch’io allora andavo a cercare
Le braccia della mamma…
L’ululato dei cani
Era la voce della buia sera
Dove si affondavano
Gli occhi miei timorosi di scoprirvi
I temuti fantasmi…
Era il passo sicuro di mio padre
Quel lontano fruscio… e il cuore
Si liberava del fiato sospeso
Appena la sua figura appariva
Alla debole luce della lucerna
Si riposava bene
Sopra una coperta stesa a terra
Con la supina faccia si contavano
Le stelle…
Tramonto
S’intrecciano canti
Rapidi voli bassi
Dipingono
Nel cielo azzurrissimo
Neri ventagli
Che il sole irradia
Con rapido tocco
Una luce
Calma e limpida
Disseta l’aria dolce d’autunno
Dai monti
Silenziosi e immoti
Per me scende armonioso
L’ultimo tramonto…
Chiaramontano
[continua]