Una Perla in Paradiso

di

Teresa Mancuso


Teresa Mancuso - Una Perla in Paradiso
Collana "I Gelsi" - I libri di Poesia e Narrativa
14x20,5 - pp. 62 - Euro 8,50
ISBN 978-88-6037-9610

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In copertina: «Sospiro» dipinto di Marianna Lacarbonara elaborazione di Elisa Merli


Prefazione

“Vivi, vivi e rendi felici tutte le persone che ti sono accanto e se non ci riesci pensa alla forza che ha l’oceano e al calore del sole, alla forza del vento e vinci perché ne sei capace…”
Sono parole di Angela, ragazza coraggiosa, tenace, altruista, “incantevole orchidea” “dolce perla di paradiso” come Teresa la definisce nelle sue liriche.

Ad Angela, Teresa Mancuso, nota poetessa di Ferrandina, dedica questo libro di prosa e di versi intrisi di amore delicato e profondo per una grande amica che non c’è più.
In ogni pagina, Teresa fa parlare il suo cuore colmo d’affetto e immediatamente le parole del cuore si trasformano in poesie lievi come petali di fiore e profondi come le acque del mare.

C’è un affondare verso l’abisso di un dolore grande e inconsolabile e un risalire improvviso verso il cielo di “scintillanti stelle” come “gli occhi lucenti di Angela”.
C’è il nero della cruda realtà della morte che arriva ad interrompere prematuramente gli anni della bella creatura che è stata Angela, e c’è il miracolo che solo il ricordo compie e che altro non è che il perpetuarsi della vita “Per sempre. Un suono. Un canto soave. In un domani che nascerà”.

Per Teresa e per la sua amica volata nel cielo, il domani nasce ogni giorno e vive nell’animo e nelle pagine sincere di questo libro.
Le liriche per Angela, di Teresa Mancuso, certamente sgorgano dall’affetto per l’amica descritta come “un angelo sceso sulla terra per farci conoscere l’amore, la gioia, la bellezza che Dio ci ha dato”, ma la poesia dell’autrice nasce da molto lontano, nel tempo della sua fanciullezza quando, ancora piccola, già trasformava in versi le molteplici forme del suo sentire, offrendo a chi si accinge alla sua scrittura, momenti di emozione e commozione, punti di partenza per riflessioni sul significato della vita e della morte.
E, alla fine, dell’amore che su tutto regna sovrano. Quel’’amore che si stende come una rete a salvare gli uomini e le donne da qualunque dolore.

Dott.ssa. Maria Antonietta D’Onofrio


Ringraziamenti

Ringrazio tutti coloro che hanno partecipato a questo mio progetto, a questo dono per Angela, in particolare tutti gli amici che hanno fatto parlare i loro cuori con sentimenti profondi, autentici, raccontando persino i ricordi più preziosi, più belli, che conservano ancora oggi gelosamente.

Un grazie quindi al dott Giuseppe Semeraro, al dott. Dino Di Leo, Maria Rosaria Mattei, Franca Carmignani, la dott.ssa Marta Del Piccolo, la dott.ssa Germana Carusone, Avv. Doriana Giove, dott.ssa Giorgia Gencarelli, Isacco Donato, Mariangela Loponte, dott. Nicola Uricchio, Simona Tuveri. Gianni d’amico, dott. Virginia Maloni, grazie alla cara amica, il commissario Caterina Mancuso. Come potrei non ringraziare la dolcissima dott.ssa Maria Antonietta D’Onofrio per le sue parole autentiche, e per la sua viva disponibilità.
Grazie ad Angelo Semeraro per aver partecipato come Sponsor.
L’ultimo saluto lo faccio alzando gli occhi al cielo, affinché Angela da lassù ci guidi nel nostro cammino e preghi per tutti noi.



Una Perla in Paradiso


Dedicato a
Giulia Ruggiada
Gianni D’amico
Giuseppe Semeraro


So che ascolterai per sempre
il suono della mia voce,
so che ascolterai
ogni battito e l’intenso calore del mio cuore
colmo di tutto il mio affetto per te.

La tua bontà trasparente
come gocciole di cristallo.

Il tuo sorriso, i tuoi occhi lucenti
come scintillanti stelle.
I tuoi passi, i tuoi sorrisi, i tuoi abbracci
lasciati nella vita.

Resteranno
calorosamente e gelosamente
immutati
nei nostri cuori.

Per sempre.

Teresa Mancuso

Autunno 2002


La luce che è in me

La luce che è in me
è accesa ogni volta
che il buio entra
nell’infinito baratro
e, respira con forza
l’immenso profumo
che è fuori.

Oltre gli oceani
oltre gli orizzonti
e tutto ciò
che la luce degli occhi
possa ammirare
tutto ciò
che l’estasi della mente
e dell’anima
racchiude
gelosamente in sé.

Teresa Mancuso


Confido, la mia tristezza al vento, perché
spazzi via L’AMAREZZA dal mio cuore…
Sussurro, il mio tormento al mare, perché
sommerga con le onde la SOLITUDINE
che scende dalle mie lacrime,
urlo, la mia disperazione al cielo, affinché
da esso scenda
pace e conforto al mio dolore!!!

Angela D’amico


Sono trascorsi ormai sei anni dalla sua scomparsa ma la sua presenza è ancora viva nei nostri cuori.
Il suo sorriso libero, dolce, così sincero che abbracciava d’incanto la vita, illumina ancora i nostri occhi, oggi come ieri.
Quanta bontà c’era nel suo cuore.

Nel suo breve cammino ha lasciato immensi ricordi, che non andranno mai più via.

Spolverando questi anni, ormai trascorsi, e rimasti come dipinti indelebili tra le mura del tempo, io ne assaporo tutta l’ebbrezza e l’innocenza.

Era l’autunno dell’anno ’84/’85. Io, Angela, e mia sorella avevamo all’incirca undici anni, trascorrevamo insieme quelle interminabili giornate di nebbia e pioggia, nella sua cameretta.
Mi piaceva respirare l’atmosfera che regnava in quella stanza arredata con amore, insieme ai nostri sorrisi liberi e spensierati. Ci divertivamo tanto in quei giorni così sereni, accompagnate dalla nostra fanciullezza.
Ricordo, che era divertente restare insieme e decidere come passare il tempo: decidere quale gioco era possibile fare restando chiuse in casa; ma, tra un sorriso qua e là, decidevamo di fare sempre la stessa cosa, che ancora oggi, dopo tanti anni, conservo nel mio cuore.
Ci divertivamo a creare con la nostra fantasia dei piccoli vestitini, con della lana che Giulia (mamma di Angela) doveva buttare: e poiché Angela aveva nella sua cameretta una piccola macchina da cucire proprio adatta a noi ragazzine, con questa eravamo in grado di completare i nostri vestiti. Era davvero stupendo trascorrere quei pomeriggi insieme: quante volte si parlava di cosa avremmo voluto fare da grandi e ci scherzavamo anche su: mi torna ancora dal profondo del cuore e dei sensi il profumo di quegli anni!

Il tempo corre così veloce, ma questi ricordi ormai lontani sono nel mio cuore, limpidi, calorosi, come se fossero ricordi di ieri.

Potrei parlare di tanti altri infiniti ricordi, di emozioni, di momenti leggiadri, come era il suo volto, di racconti calorosi, come era il suo sorriso, dei suoi tanti abbracci, forti, intensi, che sono stati carezzati elegantemente come un incantevole colibrì, lasciando una lunga scia di canti che vibrano, si, vibrano forte dentro di noi!

Potrei parlarvi ancora delle lunghe corse tra i prati, accompagnate da un sole luminoso, come erano i suoi occhi scintillanti e pieni di vita.
C’è tanto da raccontare di Angela…

“Tenero fiore leggero dai petali di madreperla”

“Goccia di rugiada sorta col sorriso dell’aurora”

Infinita stella e luminosa creatura

Che saprai dare luce ai nostri occhi
E calore ai nostri sorrisi
E abbracci perduti.

Ma questo libro vuol essere il più grande dono per lei… per non dimenticare; per far rivivere ogni istante la sua anima e per far parlare non solo il mio cuore ma il cuore di tutti quelli che l’hanno incontrata nel proprio cammino.

Ed è soprattutto un GRAZIE per i suoi esempi, per i suoi doni, per le sue carezze rimaste in questa vita che, passo dopo passo, giorno dopo giorno, ritroviamo vicini


Fra i tanti
Infiniti
Immensi e grandiosi
Raggi di luce.


Attraverso la musica
attraverso un raggio di sole
un leggero petalo di rosa
sorseggio d’ebbrezza
i soavi ricordi di te
che vivono nella mia pelle,
e, quando le ombre della notte
calano nei miei pensieri
sento dolcemente
il calore del tuo abbraccio
e, immediatamente
brividi
che scorrono lungo il mio corpo,
sei stata nella mia vita
uno scrigno
un canto che vive
e vivrà per sempre
in me.

Simona Tuveri


Scrivere questo libro, è stato per me, un cammino intenso e significativo, è stato un cammino di forti emozioni.

Sì, è stato bello
Ma anche doloroso

Ho incontrato e poi in seguito conosciuto le vere e grandi amicizie di Angela, quelle che mi hanno parlato intensamente di lei.
Io conoscevo molto bene Angela, in fondo eravamo anche cugine.
Ci conoscevamo sin da piccole, ma, con i racconti di vita delle sue amicizie ho scoperto ancora tanto per lei.

Quante cose ho capito e saputo dopo la sua morte, aver conosciuto le persone a cui lei in vita sorrideva, a cui parlava, a cui pienamente si confidava, ammettendo le sue debolezze; è stato per me magico, straordinario.

Io credevo che gli Angeli esistessero solo in cielo ma ora credo di essermi sbagliata, ora so che esistono anche qui su questo cammino in terra.

Tutto questo può sembrare paradossale, ma ho avuto tanti segni
Tanti…!!!
Impossibile non crederci.

Rimpiango solo e anche infinitamente di aver conosciuto di Angela tanto e di bello solo dopo la sua morte.
E solo in virtù dell’idea di scrivere questo libro.

Non avrò mai più modo almeno in questo cammino terreno di dirle ciò che non le ho mai detto, il grande abbraccio che non ho potuto donarle, dirle quanto lei era speciale.

Tutto questo sarà solo conservato nel mio cuore e nella mia mente.

Ho pianto, sì, ho pianto
nell’ascolto di alcuni racconti
racconti degli amici più cari, quelli che hanno carezzato il suo viso, la sua beltà,
non solo con le mani, ma, con la luce e i colori dell’amore.
Racconti di emozioni, di momenti vissuti insieme, di momenti caldi, intensi,
assaporati e respirati con tutta

l’essenza della magia di quegli attimi.

Ho conosciuto Giuseppe Semeraro (ragazzo di Angela) con una mia telefonata. Io ero molto imbarazzata e devo dire anche timorosa per ciò che avrebbe potuto rispondermi al telefono. Erano trascorsi già tre anni dalla sua morte, sapevo che quella mia telefonata avrebbe scosso ricordi, emozioni, avrebbe evocato sorrisi liberi e abbracci profondi e sapevo anche che si trattava solo e soltanto del passato e che così avrebbero nuovamente fatto piangere il suo cuore.
Giuseppe ha amato tanto Angela, ha condiviso insieme a lei tanto, proprio tanto.
Gli parlai così della mia idea di scrivere un libro alla sua memoria, e lui subito, senza esitazioni mi disse “Che bella idea… Un libro dedicato ad Angela” e poi aggiunse: “Ancora oggi lei è il primo pensiero del mattino e l’ultimo della sera!!! Angela vive ancora nel mio cuore”.

Dopo poco tempo ho ricevuto una busta che conteneva uno scritto che mi ha emozionata dal primo all’ultimo rigo.

Il mio primo entusiasmo è stato… Io sono il re di questo posto, perché mi hanno regalato il mondo e non ho bisogno più di niente, perché mi sono innamorato…

Quell’amore sei tu Angela
Io sono ancora il re…

Ti Amo!!!!!!!!!!!!!!

Giuseppe ha incontrato Angela un giorno di aprile del 2003 e fin dal primo incrocio dei loro sguardi hanno intrecciato le loro anime.
Di quel giorno e di tutti gli altri che hanno avuto il dono di vivere insieme i ricordi sono indelebili, entrambi hanno chiesto lo stesso giorno ai propri amici notizie dell’altro…
Angela al suo rientro a casa ha chiesto a Eli e Silvia se conoscevano quel ragazzo fermo in auto sotto casa e, Giuseppe, all’arrivo in auto di Eli e Silvia ha chiesto se conoscevano uno splendido essere che ha descritto… dalle splendide mani affusolate, alta, passo spedito, capelli legati a coda di cavallo e sguardo che gli aveva dato una bella scossa…“Mi sono innamorato. Me la presentate?” Non sapeva Giuseppe che era la loro nuova coinquilina!
Gli risposero che gliel’avrebbero presentata, ma che se la poteva scordare, perché era la nuova compagna di casa ed era felicemente fidanzata. Così si mise l’animo in pace e non la pensò più; fino a quell’8 maggio 2003 che li ha fatti reincontrare.
Giuseppe ricorda ancora oggi perfettamente come si sono dati la mano nel presentarsi e la loro intesa nello sguardo, anche se erano presenti il fratello e il suo ragazzo… Ha voluto cercarla il sabato successivo e lei è rientrata a casa giusto per potere uscire con loro… Non voleva dare la felicità della sua compagnia, ma qualcosa in lui l’ha convinta a seguirlo a prendere un gelato nei dintorni di Roma. Quel pomeriggio finirono ad Avellino a trovare Salvatore “ragazzo di Eli” e la sua famiglia, che li ospitò per la cena.
Dopo cena, al rientro, sono stati a Caserta e lì ancora una volta Giuseppe non ha potuto non abbracciarla in seguito ad un suo brivido di freddo… e via di ritorno verso Roma.
Per lui è stata l’uscita più entusiasmante che mai potesse dedicarle e i loro sguardi non si sono mai negati per tutto il tempo di quel giorno.
Lasciandola le promise che sarebbe passata a salutarla il giorno dopo, e così fece, e fu per lui davvero molto bello rivederla dopo solo ventiquattro ore, che però gli sembrarono di interminabile attesa.
Lei fu fantastica nel contattarlo il giorno successivo, anche se lo fece solo per approfittare di un passaggio verso casa dal lavoro… ma in fondo lo fece per dedicargli del tempo…
Appena salì in auto Giuseppe si lasciò andare e le confidò subito i sentimenti che quel suo primo dolce sguardo avevano scatenato… e le chiese di sposarlo, ovviamente dopo un periodo conoscitivo.
La sua risposta fu tutta nell’espressione, che avrebbe subito accompagnato con un “sì”.
Ma nel voler essere razionale disse che non si conoscevano affatto.
Lui disse che era la sensazione che lei gli dava che faceva nascere in lui quella sicurezza di essere così tranquillo nei suoi propositi ed era consapevole di parlare con una persona felicemente fidanzata. Ma qui lei lo sorprese ancora dicendogli che quella relazione era alla fine, poiché aveva l’intenzione di non prendere impegni e vivere un po’ se stessa… Anche se quello che disse non era in realtà ciò ma ciò che il suo cuore le dettava.
Si sono rivisti tutti i giorni sino al 24 maggio 2003 e dopo alcune ore del film “Il pianista sul mare” le loro mani come le loro anime erano accompagnate da tante sensazioni e passioni. Non si sono lasciati nemmeno per un attimo: erano una cosa sola, erano uno per l’altro in tutto.
Quella sera nel salutarsi il cuore di Giuseppe ha battuto fortemente tutto per Angela e il loro primo bacio ha sigillato il loro impegno di vita.
Da quel momento non si sono mai più distaccati per nessun motivo, neanche nel dormire, i loro sogni li tenevano in contatto; non c’era bisogno che dicessero nulla, bastava guardarsi e la sintonia favoriva una crescente complicità.
Angela, il giorno del suo compleanno, raggiunse Giuseppe in Puglia, nel suo paese nativo, senza pensarci su, semplicemente proponendosi di farlo e lui nell’attesa spingeva il tempo, per far trascorrere più velocemente quella settimana di lontananza, che sembrava interminabile. Poi eccola arrivare in stazione il 20 giugno 2003. A casa l’accolsero come se l’aspettassero da sempre, Mery e Francesco già dal primo loro incontro. Con Angela cantavano… “Ci son due coccodrilli…” poi i giorni insieme, i loro progetti sugli scogli al mare, progettavano guardandosi negli occhi sulla scelta del posto in cui vivere e dove crescere i loro bambini… (Lei ne desiderava due, una coppietta). E ancora faceva progetti su come avrebbe potuto organizzare la sua vita dedicandosi ai figli pur non rinunciando al lavoro. Poi il 27 giugno 2003, incontro ravvicinato con la mamma e il papà di Angela e con una favolosa proposta di passare una settimana di agosto tutti insieme.
“Sono contento di essere stato ascoltato, abbiamo passato tutti insieme dei bei giorni e tutti gli amici che sono divenuti subito parte di me, ancor più che considerarmi uno di loro”

“Angela, che solo tu, con il tuo essere brava ad ascoltare e fare il tuo lavoro naturalmente, perché io credo che tu fossi nata per svolgere la tua professione, da quando hai aperto gli occhi su questa dimensione, così come l’hai svolta fino alla fine… quando hai dato coraggio a tutti noi vicino a te nelle tue sofferenze. Ancor di più lo hai fatto con papà Tommaso dandogli il tempo e la forza di andare avanti nel curarsi strappandogli la promessa che lo avrebbe comunque fatto”.

“Io sto bene, sono la persona più felice di questa dimensione dell’universo.

Ti ho incontrato nel mio percorso di vita facendomi dono del tuo splendido essere che mi accompagna nelle giornate belle e mi dà la forza in quelle un po’ meno.

Ho dispiacere solo per il mondo di persone e cose ed esseri che non hanno avuto questa fortuna.

Sei nel mio cuore con le parole che mi hai dedicato quando ti ho detto che con te non volevo controllarmi viverle le emozioni così come si presentavano…”

Le persone più felici sono quelle che non controllano mai le proprie emozioni ma le vivono fino in fondo.


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