Montagne
La vita
oltre le montagne
dove la solitudine è...
Troppo lontano sei andata,
la parola si fa nuvola
la pioggia sottile
si confonde
con la rugiada,
il ruscello scorre ancora
e ci regala momenti
perché
è di momenti
che la vita è.
Primissima estate
Primissima estate
i girasoli mi sorridono
ingentiliti da una leggera brezza
il giorno è già alto,
mi soffermo accanto al mulino
che silenzioso tira su acqua
con la lentezza della campagna,
racconta storie
ed io l’ascolto.
Pioggia
Quando la pioggia
scenderà leggera
accarezzerà la mia anima
che si schiuderà
come dopo un temporale,
i fiori torneranno a splendere,
l’arcobaleno ci indicherà la via
già segnata dal selciato bianco
ancora bagnato,
ci daremo la mano
per camminare insieme.
Mamma
Sei come una candela
bianca e fragile
vecchia e stanca, dolce Madre,
non ti capiamo
o crediamo di farlo
ma tu sei sola,
nel tuo cuore hai racchiuso
i ricordi
di un’epoca lontana
che ti fanno compagnia
nelle lunghe giornate.
Ti ribelli a tratti
pensando che non ti amo
ma non ci son parole per descriverlo
e per pudore anch’io
lo racchiudo il mio amore per te
in questo
seppur breve
pensiero…
Ma la mia piccola mano
si stringe alla tua
camminando velocemente
per via…
aspettando il tram
per stare sempre insieme.
Il fuoco
Il fuoco acceso
la notte stellata
il mare rischiarato dalla luna
le onde rumoreggiano
mi affidano parole d’amore.
La sabbia è ancora calda
il pensiero mette le ali
certamente giunge al tuo cuore.
Io lo so che tu ci sei
né il tempo
né la mia vita che sfugge
mi allontanerà da te.
Polvere
Notte timida e polverosa,
aspetto da molto
e da troppo attendo:
è bello.
L’anima la invento ogni notte
ed io sono la donna che voglio
non ho età.
I margini non sono nitidi
la polvere brilla
la luna rischiara.
Mia figlia
Volevo sedermi e vederti crescere,
conoscere i tuoi sorrisi.
Speravo che il tempo
non passasse così in fretta:
eri piccina, bella,
ora sei grande e madre.
Resta la nostalgia,
tutto è fuggito
come i miei anni,
i più belli,
e insieme a te, i sogni…
I lumi a petrolio
Il mare si infrange sulle scogliere,
è impetuoso.
Le piccole case si affacciano
dalla collina
ancora avvolta nella nebbia
notturna.
Le luci dei lumi a petrolio,
ancora accese,
guardano come occhi
di bimbi increduli.
Il giorno stenta a nascere
mentre il buio resiste ancora
al canto dell’allodola.
Ti sussurro
È mattino
ti chiamo pian piano
la finestra è socchiusa
non filtra la luce,
avvicino le labbra
ti sussurro parole
di intenso amore,
scivolo
furtiva e leggera
accanto a te.
I miei lunghi capelli
sfiorano il tuo corpo
le tue braccia mi stringono.
Mia sorella
Stazione,
l’emozione non mi fa star ferma.
Il treno arriva, nero, grande
fumoso.
Sei lì,
le suore ti lasciano andare.
I capelli neri,
la riga da una parte.
Non so quanti anni hai
forse quindici…
La tua gonna scozzese a piccole pieghe,
calzini bianchi.
Io aspetto un tuo cenno
ho timore, ti parlo,
tu rispondi: in inglese.