INVISIBILE
A volte, ci sono dei giorni
in cui sono aria
nessuno mi guarda
né saluta.
Allora cerco il mio riflesso
una vetrina
l’ombra al sole
o sassi, per sentire
piedi che lamentano fitte
come la mia anima.
E prego
respirando malinconia
ma lo sguardo
non aggancia
che passeri in volo.
IL MIO PC
il mio pc è lo stargate
di un cielo lontano
nei tasti batto scelte
senza finzioni, libera e anonima
proietto sogni in uno schermo alieno
per non sentire freddo nella sera
immagino perfezione, frammenti di gioia
mi aggancio a effimeri voli
nella magia di un regredire adolescente
patetica farfalla virtuale
dalle ali grigie…
MANDALA
I miei giorni di gloria
li ho seminati come un puzzle:
il tema era un mandala a otto petali.
Nell’intervallo tra la soluzione
e l’abitudine a prender fuoco
ho incrinato anch’io
due tavole di pietra.
Non l’ho terminato
nessuno mi ha insegnato
il teorema divino
ma ho inchiodato le mie voci
sul vetro.
NEBBIA
In certi momenti
mi sono sentita così
impalpabile, umida e fredda
inconsistente come un feto mai nato
avvolgente, come il dolore che lascia
quando rifiuta il mondo.
IL RIFUGIO TOCCATO CON UN DITO (a mia madre)
Spezzavamo il pane
e il dolore insieme
sicura camminavo nella vita.
Poche carezze mi avevano forgiata
Il tuo rifugio non era sempre miele
spesso ombra fitta e biasimo,
ma anche davanti alla morte
trovai il tuo cibo.
Oggi Il tempo dei rifugi è troppo lontano.
Ormai posso solo sfiorare con un dito
L’immagine del tuo volto
Freddo, perduto e grigio.
RIMORSI
Una farfalla nera
si dispone a morire
prigioniera
tra l’umidore di vetri.
Nel crepitio di accuse
la tua immagine
non ancora sconfitta
perdura, tenace penombra di senno.
Ripiego esausta le ali.
Solo io ricordo
il passaggio del tuo seme
in queste sabbie lastricate da fossili.
SED LIBERA NOS A MALO
Il coro di voci
che vogliono cambiare il mondo
è disarmonico come le preghiere in latino
incomprensibile lingua
sfoggiata da eletti
– storpiata da chi non ne comprende il senso –
Voci che si sovrappongono
pretenziose vogliono primeggiare
incapaci di seguire la voce guida
non producono armonia
solo presuntuosi virtuosismi e inutili grida
Ma tu o Dio ascoltaci e liberaci
da questa intensa vanagloria
che abbraccia forte ogni nostra azione…
I POVERI
I poveri non usano la tovaglia
non è un rito mangiare,
capita ogni tanto.
Ma dividono sempre il cibo
con il loro cane, come la rabbia
quando la dignità è grande.
PENTIRSI
Il duplice sentiero di ossimori vitali
non può proseguire senza mutevoli soste
la luce abbaglierà la notte
non fosse che per un solo istante
ma la verità allora, danzando
avrà l’aspetto delle onde
generate dal sasso del pentimento
scagliato forte nell’infinito
come cometa che sfiora orbite
rimbalzando tra neri buchi di energia
vita, solo visibile vita cangiante
In continuo divenire…
PERFEZIONE
Dovrò colpire forte
in questa solitudine di corpi ed anime.
L’istinto mi dirà dove accarezzare la tua vita
lavorare con aguzze persuasioni
e poi donarti abbracci
finché resterai perfezione
creatura plasmata dalla mia volontà.
Ma so che la natura insoddisfatta che mi travolge
Riproporrà alienazione e abbandoni
perché la perfezione è questo:
innalzarsi in interminabili, solitari voli…
ADOLESCENTI
Gli occhi pieni di immenso
si affidano, con le braccia nude
al primo tiepido vento.
Il fiume non trattiene i colori
o le onde di quei sassi
lanciati nella vita
per verificare bravure di rimbalzi.
IMPRUDENZA
Ho raccolto tutte le sfide
in furiosi eccitati confronti
ho smarrito così, la gioia
non ricordo dove
e non so spiegare perché.
Ora nel mio incolto giardino
raccolgo aghi di sole;
la resina gocciola
da scure conifere odorose
avvolge la stupida incauta formica
come me invischiata in collanti furiosi
non riuscirò a liberarla senza ucciderla.
la vita resta in ascolto
di inutili preghiere post-mortem
e tace…