La nostra libertà

di

Stefano Beccacece


Stefano Beccacece - La nostra libertà
Collana "I Gigli" - I libri di Poesia
14x20,5 - pp. 62 - Euro 7,00
ISBN 978-88-6037-9399

Clicca qui per acquistare questo libro

Vai alla pagina degli eventi relativi a questo Autore

In copertina: «Monumento ai caduti del 4 A 1» (arte grafica di Maurizio Lobbia)


Prefazione

Sulla singolarità di ogni poeta, il noto letterato Peret afferma che il poeta non può essere riconosciuto come tale se non si oppone, mediante un non conformismo totale, al mondo in cui vive e, invero questo fa il nostro poeta Stefano Beccacece, apprezzato autore di brani di prosa e di poesia, giunto al suo secondo “singolo” (dopo “Cielo stellato”) e ben presente nel variegato universo culturale e letterario con diverse partecipazioni a recital e concorsi. Tutta la silloge ha una colonna sonora costituita dall’amore. Il verso “La poesia ha tracciato la mia strada” è un canto alla passione per l’espressione lirica, vera e propria valvola di sfogo, per Stefano, dei suoi sentimenti più puri.
“La nostra libertà”, che dà il titolo all’intera raccolta, è tutto un programma, pur nella sua sintesi: perderemo la nostra libertà se c’imporranno dei paletti persino in materia d’amore. C’è molto da riflettere, meditare e ponderare, cari lettori, sull’elevato significato intrinseco e sul forte messaggio che il giovane Beccacece dà a tutti, vecchi e giovani. E ragionando a proposito di “Traccia”, tornano alla mente i famosi versi del Foscolo: “Sol chi non lascia eredità d’affetti, poca gioia ha dell’urna.” Aveva ragione Orazio quando diceva di aver innalzato, con la poesia, un monumento perenne e indistruttibile. Passando a “Il linguaggio poetico”, è un omaggio alla soavità e alla dolcezza che le parole delle poesie riescono a creare e a quel senso di emozione che un po’ tutti proviamo leggendo una poesia che fa vibrare le corde della nostra sensibilità. “Insensibile” evidenzia la glacialità e l’indifferenza di chi, privo di amore, non riesce a provare alcunché nei confronti della musa ispiratrice, quella creatura sublime, angelicata, eccelsa, celeste, cui Stefano dedica varie poesie contenute nel volume. Ma se Petrarca vede l’amato suo bene (quasi soprannaturale) quasi dappertutto, nelle chiare fresche dolci acque, sui monti di pietra, nell’aria, invece le creature cui è dedicata gran parte dei versi, sono vive e presenti.
Ma è giusto evidenziare anche l’interesse per i temi sociali e attuali come nel caso di “Quando avviene una grande scoperta”, attraverso cui emerge l’attenzione nei riguardi dell’importanza della ricerca nei vari campi (medico, scientifico, tecnologico, ecc.) che meriterebbe maggior sostegno da parte di chi di competenza. Il brano “La speranza” è un vero e proprio inno al desiderio, che è in tutti, di migliorare il presente. La speranza non può essere legata ad un credo politico o religioso, altrimenti diremmo che “ La speranza è un fiore che frutti mai non dà.”
Come un caleidoscopio ricco di colori arriva “Non ho voglia di dormire” che è un vero e proprio programma da consigliare a tutti: quando non abbiamo voglia di dormire, mettiamoci seduti e scriviamo tutto quello che ci passa per la testa, sfogandoci.
Leggendo “Osservando il mare”, veniamo coinvolti nel rifiuto della mondanità circostante restando, però, affascinati dalle faraoniche imbarcazioni che solcano le spumeggianti onde blu.
“Stazione” è un rumoroso universo fatto di gente che parte, gente che arriva, e c’è – ovviamente – un treno simbolo dell’audacia e delle occasioni mancate al tempo stesso.
Stefano possiede una sensibilità eccezionale pertanto, non poteva mancare un bell’omaggio all’arrivo di un neonato con “Una nascita” e “Battesimo”, due brani splendidi ed originali.
In crescendo si perviene all’ossequio nei confronti della nota scrittrice Capisani con “A Dea”: una poesia molto fine cesellata con un linguaggio fotografico del momento dell’ispirazione, in una serata illuminata dalla beltà interiore della letterata.
Concludendo questa analisi passiamo a “Continuerò a scrivere”, un felice augurio e un auspicio per tutti noi: il simpaticissimo, fantasioso e spumeggiante Stefano ci assicura che continuerà a deliziarci con i suoi meravigliosi e soavi versi che vanno scritti che vanno dritti al cuore, regalano illusioni, emozionano e piacciono perché ricalcano quello che sentiamo e proviamo tutti noi.
Beccacece, oltre ad una solida preparazione culturale generale, che emerge da tutti i suoi scritti, ha anche considerevoli doti di fantasia e di sensibilità. È un artista, un poeta che capisce e spiega certe cose che sfuggono, ha la parola facile e va ascritto a grande merito il fatto che non usa parole altisonanti, astruse e incomprensibili. L’espressione è scorrevole, sciolta e affascinante. È il caso di dire “Ho detto tutto”. Ma sarà davvero così?

Prof. Renato Cesarò


La nostra libertà


A Federica

Il genere della poesia
ti appartiene più di quanto pensi.
Basta guardarti
e poi scoprire
il tuo carattere solare
per capire
che sei uno dei più bei componimenti
all’interno del libro
dell’umanità.


Sei tu il mio idolo

Non hai i milioni.
Non sei mai apparsa in televisione.
La tua foto non compare
in nessuna rivista scandalistica.
Non hai alle spalle nessun disco
ultra programmato dalle radio
e non riempi di gente uno stadio.
Non mi importa di tutto questo.
Così come sei,
potresti aspirare
all’Olimpo delle celebrità;
ma hai deciso di restare
con i piedi per terra
e di non rinunciare
alla tua normalità.
Sei tu il mio idolo
Non mi basta un tuo autografo,
ne voglio dieci, cento, mille,
per dimostrare a tutti
che non sei solo una mia invenzione
e per lasciare
una o più testimonianze di te
a chi verrà dopo di me.


In tua presenza

Ieri
mi sono sentito sorretto
dal sorridente splendore
di un dolce viso amico.
In tua presenza
è venuta meno
la fatica dell’esistere.


Ho camminato accanto a te

Ieri
ho camminato accanto a te
e mi sono bastate poche ore
per vedere con il cuore
tutto quello che in questi anni
è sfuggito ai miei occhi inadeguati.


Ammirevole

Sei ammirevole
perché a differenza di molte persone
che trovano nell’estetica
l’unico credo possibile,
unisci ad una soave bellezza
la purezza dei tuoi valori
ed una intelligenza non comune.
Sei ammirevole
perché mi capisci
meglio di quanto io
capisca me stesso.
Sei ammirevole
perché anche se non lo fai notare,
è evidente
che in ogni ambito della vita da te
c’è sempre qualcosa da imparare.


Nell’infinito

Quando giungerai
all’apice della felicità
si spalancheranno per te le porte
di un’estasi senza limiti.
Allora
ti ricorderai
anche di me;
perché nell’infinito
sta la misura
del bene che ti voglio.


Insensibile

Soltanto chi possiede
la freddezza del ghiaccio
e la durezza della pietra
può riuscire a rimanerti indifferente.
Solamente essendo inanimato
io potrei
restare totalmente
insensibile a te.


Il linguaggio poetico

Il linguaggio poetico
è sorto nella tua culla
ed ha coniato per te
le parole più dolci
al cui suono
l’universo si emoziona.


Traccia

Posso ritenere compiuta
la mia missione
perché sono riuscito a lasciare
una piccola traccia
in una delle vite
più importanti d’ogni tempo,
la tua.


Ti porterò dentro

Ti porterò dentro.
Eliminerò tutte le scorie
dal mio spazio interiore
e lo arrederò in modo tale
da renderlo degno di te.
Ti porterò dentro.
Poco importa se a volte
non riuscirò a spiegare
l’esplosione di improvvise euforie.
Ti porterò dentro,
là dove purtroppo
nessuno potrà vederti.


Se sei interessato a leggere l'intera Opera e desideri acquistarla clicca qui

Torna alla homepage dell'Autore

Il Club degli Autori - Concorsi Letterari - Montedit - Consigli Editoriali - Il Club dei Poeti
Chi siamo
La Rivista
La voce degli Autori
Tutti i nostri Autori
Per iscriversi
ClubNews
Il notiziario gratuito
Ultimi inserimenti
Homepage
Per pubblicare
il tuo 
Libro
nel cassetto
Per Acquistare
questo libro
Il Catalogo
Montedit
Pubblicizzare
il tuo Libro
su queste pagine