Massimo Battistin - Versi sospesi... tra due culture - Oprti verzi... med dvema kulturama
Collana "Le Schegge d'Oro" - I libri dei Premi - Poesia 15x21,5 - pp. 130 - Euro 15,00 ISBN 978-88-6587-1935 Clicca qui per acquistare questo libro (Antologia poetico-fotografica dal Carso Triestino Izbor pesmi in fotografij iz Krasa) con contributi di Massimo Battistin – Marina Berliafa – Carmen Hrvatic – Tatjana Krizmancic – Loredana Tolloi Pubblicazione realizzata con il contributo de IL CLUB degli autori per il conseguimento del 1° posto nel concorso letterario O. Nipoti 2009 Le immagini della copertina, riassumono quanto si voleva esprimere con questo lavoro antologico: poesia del Carso, non solo per la produzione letteraria, ma qualificata dalla presenza umana (una cultura autoctona, slovena) e la bellezza di un territorio, aspro a volte, ma meraviglioso. Parificando arte fotografica e della parola. Per trasmettere attraverso la forza delle immagini, o dei versi, la profonda poesia di un territorio ai più sconosciuto. Esaltato dalle liriche di Kosovel, Ungaretti, Gruden, Saba, ma anche dagli scatti personali di Loredana o di Marina. In alcuni casi poi, si può parlare per quelli od altri autori, qui citati, non di poesia sul, ma dal Carso. Nello spirito di mettere a confronto per gettare un ponte tra due culture. In copertina: In quarta di copertina: Introduzione
Quest’iniziativa descrive già dal titolo il carattere di ponte tra due culture (italiana e slovena). Da secoli vivono assieme, ma per una serie di vicende storiche, drammatiche, si sono il più delle volte ignorate, se non scontrate. Le copertine poi, evidenziano la pari dignità conferita a poesia ed immagini. Illustrano natura, cultura, presenza umana4, del Carso triestino, riunificato dopo la caduta del confine. Territorio, in parte sconosciuto, intimamente poetico. Ispiratore di liriche e foto qui esposte. Breve selezione, con Miroslav Kosuta, Ace Mermolja, Tatjana Kizmancic e Carmen Hrvatic, testimoni di una vivacità culturale ancora presente, dopo i geni Kosovel, Gruden, Saba. “Versi sospesi… tra due culture”, vuole essere denominatore comune, le liriche alte rappresentazioni dell’animo umano. Anche quando, come in Gruden (campo di concentramento italiano) od Ungaretti (fronte della grande guerra), non sono certo facili gli scenari nei quali vengono concepite. Di ogni autore ho cercato di delineare un profilo, arricchendolo con «Inviti alla lettura», per focalizzare l’attenzione su alcune poesie particolarmente significative. Massimo Battistin (curatore dell’antologia) Versi sospesi... tra due culture - Oprti verzi... med dvema kulturamaMassimo Battistin Invito alla lettura48: la mia breve analisi, sulle liriche di Massimo, parte da San Valentino a Sarajevo, perché l’ho sentita molto vicina e testimone efficace della sua poetica. L’autore si focalizza sul cuore: uno degli organi indispensabili, ma anche centro dell’affettività. Nella cornice distruttiva, della guerra fratricida, dove ogni secondo si contende il duello tra la vita, esistenza fisica e la morte, sua negazione, s’innalza, sopra le macerie, la polvere, il sangue sparso, la voce dell’Amore. Forza dell’essenza vitale. Come? Con un fiore! O, semplicemente, uno sguardo: sorridendo, testimonia ancora la presenza fisica. La speranza. Dalla vita, alle prese coi drammi della grande storia, si ritorna ne Ai bordi dell’inquetudine, alla banalità del logorio giornaliero. Fatto di piccole, ma necessarie abitudini: inquietante, ci porta via diversi momenti. Impedendoci di gustarli. Quest’inquietudine, offre pure misteriose soluzioni, basate su una miriade d’attimi. Esperienze, vissuti. Intrappolati, nei reconditi angoli della memoria, inducono l’individuo ad arrendersi alla quiete interna. Ma le lancette dell’orologio scorrono inserorabilmente. E, portano con sé, quel non so chè… che impoverisce l’anima. ( Inganno quotidiano ) Trasformando l’individuo in automa senza meta. Il letto di un fiume, può essere senza direzione? Solamente un autore inconsapevole, cosciente dell’aridità della vita? Queste sono le sensazioni, che ci vengono proposte in Non sense. Il fiume del tempo49 Il fiume del tempo, Ai bordi dell’inquietudine “La rividi quando venne a prendere la liquidazione, nel frattempo ero in cassa. Mi sembrava felice. Le contai i soldi. Vidi, per l’ultima volta, quella creatura così incredibile e fragile. Vicolo cieco: storia di Cinzia50 Il giornale, poche righe, Sul lavoro scherzavamo La scoperta51 Spesso vaghiamo solitari, Ma capita di incontrare Inganno quotidiano52 Anche oggi è passato. Comprensione Mentre ascolto la voce del mare Non sense Cammino senza direzione Trieste Mare di notte, Nell’intimo degli animi, San Valentino a Sarajevo Il crepitio dei proiettili, Le sirene strillano all’impazzata, Oggi è San Valentino, Tra le macerie incenerite Incertezza53 Un’isola lontana, Il tratto di mare è aumentato O sono io che ho paura, L’apparizione… Sei apparsa improvvisamente, L’ultimo porto Non alzerò più le vele Non rincorrerò più la libertà Non ricercherò più altri lidi, Ora,
3 Isaac Bashevi Singer “Yiddish, lingua dell’esilio, in “Canti yiddish”, op. cit. pag. 100. 4 Le foto, se non diversamente indicato, sono del curatore dell’antologia, Massimo Battistin. Chiesa di Gropada uno dei più piccoli, ma interessanti paesi del Carso triestino 48 Invito alla lettura, analisi critica, a cura di Kanki-Carmen Hrvatic. 49 Facente parte del mio racconto «Viaggio in Sud Africa», come «Non sense» e «Comprensione». 50 Poesia inserita nell’omonimo mio racconto, come «Ai bordi dell’inquietudine», dedicato alla collega Cinzia. Tragicamente scomparsa. Alla quale è dedicato questo lavoro antologico. 51 Tratta dal mio racconto «Amici di scuola». 52 Inserita nel racconto «I bambini di Sarajevo», come «Trieste» e San Valentino…». 53 Le poesie «Incertezza», «L’apparizione», «L’ultimo porto», «Non si spiega, si vive», sono tratte dal mio racconto «All’improvviso… un sms nella notte». Contatore visite dal 15-05-2012: 6217. |
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