Madide rappresentazioni
Madide rappresentazioni di volti
scolpiti nel fuoco.
Ne è testimone un gruppuscolo di anime
anch’esse in perenne attesa
dell’evento finale.
I venti ne distorcono le forme
e le ansie.
parole infuocate
fuochi avvampanti
reticoli straripanti
Senza sentire mancanza alcuna
senza discernere sull’amoresi prosegue per i lunghi cunicoli
abbuiati da torme di ciclamini.
L’applauso finale.
Nonsense
Nonsense.
Profumo d’invidia.
Rose corrose dalle passioni
– cuori di ghiaccio viola –.
Si rimesta nell’improvviso istante
un sorriso scorrevole
e di gaudio e di dolce stilla
s’insorge il camminamento
sui tremanti acrocori della mente.
Dolce gaudio!
(Infinito gaudio!)
Pensi pensi
Pensi pensi
non pensare,
non dare peso alle idee
non creare un passato
non morire di tempo
non pensare,
non pensare per
non dover dimenticare
tempo fermati,
non correre, t’inseguirò
ti raggiungerò
sei stato la mia vita.
Scorre un’immagine
Scorre un’immagine…
un’altra, già dimenticata…
un nuovo tempo
per una nuova immagine.
Immagine di te di me
del tempo.
Il tempo crea immagini
(scorrono)
s’inseguono
si fissano… nel tempo.
Un tempo fatto di immagini.
Per chi sa attendere o mai.
Sfugge il tempo
Sfugge, il tempo, all’istante.
Corre il tempo delle certezze
s’invaghisce del nulla
rotola su tappeti dorati
fatti di stelle del firmamento
si rotola nel non preciso,
l’indefinito,
sfugge ai momenti
sfugge all’attimo
conquista il nulla.
Non avere paura
(non avere paura)
non c’è più tempo a ritroso.
E il tempo il tempo
E il tempo il tempo
si decompone naufraga
non esiste più o avanza…
E noi facciamo parte del nulla
senza tempo, senza tempo,
il nulla il nulla, esiste come meteora
– difficile pensarlo
– difficile viverlo
– difficile verità.
E ti senti spazio infinito
cometa vagante flusso eterno.
Hai osato
il tempo non esiste più.
Ti soccorri all’amore.
Perché piangi
Perché piangi
da dove viene il tuo pianto
perché è arrivato?
Prima non piangevi
(viso asciutto).
Un dolore, un’emozione
hanno frantumato
“corroso”
quel senso di pace che prima
di tracimare dai tuoi occhi giulivi
ti apparteneva.
Chi prova un dolore che stupisce
piange.
Non un dolore qualunque.
Puoi percepire il dolore di un
pungiglione conficcato nella pelle,
ma non piangere,
o il lancinante dolore di un piede
tagliato,
ma non piangere,
o la grave ferita su di un braccio,
ma non piangere.
Non è questo che ti fa piangere.
Quando poi incontri l’amore
Quando poi incontri l’amore
Quando poi incontri l’amore
stupidamente i tuoi occhi
stupidamente quelli che sembrano
i tuoi occhi
tracimano in te inaspettato.
Cerco insolite risposte
Cerco insolite risposte
o forse comuni, certezze.
Attendo alle mie idee
ma non ne trovo.
Rimango chiuso come un sigillo
nelle mie cose,
chiuso nei miei pensieri,
attendo alle mie poesie,
alle mie prose.
Cerco
invano nella mente
invano nella stanza
invano nella storia
un senso.
Cerco infine nei tuoi occhi
e trovo tutto quello
e di più di quello,
che non avrei mai trovato
senza te.
Tutto mi parla di te
Tutto mi parla di te
ma non comprendo i preamboli…
c’era il fuoco dentro me?
E se c’era dov’era
questo fuoco
che ha una sola lingua?
Celato da chi e perché?
Perché l’ho visto solo guardando
nei tuoi occhi d’eclissi?
Ora il preambolo è svelato.
Ti riveli in tutta la tua sconcertante
bellezza interiore.
Erano i tuoi occhi a contenere tutto ciò,
erano i tuoi occhi l’enigma,
i tuoi occhi, lo scrigno.
Non posso più dissolvermi nel nulla.
Eri tu il senso del mio mancamento.
I miei rinvii ora sono priorità.
Ho dismesso me stesso per essere
un altro… da quando
tutto mi parla di te!
La luce
La luce o non buio
Nel momento astratto intercede
la parusia. Ne è testimone l’io.
A quanta sofferenza profondano
le azioni anche se causate,
non volute. Balenò il buio
dell’ego e sopraffatti gememmo.
Le nostre occhiaie sculte a testimonianza.
Passò la luce e rimase ottenebrato
l’intelletto. Fu errore o colpa?
[continua]