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Simón Bolívar ed altri racconti
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In copertina: «Ritratto di Simón Bolívar» di Armando Rivoltella
Ogni riferimento a luoghi, persone e fatti realmente
accaduti č puramente casuale
a Maria, mia moglie adorata,
salita in Cielo il 29 novembre 2017
Prefazione
In questo nuovo libro, dal titolo “Simón Bolívar ed altri racconti”, Mario Vierucci offre un’ulteriore prova della profonda passione per la scrittura e riesce a far emergere il suo approccio originale in relazione ad ogni genere di racconto, sia esso strettamente legato ad un evento storico, che viene sovente rivisitato, oppure dando libero sfogo alla fantasia, creando e ricreando storie, giocate sul filo d’un tono tra l’ironico e un sottile piacere al divertissement.
Mario Vierucci č scrittore che sente sulla propria pelle tutto ciň che viene poi trasfuso in una narrazione effervescente, capace di scandagliare le zone piů celate dell’animo umano, costantemente proteso a mettere a nudo la rappresentazione di un’idea letteraria, sempre accompagnata da una visione originale e da uno stile inconfondibile.
Il racconto dominante di questo libro narra la vita e le vicende di Simón Bolívar, famoso generale e rivoluzionario venezuelano che dedicň la vita per strappare l’America Latina dal “giogo spagnolo”, chiamato “El Liberador” per la sua lotta nel favorire l’indipendenza di molti stati latino americani e, ancor piů, rappresentň un simbolo nella storia politica e sociale dell’America Latina, grazie al suo progetto che prevedeva la nascita di un’unica Grande Nazione, denominata Gran Colombia, comprendente gli stati del Venezuela, della Colombia e dell’Ecuador: da questa idea politica prenderŕ avvio il bolivarismo che avrŕ come obiettivo la creazione di un’unione politica, ma soprattutto sociale, dei Paesi latino americani e, con la famosa Carta di Jamaica, Simón Bolívar lascerŕ la speranza di riunire un popolo che professa la stessa religione, che parla la stessa lingua, che vive le stesse speranze di giustizia e la stessa concezione della vita, in definitiva, un “popolo” che possa vantare una “coscienza comune”.
Mario Vierucci ripercorre la vicenda di Simón Bolívar e scandaglia la condizione sofferta d’un uomo, ormai stremato dalle lotte, che si sente deluso per non aver portato a termine la sua “missione liberatrice” e, nell’ultimo decennio della sua vita, ripercorre, quasi in un sogno ad occhi aperti, il tempo delle battaglie, degli onori e della gloria, senza dimenticare i numerosi ricordi relativi alle donne amate.
Il processo narrativo che conduce al percorso d’un uomo mentre ritorna alla terra natia, rappresenta una sorta di calvario, come a intraprendere un ultimo viaggio verso i luoghi che, in passato, avevano visto il suo trionfo, ormai solo in compagnia di pochi fidati amici: il tempo della vita mostra tutto il suo peso, Simón Bolívar si sente stanco e tradito mentre deve obbligatoriamente passare sotto le forche caudine della fatale resa dei conti e constata il fallimento dell’ideale che ha perseguito per tutta la sua vita, la volontŕ di un’unitŕ politica delle terre che ha liberato, ma la realtŕ č assai diversa perché le stesse regioni sono giŕ dominate da nuovi “personaggi” senza scrupoli, profittatori e tirannici.
Come giŕ sottolineato in precedenza, in relazione al breve romanzo dedicato a Simón Bolívar, e ancor piů nel secondo racconto che narra la “tragicomica biografia di Eusebius Meyer, poeta e scrittore tedesco”, con la sua vita travagliata e cosparsa di umiliazioni, erompe la visione originale di Mario Vierucci che profonde fantastiche invenzioni, sorprendenti aneddoti, ironici contrappunti biografici, sempre velati da una propensione a “raccontare” le sue storie con un sorriso amaro, simbolo d’una consapevolezza esistenziale: il tempo dissolve ogni cosa, la vita č metamorfosi continua, l’uomo č in balia del destino e, alla fine, tutto č “vanitŕ”.
Il tema dominante della narrativa di Mario Vierucci, in ultima analisi, č rappresentato dal travaglio dell’Uomo, simbolo del naufragio nostalgico delle illusioni, sigillo dell’amara consapevolezza del fluire inevitabile della vita, testimone dello sprofondamento nella voragine dell’oblio, in un sogno senza tempo: la voglia di scrivere, nella continua lotta tra la realtŕ del mondo esterno e la fantasia del cosmo interno dello scrittore, incontra la vertigine immaginifica, fino alla scelta salvifica.
Massimo Barile
Simón Bolívar ed altri racconti
Simón Bolívar
Nota dell’autore
Per gli eventi storici e per tutto ciň che riguarda personalmente Simón Bolívar, mi sono ispirato a “Il Generale nel suo labirinto” di Gabriel García Márquez, romanzo per la stesura del quale egli attinse dal manoscritto cedutogli in regalo dall’amico Álvaro Mutis, scrittore e poeta colombiano.
Incipit
Al ritorno dell’ultimo viaggio in Sud America, decisi di scrivere questo romanzo sul Generale Simón Bolívar, un uomo che adoprň tutto se stesso per scuotere l’America Latina dal gioco spagnolo.
Rileggendo gli appunti in aereo, mi resi conto che comunque avrei potuto parlare in modo esauriente solo degli ultimi dieci anni della sua vita, durante i quali il Generale percorse il lungo viaggio sul fiume Magdalena che lo portň nei luoghi dove l’avevano visto trionfatore, circondato solo da un pugno di seguaci.
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Fu in una giornata grigia di novembre che a ritmo forsennato cominciai a scrivere la bozza, indugiando su alcuni particolari affinché i lettori potessero seguire passo dopo passo Bolívar mentre rimugina a voce alta o riflette sul fallimento dell’ideale che ha perseguito per tutta la vita: quello dell’unitŕ politica delle terre che ha liberato e che profittatori d’ogni tipo e provenienza dominano giŕ senza possibilitŕ di riscatto.
Non avevano ancora visto la luce le prime copie del libro che rileggendolo mi resi conto che mi ero immedesimato come non mai nel personaggio e nelle vicende che lo riguardavano da vicino. Non c’era da escludere, quindi, che uno o piů critici l’avrebbero considerato un romanzo epico e drammatico insieme, pervaso di tristezza e di un senso di ineluttabilitŕ del destino. Puň essere vero tutto ciň, ma č altrettanto vero che a volte ho parlato di avvenimenti e della figura stessa di Bolívar con ironia e comicitŕ, ma solo per rendere umano il personaggio, cosa che in tanti secoli di storia, credo che mai sia stato fatto nei confronti di Napoleone Bonaparte o di Alessandro il Macedone.
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Devo un vivo ringraziamento a José Guitčrrez, mio bisnonno materno, perché senza i documenti interessanti, e le testimonianze scritte di cui sono venuto in possesso per suo desiderio, ben poco avrei potuto scrivere su molti fatti di rilievo.
Cenni storici
Aristocratico ed intellettuale di formazione illuministica, Simňn José Antonio de la Santissima Trinidad Bolívar y Aguirre, Ponte-Andrade y Blance (noto come Simón Bolívar), nacque a Caracas il 24 luglio 1783, e morě a Santa Maria il 17 dicembre 1830.
Il padre si chiamava Juan Vincent y Bolívar e morě il 19 gennaio 1786. Il nome della madre era Maria de La Conceptiňn Polacios y Bianco che morě il 6 luglio 1792.
Simón Bolívar fu un generale ed un rivoluzionario venezuelano. Fu insignito del titolo onorifico di “El Liberador” per il suo alto contributo all’indipendenza della Bolivia, Colombia, Ecuador, Panama, Perů e Venezuela. Fu anche Presidente delle Repubbliche di Colombia, Venezuela, Bolivia e Perů. Č stato uno dei personaggi piů rappresentativi della Storia dell’America Latina. Per le sue gesta e le sue idee č considerato “El Hombre de America”, una delle piů importanti figure della storia politica e culturale dei paesi latino-americani, nella maggior parte dei quali viene ancora considerato un eroe.
Nel ’900, il Generale Bolívar ha ricevuto importanti riconoscimenti in varie parti del mondo: statue, monumenti, parchi, piazze, vie, ecc.
Le sue idee politiche dettero luogo alla nascita del “Bolívarismo”, una scuola di pensiero politico che puntň alla creazione di un’unione politica dei Paesi e delle societŕ latino-americane.
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Per meglio approfondire la figura del personaggio, ho esaminato dagherrotipi e vecchi documenti, alcuni dei quali ancora sconosciuti per molti, e posso dire che ciň che ci lascia la storia č un Simón Bolívar sempre in bilico tra una politica conservatrice e autoritaria ed una vita rivoluzionaria animata dal vivo desiderio di libertŕ per un continente oppresso dalla colonizzazione.
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[continua]
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