Opere di

Tiziana Altea


altrimenti farò della mia

fragilità

una forza



per scuotere questo

cuore inevitabile

che non trova posto

neanche quando il cielo

si gioca in mare

lasciando le stelle

ad arrendermi



Un ritmo, il battere futuro

del ricordo

che già temo,

cacciando nell’angolo vita

che ancora non so.



Urlami cuore

di vivere, e insisti

E io con te

che non stai accanto

e mi sei dentro



di baci rubandomi

l’attimo

mentre arrossisce


***

a Giulio Regeni

Le parole vere
per Giulio
mi sono state strappate

Le cerco nel cassetto
che non si chiude,
per via del corpo di Giulio,
dell’urlo vuoto
che muore

Le cerco e anch’io sono
Giulio che muore
a falciate di realtà
trucidata, senza pietà –

***

Come muovere le mani
danzando, sbocciando 
in gola note,
nei fianchi primavera.

(scritta ascoltando ‘Acid baby’ dei Radiodervish)

***

La casa dei ricordi


Sono tutt’occhi
rotelle
delle loro sedie

Stanno in fila gonfi
o ossuti, le labbra basse 
le grinze curve

Alfonsine li saluta
tirando il carretto svuotato
per loro – pannoloni
pillole pomate –

E loro guardano la mula
come l’ultima presenza,
gli occhi tutti fuori

Poi rientrano,
occhi ritagli del passato,
ognuno su di sé

La mula ne racconterà 
al fratello:
insieme al valzer danzato,
alla partita a carte,
alle storie ascoltate, 
all’uncinetto.

Insieme all’immaginetta sacra, 
a una foto sgualcita,
alle lacrime che pendono
alla saliva che rivola
dalle labbra.

Insieme alle mani 
che tremando di ieri
schermiscono l’alba.

Da tutte quelle mani
pacate, 
a una a una su di lei 
le carezze: sconfitte
e gioie bimbe

(da: ‘I due muli, piccola saga’)



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