ASTICE VIVO
Temevo le chele dell’astice,
ma il suo sapore ha turbato l’incubo.
E’ il secondo che separa dall’istante;
dall’incontro con la crostata, intendo,
che sena dolcezza ha il sapore
di tutte le cose che ho fatto sbagliando.
LA VECCHIA
Premio della Giuria al Premio Laurentum 2011
La vecchia agita le unghie sul telaio:
nessuno, nessuno la chiama artista
la lametta trancia gli sfilacci
lei sente il dolore un attimo prima.
L’infelicità è dunque uno squilibrio.
COMBATTERE È PIÙ STIMOLANTE CHE ARRENDERSI
Combattere è più stimolante che arrendersi
e se ci arrivo io ci arriva il naufrago
alla nave che gli cala la scialuppa
ma senza fermarsi ad aspettarlo.
La vede soffusa come in un sogno.
Come uno stato di gravida pazienza.
PAURA DI ESSERE NUVOLA
(Prima classificata al Premio Città di Trezzano 2007)
Non è forse la pallina rimbalzina
a palpitare con il suo cuore azzurro,
rompere vetri trasparenti,
sparire dentro un cuscino?
Fino a che io non ho più paura di essere nuvola
se
devo presentare il Sole
dopo due giorni interi di pioggia pieni.
ORIGLIARE
Origliare è distruttivo:
forse era meglio non sapere
che il gradino più basso è il vero ostacolo
ma che è più insormontabile quando non c’è affatto.
Origliare però è istruttivo
e ti deve pur giungere ogni tanto un amplesso
altrimenti ti spegni nella luce fioca
gli occhi nudi
il cero intatto
il seno escluso da tutto.
PARCO DEI DIVERTIMENTI
Si viene accolti da un sorriso finto come cibo immobile.
A decine finiranno scomparsi in un quadrato di scacchiera
un quadretto di tempo fitto.
Una mostra di quadri dai visi pallidi, uno per parete così che l’immersione è totale.
Lo zoo degli insetti giganti è una tortura per gli occhi.
Giochi di specchi antropomorfi, si soffiano seni come fossero trombe.
All’uscita vendono cerone
cortesi sapendo che torni
e ti scherniscono mentre ti baciano in fronte.
Davvero non so dove siano finiti gli altri!
SEDUTA
(Finalista Premio città di Monza)
La bacchetta dello psicologo
dovrebbe trasformare il presente in pensiero
che rimarrà intatto fino a quando non verrà deriso
solo allora resterà deserto.
Il paziente si salverà dal panico dell’Autunno
se i suoi occhi cercheranno
il mostro di bellezza che nasconde dentro non dietro.
Il giardino è guarnito con granella di Sole.
IL PRATO DIETRO CASA
(antologia SubwaY-Poeti Underground, letta a Bologna presso l’Università nel 2006)
Percorrendo la solita strada,
cercando il nome di piante sconosciute,
penso alla meraviglia quotidiana delle nuvole.
Mi immagino mosca dall’occhio composto,
per cui vedo un orizzonte
più volte inquadrato tra le dita delle zampe.
Il ronzio delle ali: la macchina da presa è in funzione.
GLI ANIMALETTI DOMESTICI
(pubblicata nella rubrica di Maurizio Cucchi su La Stampa)
Dormirà dentro una scatola di cartone.
Hai sigillato bene la scatola di cartone
di nascosto dalla piccola che dorme.
Hai scavato con gli occhi pieni di sonno,
hai sollevato il corpo dalla cuccia
e l’hai deposto nell’eternità.
Ora scava. Guardandoti intorno
e sulla tomba non piantare fiori
perché la differenza non si noti
AIUOLE PRIVATE
Ci sono aiuole private;
arrivano cesoie e non sono più un fiore.
I bei momenti andrebbero lentamente esasperati.
A volte invece è necessario trattenersi,
nascondere la mano sotto la camicia,
dove mi tenta la scheggia di legno,
mi turba lo stimolo dell’appetito.
IL CIECO AMANTE
Il profumo dell’erba,
la freschezza della pioggia
che la bagna
sono belli.
La bellezza dei corpi è un inganno.
Me ne accorgo mentre ti sfioro
il grasso sulle cosce.
E’ bello quando lavora la parte
concentrata sull’amore, che ispira il sesso.
I miei occhi ciechi sono verdi come il mare.