Amica poesia
Ti ritrovo più bella
nei giorni tristi di solitudine,
quelli grigi
senza aurore né tramonti.
Ti ritrovo complice,
mentre continua la mia guerra
con la vita
e l’anima è persa ed il corpo ferito.
Vera
nel ricordo di quando guardo altrove
e non vedo nessuno che mi viene incontro.
Sei il miracolo
in poche parole, la mia resistenza
la meraviglia senza eguali.
Sei la mia poesia più dolce, quella che prediligo
che ha lettere di luna piena.
Opera Segnalata dalla Giuria del Premio Poeti dell’Adda 2016
Per Alda Merini
Solo Novembre
poteva prenderti.
Mentre gli alberi,
piangono foglie
color oro.
Opera segnalata al concorso Il Club dei Poeti 2011
Così quando mi chiami
Aspetto la neve,
come aspetto la tua voce lontana.
Le tue parole, aprono i lucchetti chiusi da tempo
sgelano il ghiaccio nel freddo giardino,
entrano timide nelle mie stanze
e tutto assomiglia
alla primavera.
Anche l’inverno più gelido
può essere una dolce stagione.
Si, per Natale solo la neve
e la tua voce, che mi chiama
ancora.
Finalmente settembre
Eccoti qui,
a scacciar via i fantasmi
dalle case vuote d’agosto.
A spaventare
i miei giorni di solitudine
per farmi riprendere nuovi propositi.
Eccoti ancora,
piacevole come un pomerigio fresco
dopo tanta arsura.
Finalmente settembre
con il tuo ritorno
e la tua pelle abbronzata
che mi scuote,
come una grossa nevicata a dicembre.
Poesia selezionata nel mensile Poesia mese di gennaio 2007 sotto i testi dei lettori.
Al caffè
Passami ancora davanti
con il tuo portamento altero,
camminando sopra queste foglie
che portano a novembre.
Era da tempo che non sentivo la tua voce,
ma l’ho riconosciuta subito
in mezzo al rumore
dei miei pensieri.
Al tuo passaggio si è spostato
anche l’orgoglio
da parte destra a sinistra
e poi non l’ho più trovato.
L’ombra della tua persona è rimasta
per un attimo
nella trasparenza del bicchiere
che tengo tremante fra le dita.
Non so cosa avrei fatto per trattenerti
e per fati sedere al mio tavolo,
invece nulla
rimango sola con le briciole e il caffè
di questo misero amore.
Poesia selezionata nel mensile Poesia mese di maggio 2005 sotto i testi dei lettori.
Omaggio ad E. Dickinson
Ho riordinato il giardino,
raccolto e legato le legne
fatto un’inventario dei vasi
coperti i fiori più timidi.
Anche la cavalletta
accanto alla solita finestra
è tornata al suo raggio di sole.
Mentre il passero forestiero,
sembra cantare al mio ricordo
il tuo nome,
avvisandomi
che non solo del freddo
debbo temere.
Novella luna
Ti cerco ancora
dentro nuovi occhi innamorati.
Ma la tua luce
oscura le stelle più luminose
ed io nell’ombra,
sincera con me stessa,
torno a te.
Fine stagione
Amo questo semplice mare,
dove le onde ora calme
hanno un riflesso argenteo
ed il sole dolce,
gira a mezzo cielo.
Il passato è un’ora già battuta
anche se i rintocchi
si sentono ancora.
Mi distraggo raccogliendo
sassi colorati
e conchiglie,
in questo mio piccolo paradiso.
Solo un vento continuo
non mi da pace,
altro non è
che un tuo dispetto.
Lungomare
Sono partita per ritrovarti,
mare e sole,
il silenzio.
La pelle che brucia più delle delusioni,
onde che ricordano i tuoi capelli,
calma piatta i tuoi fianchi
e il silenzio.
Senza fretta percorro strade in cui riesco
ancora a perdermi.
I tuoi occhi la tua bocca
gioco con i contrasti e mi diverto.
Infine la tua anima,
solo gli innamorati la trovano
io ne sono vicina.
Ritorno sui miei passi
Ritorno sui miei passi
per cercarti ancora,
camminando sopra fili d’oro
senza perdere l’equilibrio
sfidando la sorte.
Ritorno sui miei passi
con forza senza euguali
giocandomi tutto,
per riprendermi le tue promesse
e non farti giurare più.
Lottando contro il freddo,
il tempo
trattenendo le lacrime.
Accontentandomi una volta giunta a te
di sfiorare con timidezza
i tuoi pensieri
e la tua bellezza.
Nuovo millennio
Ritorno a vita nuova,
scordandomi ogni triste cosa.
Un pianto primitivo, il primo
è diventato sorriso,
baci e carezze sono il nutrimento
che prediligo per sempre.
Il futuro insieme a te
non mi fa più paura,
davanti a me vedo solo luce e gioia.
Morte e tristezza
come due comari, si gireranno a guardare
la bellezza degli umani.
L’appuntamento con loro
lo abbiamo lasciato ai nostri antenati,
noi così spensierati
andiamo verso l’immortalità
che contraddistingue gli innamorati.
A te dedicata
Un girotondo per prenderti
ancora la mano,
girare, girare
e dimenticare.
Il tuo viso che torna
e si ripete,
nella mia mente.
Il mio cuore stanco
pronto a rimettersi in discussione,
in questo gioco adulto
ora
pieno di passione.