In copertina: Fotografia di Sergio Baldeschi
Pubblicazione realizzata dal Club degli autori quale premio, in quanto autore 1° classificato al Concorso Poeti dell’Adda 2022 e 2° classificato al Concorso Città di Melegnano 2023
Prefazione
Sergio Baldeschi plasma la sua poetica cesellando le parole che diventano espressione del continuo disvelamento del suo mondo interiore, come a voler condurre all’interno del personale cosmo lirico che custodisce nell’animo.
Durante tale processo lirico si assiste all’espansione del sentimento puro d’un canto poetico che pervade l’animo, tra “l’illogicità dell’esistere” ed imprevedibili “sussulti astrali”, tra “l’oblio del presente e il simulacro del passato”, decretando che “vivere” è come lasciare ogni cosa “appesa ai lunghi artigli del tempo”.
La poesia di Sergio Baldeschi, come ho più volte sottolineato nelle varie prefazioni, innalza ad una dimensione lirica superiore dove ogni percezione si tramuta in illuminazione ed il poeta offre il personale alambicco magico, tra sembianze e rimandi, distillando il profondo senso dell’umano vivere grazie alla sua Parola, sempre limpida, precisa e raffinata.
Il poeta custodisce un bene prezioso nel suo animo, un lirismo delicato ma penetrante, ed il cuore del poeta scandisce armoniosamente le istanze interiori, quasi abbandonandosi ad una liquefazione mentale che s’impregna d’un senso di dissolvimento e che segna la linea di confine tra il mondo reale e la visione lirica: il cuore “convive” con i sogni; la solitudine si insinua nei “meandri” dell’anima; gli “inganni” del tempo si miscelano con l’inquietudine ed il senso di smarrimento; la vita stessa diventa un “labirinto” di sensazioni dove è difficile individuare il senso profondo dell’esistere, una ricercata ”armonia esistenziale” che sospinga oltre la simbolica “linea d’ombra”.
Nella miscela lirica, densa di richiami e rimandi, la sua Parola riesce a cogliere l’intima sostanza d’una concezione poetica che diventa specchio fedele delle intenzioni del poeta ed alimenta la costante esplorazione delle zone più celate e segrete dell’universo emozionale sapientemente trasfuso nelle liriche che diventano testimonianza appassionata delle percezioni più vere e più sentite dal poeta: il ricordo struggente della madre, le parole d’amore per la moglie e la figlia Elena.
La poesia di Sergio Baldeschi, nell’ultimo atto del processo evolutivo, diventa purificazione delle molteplici metamorfosi del vivere e disvelamento delle sembianze liriche che sospingono verso una dimensione che redime il senso autentico dell’esistere.
La sua forza lirica penetra nelle più labili percezioni dell’umano sentire e affiorano segni di verità per illuminare l’anima, simbolici “spiragli di luce” che riemergono dai giacimenti emozionali e si trasmutano alchemicamente in un canto lirico che diventa necessità vitale per il poeta.
Massimo Barile