Il faro sepolto - Crogiolo Poetico (2009-2022)

di

Mattia Di Girolamo


Mattia Di Girolamo - Il faro sepolto - Crogiolo Poetico (2009-2022)
Collana "I Gigli" - I libri di Poesia
14x20,5 - pp. 36 - Euro 8,00
ISBN 9791259511652

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In copertina: «Autoritratto» olio su tela (2022) di Mattia Di Girolamo


PREFAZIONE

In una dotta quanto divertita dissertazione con il Prof. Caldarelli (filologo presso l’Università della Tuscia di Viterbo), anni or sono, si dialogava circa l’umana tendenza al ritorno all’essenziale in tempi di gravi crisi. Io, nell’occasione, alludevo allo straripante successo del rap, genere di-scutibile e abusato, ma non certo privo d’attenzione alla parola, alla sua incisività; il Professore arricchì sicuramente il concetto con un parallelismo riferito all’Ermetismo, affermatosi in circostanze storiche tragiche.
Da quell’ormai datato dialogo il corso degli eventi, con i suoi sempre più pervasivi flussi comunicativi (per i quali è stato coniato, non a caso, un neologismo di dubbio gusto “infodemia”), ha esacerbato ancor più l’esigenza di ritrovare la retta via delle “poche parole” o delle parole di peso, di qualità.
È in questa cornice che, a mio avviso, va collocata la poetica di Mattia Di Girolamo, esordiente in apparenza, perché egli appartiene alla schiera di coloro che, con un pizzico di autocritica (in realtà indice di rigore e serietà), tendono a rendere pubblici molto tardi i loro scritti con un pudore che va letto come riverenza quasi sacra al cospetto della Letteratura.
L’originalità e la rilevanza dell’autore risiede proprio in questo: egli non si atteggia a innovatore-avanguardista ma dichiara già nel titolo della silloge la sua primaria filiazione ispirativa al gigante Giuseppe Ungaretti (che esordì, lo ricordiamo, con la raccolta “Il porto sepolto”). Il giovane poeta, dunque, “certo che metti piede su orme già assestate” (come ebbi a scrivere in una mia poesia), parte da solidi radicamenti, ma non è una mimesis del suo amato maestro.
Forte di una famelica mole di letture consumate, riesce ad innervare il suo novello ermetismo con sfumature, suggestioni provenienti dal binomio tra Kafka e Borges (“…cercato a tentoni nel labirinto”) e non solo “Memorie dal sottosuolo” ci garantisce un altro indizio, seppur solo nel titolo.
Il risultato complessivo che ne deriva è una propria potenza espressiva (“Sotto la Croce/rimane la terra”, “Come scoglio di sponda/fracassa l’onda”) unita ad una predisposizione alla musicalità ricca di rime e assonanze (messe troppo spesso in disparte dalla poesia contemporanea) e il trasparire di un animo sensibile che riluce nel piccolo gioiello “Bottiglia di vetro”.

Nel “taccuino del giovane” il nostro “esordiente” ci offre visioni di un mondo nel quale c’è ancora bisogno di raccogliere “la sabbia delle rovine umane”, quella “sabbia che rincassa”, ci sono le sue “ossa bianche… come pali irti, bruciati dalla salsedine”, ci si arrende alla vita genuflettendosi su “un giaciglio di paglia”,
L’essenzialità della parola che non si stanca di cercare, tra mille precarietà, la vitalità, l’armonia cosmica, l’allegoria quasi onirica, contorta e sferzante di un “soldatino di latta” che marcia “sorridente” e illusoriamente “inarrestabile”, il “Castello Kafkiano” l’eterno ritorno, l’inarrivabile, dimora poi tra le pagine, la figura Dantesca, di Amore, aleggiante e viva tra queste pagine, che ci guida a momenti, ritorna, compare e compare a tratti, ed alla quale si chiede in un passo: “Inverti il mio tempo/fallo senza che io me ne accorga”.

In conclusione, l’autore può a ragione definirsi un’autentica anima ermetica del terzo millennio che pone in essere la sua personalissima operazione letteraria, così facendo, rinnova attraverso la sua arte il mai superfluo tributo ai grandi della Letteratura, offrendoci al contempo “occhi nuovi’’ sull’anima di questo mondo.

Guido Tracanna


Guido Tracanna (1972) inizia a pubblicare poesia nella seconda metà degli anni ’90 sotto la guida del suo mentore Prof. Caldarelli (Università della Tuscia) e frequenta, sin dagli esordi, prestigiosi circoli letterari romani. Raccoglie un gran numero di riconoscimenti letterari (ai premi Di Liegro, Via di Ripetta, Sciacca, Bartalucci-Fondaz. Salvemini, Le Ragunanze, ecc.), è stato membro di giuria ai premi “L’Arte in versi”,“La Casa del Menestrello”, relatore al Festival Internazionale di Tagliacozzo e ospite abituale d’eventi letterari tra Roma e l’Abruzzo. La sua ultima raccolta ha ottenuto la prefazione di Dante Maffia e la segnalazione editoriale di Gian Ruggero Manzoni. Si cimenta, infine, nella sperimentazione videopoetica, ottenendo altri riconoscimenti, aprendo un (omonimo) canale YouTube che raccoglie, ad oggi, migliaia di visualizzazioni e portando un suo testo per videoinstallazione al Festival GrassoMania 8.


Il faro sepolto - Crogiolo Poetico (2009-2022)


Il mondo seppur distratto
si illumina costantemente di bagliori nella notte. È come un faro sepolto.

Mattia Di Girolamo


LA CROCE

Sotto la croce,
rimane la terra.

03/04/2009


SE SOLO

Io la amo…
lei mi ama?
mi ha mai amato?
mi amerà?
se sol tu mi amassi.

12/02/2009


LO SCOGLIO

Come scoglio di sponda, fracassa l’onda…
di pietrose gole l’inumano languore
la sabbia rincassa,
e la spuma che ora si ammassa,
scoppia, si spacca la pietra che passa,
antica fatica di granchio, lo stagno di rame,
formica, sulla schiena del mare…
Che adesso muore.
Sono perle nere.
Che ristagnano al sole.

10/02/2009


BOTTIGLIA DI VETRO

Abbandonai la mia anima ai flutti e il mio corpo
alla sabbia.
Di una sol cosa, mi curai in quel momento.
Riposi il mio amore, in una bottiglia di vetro,
per far sì che un giorno, potesse esser ritrovato…

09/07/09


ASCOLTA

Cosa mi rimane di quelle tue parole,
se non l’ultimo verso di un capitolo sciolto
in quel silenzio incerto che mi cova dentro.

Ascolta:
mi sentirai morire
allora trafuga i miei resti,
Amore.

17/08/2010


ATTESA

Si aspetta vivendo.

7/09/2010


MAREA

Troverai un porto sicuro dove ripiegare le tue vele?
Misteriosi sono i venti che sferzano il tuo cielo.
Raggiorna.
Ed è un incresparsi di onde il tuo mare.

22/08/2010


LA CROCE

Sotto la croce,
rimane la terra.

03/04/2009


SE SOLO

Io la amo…
lei mi ama?
mi ha mai amato?
mi amerà?
se sol tu mi amassi.

12/02/2009


LO SCOGLIO

Come scoglio di sponda, fracassa l’onda…
di pietrose gole l’inumano languore
la sabbia rincassa,
e la spuma che ora si ammassa,
scoppia, si spacca la pietra che passa,
antica fatica di granchio, lo stagno di rame,
formica, sulla schiena del mare…
Che adesso muore.
Sono perle nere.
Che ristagnano al sole.

10/02/2009


BOTTIGLIA DI VETRO

Abbandonai la mia anima ai flutti e il mio corpo
alla sabbia.
Di una sol cosa, mi curai in quel momento.
Riposi il mio amore, in una bottiglia di vetro,
per far sì che un giorno, potesse esser ritrovato…

09/07/09


ASCOLTA

Cosa mi rimane di quelle tue parole,
se non l’ultimo verso di un capitolo sciolto
in quel silenzio incerto che mi cova dentro.

Ascolta:
mi sentirai morire
allora trafuga i miei resti,
Amore.

17/08/2010


ATTESA

Si aspetta vivendo.

7/09/2010


MAREA

Troverai un porto sicuro dove ripiegare le tue vele?
Misteriosi sono i venti che sferzano il tuo cielo.
Raggiorna.
Ed è un incresparsi di onde il tuo mare.

22/08/2010


[continua]


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